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Luciano Spalletti Fonte foto: ANSA

La tesi di laurea al master di Coverciano del Ct Spalletti

Il Ct della Nazionale italiana Luciano Spalletti ha citato in conferenza stampa la sua tesi di laurea al master di Coverciano: di cosa parlava

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Per diventare allenatori di prima categoria, è necessario frequentare un master. Così ha fatto anche il Ct della Nazionale italiana Luciano Spalletti, che ha conseguito il master di Coverciano (Firenze). Ecco di cosa parlava la sua tesi di laurea.

Luciano Spalletti e la sua tesi di laurea

Era il 1999 quando Luciano Spalletti conseguì con lode il master a Coverciano. E la tesi di laurea scritta per quell’occasione, dal titolo ‘Il sistema di gioco 3-5-2′, è stata citata proprio dal commissario tecnico della Nazionale nella conferenza stampa per la qualificazione dell’Italia agli ottavi di finale degli Europei 2024, arrivata per un soffio grazie all’1 a 1 contro la Croazia.

Una conferenza stampa tesa, nella quale Spalletti ha ribadito: “Questa qualificazione, nel girone più difficile, è un merito dei giocatori. E io non alleno da un giorno, i sistemi li conosco tutti. Il 3-5-2 era la mia tesi a Coverciano”.

Nella partita Italia-Croazia, l’allenatore ha messo in campo quelle conoscenze tattiche acquisite durante il master e descritte nella sua tesi. “Le sue conoscenze tattiche sono radicate e profonde. Niente nel calcio professionistico si improvvisa”, ha spiegato a ‘La Repubblica’ Sergio Brescia, il direttore dell’Accademia Inter che nel 1999 ha aiutato il Ct della Nazionale nella stesura della sua tesi di laurea.

“Ovviamente – ha proseguito Brescia – il 3-5-2 messo in campo con la Croazia è una versione evoluta di quello del ’99, che era più difensivo. E comunque – ha aggiunto – lui i sistemi di gioco li conosce e li sa applicare tutti, anche trovando le contromosse a quelli degli avversari: è un maestro delle contrapposizioni”.

La tesi, ha continuato a raccontare Brescia, “prendeva in considerazione tutti gli aspetti del sistema 3-5-2: il lavoro con lo staff e con i giocatori, gli elementi di gioco e le tipologie di allenamento. Ma nel frattempo c’è stata un’evoluzione”.

Sulla partita Italia-Croazia e sulle polemiche che sono sorte introno al sistema 3-5-2, Brescia ha commentato: “Luciano a volte può perdere la pazienza. Ma di una cosa si può essere sicuri: della sua competenza e del fatto che ogni sua scelta tattica sarà per vincere”. Il sistema gioco, infatti, “non è mai statico, dipende anche dall’avversario”. E Spalletti è “attentissimo” a questo. “Di una cosa però sono certo: qualunque decisione prenda, sarà sempre per ottenere il risultato massimo. Luciano non è uno che pensa a se stesso e all’affermazione delle teorie a ogni costo”, ha concluso Sergio Brescia.

L’Italia “a scuola” con le regole di Spalletti

Come sottolineato da Brescia, Luciano Spalletti non lascia mai nulla al caso. Ed è anche per questo che durante il ritiro per Euro 2024 ha fissato delle regole ferree per i calciatori. Una serie di ‘comandamenti’ che sembrano riportare i giocatori tra i banchi di scuola, dove alcuni comportamenti non possono essere assolutamente tollerati.

Ebbene, quali sono le regole di mister Spalletti? A raccontarle è stato il quotidiano ‘La Gazzetta dello Sport’:

  • a tavola, nelle riunioni tecniche e negli allenamenti i ritardi non sono tollerati;
  • limitazioni all’uso dei cellulari, che sono ammessi solo prima di pranzo o cena, mai a tavola e nelle riunioni;
  • no alle cuffie per evitare situazioni di isolamento;
  • Playstation sì, ma si può usare solo nella sala giochi dell’hotel, dove ci sono anche un tavolo da ping pong, il biliardo ed il bigliardino;
  • si lavora divertendosi, ma con la massima attenzione. Perciò risate e scherzi sono da dosare.

Ma le regole riguardano anche l’alimentazione: con la squadra ci sono nutrizionista e chef. La cucina è varia: nel menù non mancano pasta (pomodoro, pesto, ragù), bresaola, tacchino, pollo, verdure lesse, avocado, ananas, melone e crostate. Ammesse anche le lasagne, la pizza ed il gelato, ma sono assolutamente vietati gli alcolici. La colazione si fa con biscotti, pancake proteici, latte d’ogni tipo (anche soia, riso, avena) e caffè.