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Giovani Fonte foto: iStock

Giovani italiani, 1 su 3 è pronto ad andare all'estero

I giovani italiani vogliono lasciare l'Italia: secondo un nuovo studio, 1 su 3 è pronto ad andare all'estero alla ricerca di migliori opportunità

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

I giovani italiani vogliono lasciare l’Italia. A confermarlo è un sondaggio condotto da Ipsos per la fondazione Barletta, secondo cui 1 su 3 è pronto ad andare all’estero. Tutti i numeri.

Un under 30 su 3 vuole lasciare l’Italia

Più di un giovane italiano su 3 (35%) vuole andare via dall’Italia per avere migliori opportunità lavorative e stipendi più alti. A dirlo, un sondaggio condotto da Ipsos per la Fondazione Raffaele Barletta. Per un lavoro più gratificante, addirittura l’85% degli italiani tra i 18 ed i 30 anni mette in conto la possibilità di trasferirsi lontano da casa.

Come sottolineato da ‘Il Corriere della Sera’, che ha riportato i dati del sondaggio di Ipsos per Fondazione Barletta, non solo in Italia ci sono sempre più anziani, ma la percentuale dei lavoratori di età avanzata sulla popolazione è sempre più alta. Infatti oggi, malgrado l’aumento dei posti di lavoro disponibili, i giovani lasciano il Bel Paese in proporzioni persino maggiori a quelle degli anni neri della crisi finanziaria.

Solo 2 giovani su 5 hanno una visione positiva del futuro

Nonostante il 74% dei giovani si reputi felice della propria vita, solo 2 su 5 hanno una visione positiva del futuro, mentre il 71% giudica la propria vita abbastanza o molto distante dal suo ideale.

Il sondaggio ha sottolineato anche che gli under 30 italiani credono che la generazione dei loro genitori o, in altri casi, quella dei nonni, fosse più felice. Secondo i giovani, i cosiddetti ‘boomer’ avevano maggiori opportunità lavorative, migliori prospettive per il futuro e relazioni sociali più forti. Per alcuni degli intervistati, la migliore qualità delle relazioni nel passato dipende dall’assenza delle piattaforme web.

Da questa disillusione, hanno sottolineato gli esperti, deriva un ripiegamento verso la vita privata da parte dei giovai, testimoniato dalla gerarchia dei fattori che maggiormente incidono sulla realizzazione personale, dove sono salute, famiglia e vita affettiva a ricoprire le posizioni più alte:

  • salute (34%);
  • famiglia (32%);
  • vita affettiva (27%);
  • denaro (22%);
  • lavoro (21%).

Tra i giovani, secondo l’indagine effettuata da Ipsos, l’insoddisfazione per le opportunità offerte dall’Italia non si traduce però nel desiderio di aumentare il loro impegno sociale e politico, che figura alla penultima posizione nella scala degli aspetti che determinano la realizzazione personale, davanti soltanto al rispetto dell’ordine e delle leggi.

Chi è all’estero non vuole rientrare

Se da una parte un giovane su 3 vuole lasciare l’Italia, 7 su 10 di quelli che emigrati all’estero non vogliono tornare, come evidenziato nell’ultimo rapporto di AlmaLaurea, il consorzio interuniversitario che valuta le performance di studio e gli sbocchi lavorativi dei laureati.

Andando più nel dettaglio, il 38,4% degli intervistati giudica “molto improbabile” il ritorno nel Bel Paese (+1,2% rispetto al 2022), a cui si somma un altro 30,5% che lo reputa “poco probabile” (-1,3%). Completano il campione il 14,7% che non esprime un giudizio (+0,6%) ed il 15,1% che sta pensando di fare ritorno in Italia (-1,7%).

Anche gli adolescenti sognano l’estero

Anche i più piccoli vogliono lasciare l’Italia. Come si legge sull’ultimo rapporto Istat sui bisogni, aspirazioni e necessità dei ragazzi italiani tra gli 11 ed i 19 anni, rispetto al passato la percentuale degli adolescenti che desiderano abitare all’estero è in crescita, arrivando al 34% a fine 2023. Gli Stati Uniti d’America sono la destinazione più citata (32%), seguita dalla Spagna (12,4%) e dalla Gran Bretagna (11,5%).