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Liliana Segre Fonte foto: ANSA

Film su Liliana Segre a scuola: polemica e annuncio di Valditara

Il film sulla senatrice a vita Liliana Segre arriva a scuola: l'annuncio del ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara dopo la polemica

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Il film su Liliana Segre sarà proiettato a scuola. L’annuncio è arrivato dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara dopo la polemica scaturita dalla decisione di un cinema di Milano di non inserire la pellicola nella programmazione.

Docufilm su Liliana Segre rifiutato da un cinema: perché

Liliana‘ è finito al centro delle polemiche. Il docufilm di Ruggero Gabbai che ripercorre la testimonianza della senatrice a vita Liliana Segre, arrestata e deportata al campo di concentramento di Auschwitz all’età di 13 anni, è stato rifiutato da un cinema di Milano.

Il gestore della sala ha motivato la sua decisone esprimendo timori per la sicurezza, visto il clima di scontro diffuso (in Italia e non solo) per la guerra in Medio Oriente. “Non sono antisemita. Ho rifiutato di proiettare quel film solo perché ho paura delle contestazioni. Se vengono i pro-Pal e mi danneggiano il locale, poi chi mi ripaga?”, ha spiegato l’uomo, come riportato da ‘la Repubblica’.

La prima nazionale di martedì 12 novembre al teatro Dal Verme di Milano ha visto la partecipazione di 1.200 persone e nessuna protesta o disordine. “Questo mi fa piacere”, ha proseguito il gestore, il film “deve esser visto”. Ma “chiedano uno spazio pubblico, presidiato. Perché devo dare il mio cinema? Insomma, io non voglio problemi, voglio restare fuori dalle polemiche. Con tutto questo clamore, adesso rischio anche che se la vengano a prendere con me”.

La proposta di Gelmini e l’annuncio di Valditara

“La decisione di un cinema milanese di non proiettare in sala il docufilm ‘Liliana’ del regista Ruggero Gabbai sulla vita di Liliana Segre è inaccettabile”, ha commentato sui social la senatrice ed ex ministra dell’Istruzione Maria Stella Gelmini.

Per la parlamentare, si tratta di “un’opera preziosa” che “credo sia giusto portare invece nelle scuole e mostrare agli studenti italiani“. Da qui il suo appello: “Una proposta che spero venga accolta dal ministro Valditara e sostenuta anche da altre forze politiche”.

Gelmini ha proseguito: “Di fronte a questo clima di odio e antisemitismo e alla cappa di silenzio calata in Occidente sul pogrom del 7 ottobre, abbiamo il dovere di parlare alle giovani generazioni: raccontare loro una delle pagine più buie della storia, anche attraverso la testimonianza potente di Liliana Segre, e mantenere alta l’attenzione su quello che sta accadendo ancora oggi al popolo ebreo, senza cedere il passo ad ambiguità o indifferenza“.

Subito dopo è arrivata la risposta di Giuseppe Valditara: “Condivido il suggerimento dell’onorevole Mariastella Gelmini di portare nelle scuole il docufilm ‘Liliana’ sulla vita di Liliana Segre. È fondamentale – ha continuato il ministro dell’Istruzione – sensibilizzare le giovani generazioni sui rischi del ritorno dell’antisemitismo e sull’importanza di combattere qualsiasi forma di odio e discriminazione“.

La memoria storica deve essere mantenuta viva, perché attraverso la conoscenza e la consapevolezza dei tragici errori della storia possiamo evitare che certe tragedie si ripetano“, ha concluso Valditara.

Liliana, il film sulla storia della senatrice a vita Segre

‘Liliana’ è un documentario diretto da Ruggero Gabbai che ripercorre la storia della senatrice a vita Liliana Segre legata al suo arresto, alla deportazione ad Auschwitz e al doloroso addio al padre, ucciso nel campo di concentramento.

Liliana Segre è nata a Milano nel 1930. Cresciuta in una famiglia di origini ebree, all’età di 8 anni, nel 1938, venne colpita dalle leggi razziali del fascismo e costretta ad abbandonare la scuola elementare, proseguendo gli studi privatamente. Questo fino all’età di 13 anni, quando fu arrestata e deportata al campo di concentramento di Auschwitz, dal quale fece ritorno solo alla fine della seconda guerra mondiale.

Il film intreccia il racconto storico con un ritratto contemporaneo di una delle figure più influenti del panorama italiano, mettendo in luce aspetti meno noti della senatrice, presentandola come una figura culturale e politica moderna, appassionata nel trasmettere alle nuove generazioni un messaggio di libertà e uguaglianza.