Niente cellulari a scuola: dichiarazione del ministro Valditara
Niente cellulari a scuola, ma sì a tablet e Intelligenza Artificiale a supporto della didattica: le parole del ministro dell'Istruzione Valditara
Il ministro dell’Istruzione Valditara è tornato a parlare dell’uso dei cellulari a scuola in occasione di un seminario sull’innovazione tecnologica a Roma, ribadendo il pensiero già espresso in più occasioni: niente cellulare all’asilo e nelle scuole d’infanzia, ma c’è un’apertura verso i tablet e l’Intelligenza Artificiale.
- Cellulari e tablet nelle scuole: cosa ha detto il ministro Valditara
- L'IA nelle scuole: come affrontarla secondo Valditara
- Uso dei cellulari a scuola: le regole in Italia
Cellulari e tablet nelle scuole: cosa ha detto il ministro Valditara
“Che senso ha il cellulare all’asilo o alla scuola d’infanzia? Alle elementari o alle medie?“. Lo ha affermato il ministro dell’Istruzione e del Merito, intervenuto al seminario sull’innovazione tecnologica, organizzato da Snals-Confsa e tenutosi il 10 aprile a Roma. “Io non ci vedo un uso didattico. Anzi più abituiamo questi ragazzi a usare meno il cellulare meglio è per loro” ha proseguito Giuseppe Valditara.
Una posizione che conferma un’altra volta il pensiero già espresso in più occasioni, anche in riferimento alle scuole superiori, ovvero che gli studenti si recano a scuola per apprendere le lezioni impartite dai docenti. Oltre a distrarre gli alunni dall’ascolto e dallo studio, sempre secondo il ministro, i cellulari rappresentano anche una mancanza di rispetto verso la figura dell’insegnante.
Nell’esprimere il suo pensiero, ha mostrato però un’apertura nei confronti dell’uso di altri dispositivi elettronici, come i tablet. “Il tablet è invece importante. Ci sono degli esperimenti e delle scuole elementari dove si usa, ma attenzione: non pensiamo di cancellare carta e penna – ha ribadito il ministro – perché altrimenti avremmo dei ragazzi che arrivano, come è capitato a me quando ero nella commissione per gli esami di avvocato, che scrivono in stampatello. Ed è assurdo che un giovane di 24, 25 o 26 anni scriva in stampatello perché non sa scrivere in corsivo. E’ follia questa. E’ evidente quindi che tutto questo deve essere utilizzato con intelligenza” ha concluso Valditara.
L’IA nelle scuole: come affrontarla secondo Valditara
Valditara ha proseguito con il suo intervento tornando anche sul tema dell’Intelligenza Artificiale (IA). Uno strumento potente, ha spiegato, che dovrebbe essere utilizzato in modo intelligente e a supporto dell’istruzione, ma che non potrà sostituire le relazioni umane tra alunni e docenti. “L’IA introduce una rivoluzione nella nostra società, inutile negarlo, e dobbiamo seguirla con grande attenzione. E se l’Intelligenza Artificiale è qualcosa di strategico per gestire la società del futuro, deve essere al servizio dell’uomo, del docente quindi, deve essere utilizzata per valorizzare anche la scuola costituzionale, ci deve essere sempre quel profilo di umanizzazione e il docente deve essere sempre al centro e non si deve perdere quel rapporto personale fra insegnate e alunno”, ha aggiunto il ministro.
Le nuove frontiere dell’Intelligenza Artificiale possono quindi essere sfruttate in maniera strategica dagli insegnanti e, in generale, dagli istituti scolastici. “L’IA può essere utile per la personalizzazione della didattica, per aiutare il docente a personalizzare sempre più l’approccio con quel determinato studente, per personalizzare le tecniche didattiche e ancora può consentire allo studente di controllare i miglioramenti: può servire quindi ad esaltare la scuola costituzionale centrata sulla persona”.
Uso dei cellulari a scuola: le regole in Italia
Ci sono Paesi che hanno bandito totalmente l’uso dei cellulari nelle scuole, come l’Inghilterra, che ha assunto un atteggiamento di “tolleranza zero” a tal proposito. Ma quali sono le regole sull’uso dei cellulari e di altri dispositivi elettronici in Italia?
Anche nello Stivale vige il divieto dell’uso di cellulari negli asili e alle scuole elementari e medie. Lo stabilisce una circolare firmata dallo stesso ministro dell’Istruzione e del Merito nel dicembre 2022, che in quell’occasione aveva già espresso il suo pensiero, ossia che “la scuola deve essere il luogo dove i talenti e la creatività dei giovani si esaltano, non vengono mortificati con un abuso reiterato dei telefonini”.
Non sono state però introdotte sanzioni disciplinari per i trasgressori di tale circolare, che usano quindi il cellulare a scuola. “Ci richiamiamo al senso di responsabilità”, aveva detto il ministro.
Ad ogni modo, l’utilizzo dei cellulari e di altri dispositivi elettronici è consentito, previa autorizzazione dei docenti e in conformità con i regolamenti di ciascun istituto scolastico, per “finalità didattiche, inclusive e formative, anche nell’ambito degli obiettivi del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e della cittadinanza digitale”, aveva concluso Valditara in tale occasione.