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Maturità da rivedere: lo psicologo stronca le prove d'esame
Lo psicologo Matteo Lancini, presidente della Fondazione Minotauro, stronca le prove della Maturità: perché l'esame è da rivedere secondo l'esperto
Manca sempre meno alla Maturità 2025. Il 18 giugno alle 8.30 gli studenti si troveranno ad affrontare la prima prova, il tema di italiano. Il giorno successivo, giovedì 19 giugno, sarà il momento della seconda, quella che verte sulle materie d’indirizzo. In alcuni istituti è prevista anche una terza prova, dopo di che si procederà con l’orale, l’ultimo step da superare per ottenere il diploma. Secondo lo psicologo Matteo Lancini, presidente della Fondazione Minotauro, le prove d’esame della Maturità, così come concepite, sono da rivedere. Ecco cosa non funziona secondo l’esperto.
“Adolescenti infantilizzati”: lo psicologo stronca la Maturità
Il mondo sta cambiando molto velocemente. Oggi Internet è alla portata di tutti, così come alcuni strumenti di Intelligenza artificiale. E allora perché la scuola non sta evolvendo di conseguenza? A chiederselo è Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta presidente della Fondazione Minotauro. In un’intervista al quotidiano online Bergamo News, l’esperto ha spiegato cosa non funziona nell’impianto della Maturità.
“Non ci rendiamo conto che questi ragazzi utilizzano e utilizzeranno abitualmente Internet e l’Intelligenza artificiale in una società dove non c’è distinzione fra vita reale e vita virtuale – ha detto lo psicologo -. Bisogna domandarsi perché dovranno sostenere esami in cui gli adulti li perquisiranno come se fosse normale trattarli da delinquenti e perché vogliamo valutare gli apprendimenti sulle materie, come ai tempi di mia nonna, mentre intanto abbiamo cambiato tutto“.
Ancora non è stata pubblicata la nota ministeriale riguardante gli aspetti tecnico-operativi e organizzativi dell’esame di Stato, in cui si fa anche riferimento all’uso di cellulari e pc alla Maturità 2025. Ma, come ogni anno, sarà “assolutamente vietato” utilizzare smartphone, tablet e laptop durante lo svolgimento delle prove scritte. Dispositivi che dovranno essere lasciati agli insegnanti prima dell’inizio di ciascuna giornata d’esame. Come si legge nella nota del ministero dell’Istruzione e del Merito relativa alla Maturità 2024, “in caso di violazioni, è prevista l’esclusione dei maturandi trasgressori da tutte le prove di esame”.
Per Matteo Lancini, questa impostazione tende a “infantilizzare gli adolescenti“, cosa che “serve solo agli adulti” e che testimonia la loro “fragilità“. Gli adulti “fanno gli autorevoli pensando di bocciarli e di decidere del loro futuro, mentre chiedono agli studenti di ripetere le stesse cose che gli insegnanti sanno già e nozioni sempre disponibili su Internet”.
Perché le prove d’esame andrebbero riviste (per il dottor Lancini)
Secondo il dottor Lancini, il problema non sta tanto nella “inattualità della proposta” delle prove d’esame e di insegnamento in generale, ma soprattutto nella “logica dissociata” di cui ci si avvale per insegnare e valutare gli studenti.
“Il mondo – ha spiegato – si evolve con l’Intelligenza artificiale e vive in Internet, e questo vale anche per i ragazzi. I politici dei Paesi più importanti governano attraverso i social. Abbiamo presidenti del consiglio che parlano prima sui social che in Parlamento, ed è impensabile ignorarlo”.
Lo psicologo ha fatto un esempio: “È come se un giornalista che lavora in un quotidiano online venisse bocciato qualora toccasse il proprio cellulare. Invece senza quest’ultimo non sarebbe lì a svolgere la propria professione”.
Nonostante gli adulti ne facciano ampio uso, non solo per passatempo ma anche per lavoro, dicono ai giovani che “Internet fa male”. Ed è proprio in questo che consiste la “logica dissociata” di cui ha parlato Lancini.