Geolier all'università di Napoli: la sua risposta alle polemiche
Geolier ha incontrato gli studenti dell'Università Federico II di Napoli dopo le polemiche sulla sua presenza in ateneo: la risposta ai critici
Geolier è stato ospite dell’Università Federico II di Napoli, accolto da un caloroso applauso. L’evento si è tenuto martedì 26 marzo nell’aula magna della sede universitaria di Scampia. L’invito dell’ateneo ha sollevato numerose polemiche: ecco la risposta ai critici.
Geolier e le polemiche sull’invito all’università
“Qua dentro non posso insegnare niente a nessuno, anzi posso imparare io qualcosa da voi. Questa non è una lezione ma una chiacchierata tra amici. Possiamo parlare di come affrontare le nostre ansie insieme”, così Emanuele Palumbo, in arte Geolier, ha risposto alle numerose critiche sulla sua presenza all’Università Federico II di Napoli durante l’incontro con gli studenti.
Un incontro che è stato accolto con grande entusiasmo dagli universitari (l’evento, infatti, è andato sold out in 60 secondi), ma che è stato accompagnato da tantissime polemiche. Ultima – in ordine di tempo – quella del procuratore della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri. Per il magistrato all’università si dovrebbero portare “solo eccellenze, modelli di vita per la formazione dei ragazzi”. Ha così condannato la scelta della Federico II di invitare il rapper, affermando che “queste cose lasciano senza parole, se molla l’Università siamo alla fine”, come riporta ‘Il Mattino’.
“Le polemiche non ci interessano proprio, l’università ha la sua autonomia”, ha detto il rettore dell’ateneo napoletano Matteo Lorito. “Non bisogna avere paura dei dibattiti”, ha spiegato ai microfoni di ‘Radio Capital’ riferendosi all’attacco di Gratteri e all’invito che l’università aveva rivolto al procuratore, da lui stesso declinato, per partecipare all’evento con Geolier.
“Le porte delle università devono restare aperte, sempre – ha proseguito Lorito -. Geolier non viene a darci una lezione di vita, non lo stiamo mettendo in cattedra”. “Abbiamo 80 mila studenti – ancora il rettore – di cui la metà è no tax area. Questa è la nostra politica: lo studio deve essere accessibile a tutti”.
Cosa ha detto Geolier all’Università Federico II di Napoli
Durante l’incontro con gli studenti, Geolier ha parlato della sua carriera, di Napoli e delle nuove generazioni. I ragazzi di oggi: “Chi sono? Chi siamo? Questi qua dentro e quelli là fuori, con i nostri sogni- ha detto il rapper, come si legge su ‘Il Mattino’ -. C’è chi fa tutto per farsi vedere sui social e chi resta comodo a guardare gli altri a bordo campo. Ma c’è soprattutto chi si applica tutta una vita per una laurea, un disco, una promozione sul lavoro, un figlio e queste cose non le mette su uno status di Instagram”.
Geolier si è scagliato contro i pregiudizi sulla sua città: “Premesso che tutti i pregiudizi sono sbagliati, quelli su Napoli sono peggio. Scampia, Secondigliano, il rione Gescal conoscono il bene e il male come tutte le periferie del mondo. Prendete il posto dove stiamo: c’è l’università, non solo la malavita organizzata”. Il cantante ha poi aggiunto che non ha nessuna intenzione di lasciare Napoli: “Sto combattendo per restare, per portare qui l’industria musicale. Potrei mai andarmene? Non succederà mai. Ho un legame con questa città, con la gente. Napoli mi ispira. Non posso andare via, appartengo a questa città”.
Sui suoi studi, il rapper ha ammesso: “Mi dispiace solo non aver studiato, mi sarebbe servito per spiegare meglio i miei pensieri a tutti. Ma è stata una mia scelta: a 10 anni già mi dava fastidio chiedere soldi a mamma, così per essere indipendente lavoravo nell’impresa di famiglia”. “Avrei voluto studiare musica – ha continuato -, magari al Conservatorio“.
E sul cambiamento che ha investito i testi delle sue canzoni dagli inizi ad oggi ha affermato: “È una mia scelta. Ho deciso di essere responsabile nei miei versi. L’arte – ha aggiunto – è cura e intrattenimento, l’educazione spetta ad altri”.
“L’importante nella vita – ha specificato il rapper – è andare dritti per la propria strada, seguire i propri obiettivi e alzarsi se cadi. Il secondo tentativo è quello più importante perché costa fatica, ma dà tante soddisfazioni”.
Geolier ha concluso l’incontro alla Federico II di Napoli facendo una riflessione su chi, come lui, viene dalla periferia: “Noi che veniamo dai margini siamo più forti – ha chiosato -. Abbiamo una fame negli occhi che gli altri non hanno“.