A scuola c'è il "Daspo" per gli smartphone: cos'è e come funziona
In una scuola di Casalecchio di Reno arriva il "Daspo" per i cellulari: le regole e le misure per limitare l'uso degli smartphone in classe
Arriva il ‘Daspo‘ per gli smartphone a scuola. Un istituto di Casalecchio di Reno (Bologna) ha adottato una serie di misure per contrastare l’uso dei cellulari in classe. Ecco come funziona la regola.
- Stop agli smartphone a scuola: il 'Daspo' a Casalecchio di Reno
- La scuola aumenta le ore di lavori socialmente utili per chi sgarra
- Cosa prevedono le regole in Italia sui cellulari a scuola
Stop agli smartphone a scuola: il ‘Daspo’ a Casalecchio di Reno
Il preside dell’Istituto Salvemini di Casalecchio di Reno, Carlo Briga, ha introdotto una norma a scuola per limitare l’uso del cellulare durante le lezioni, consentendolo soltanto durante gli intervalli.
“A chi sgarra – ha spiegato il dirigente scolastico, come riportato da ‘Il Corriere della Sera’ -, il cellulare viene ritirato dai 10 ai 30 giorni“. Non solo, spiega Briga: “Chiediamo anche il numero identificativo del dispositivo” visto che “il cassetto della mia scrivania è colmo di telefonini ritirati durante i compiti in classe che poi ho scoperto essere di smartphone in disuso e senza sim, consegnati per tenersi stretto il proprio”.
La regola è stata introdotta visto l’uso incontrollato dei cellulari da parte degli studenti durante le ore di lezione, che ha portato a comportamenti dannosi per gli stessi: dall’uso degli smartphone durante le verifiche ai molto più gravi episodi di cyberbullismo.
La scuola aumenta le ore di lavori socialmente utili per chi sgarra
Inoltre, all’Istituto Salvemini gli studenti che manifestano comportamenti inadeguati devono cimentarsi in lavori socialmente utili all’interno scuola. Chi sgarra, invece di andare incontro alla sospensione, deve rimanere un’ora in più ogni giorno a scuola per svolgere mansioni come pulizie o supporto ai compagni in difficoltà con i compiti.
Alcuni genitori si sono detti preoccupati per il numero elevato di ore extra, ma l’alternativa prevedrebbe la sospensione, che l’istituto considera una vera e propria “sconfitta” delle istituzioni scolastiche. D’altra parte, come è stato spiegato dal dirigente scolastico Carlo Briga, questa misura sta dando i suoi frutti: “Per la maggior parte degli studenti funziona, qualche recidiva è capitata, ma c’è stata persino una ragazza alla quale era stato chiesto di supportare un compagno più indietro che, esaurite le ore stabilite, ha deciso di continuare ad affiancarlo di sua volontà”.
Cosa prevedono le regole in Italia sui cellulari a scuola
In Italia il divieto dei cellulari nelle scuole è disciplinato da una circolare firmata dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara nel dicembre 2022.
“L’interesse delle studentesse e degli studenti, che noi dobbiamo tutelare, è stare in classe per imparare – aveva spiegato, in quell’occasione, il ministro Valditara -. Distrarsi con i cellulari non permette di seguire le lezioni in modo proficuo ed è inoltre una mancanza di rispetto verso la figura del docente, a cui è prioritario restituire autorevolezza”.
“La scuola – aveva proseguito – deve essere il luogo dove i talenti e la creatività dei giovani si esaltano, non vengono mortificati con un abuso reiterato dei telefonini”.
Con la circolare non sono state introdotte delle sanzioni disciplinari per i trasgressori. “Ci richiamiamo al senso di responsabilità”, ha detto il ministro.
L’utilizzo dei cellulari e di altri dispositivi elettronici è comunque consentito, su autorizzazione dei docenti e in conformità con i regolamenti di ogni istituto scolastico, per “finalità didattiche, inclusive e formative, anche nell’ambito degli obiettivi del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e della cittadinanza digitale”.
Il ministro Valditara ha annunciato una stretta sull’utilizzo dei cellulari in classe, proponendo di vietare gli smartphone nelle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado.