Michelle Hunziker e il bullismo subito a scuola: "Mi menavano"
La popolare showgirl svizzera Michelle Hunziker ha raccontato in un'intervista di essere stata vittima di bullismo a scuola: "Mi menavano"
Michelle Hunziker si è raccontata in una lunga intervista dove ha dichiarato di essere stata vittima di bullismo a scuola. Il racconto della conduttrice svizzera: “Mi menavano“.
Il racconto di Michelle Hunziker, vittima di bullismo a scuola
La showgirl Michelle Hunziker, attualmente alla conduzione di ‘Io canto family’ su Canale 5, si è raccontata in una lunga intervista al settimanale ‘Chi’. Ha parlato del suo presente e del suo passato, soffermandosi su una brutta pagina della sua vita: il bullismo.
“A 3 anni mi sono trasferita dal Ticino alla Svizzera tedesca. Ho dovuto imparare la lingua. All’inizio mi bullizzavano, l’ho imparata in cortile a furia di essere menata”, ha detto Hunziker ricordando quando veniva presa in giro a scuola. “Il bullismo c’è sempre stato – ha aggiunto -, così come la discriminazione”.
“Quando ero piccola c’era un ragazzo che per 2 anni mi ha aspettato nascosto in un cespuglio per menarmi – ha proseguito la conduttrice -. Ho imparato a difendermi. Mia mamma non è mai intervenuta perché ci insegnava che così saremmo diventati più forti”.
Ha poi ammesso che oggi vive le sue battaglie in silenzio, per averle sotto controllo e per tutelare i suoi cari: “Alcune le ho condivise, come quella esperienza in una setta. Ci sono battaglie intime, però, che combatto tutti i giorni e che è giusto non condividere – ha precisato -. Cerco di proteggere le persone che amo e essere grata per quello che ho. Tengo per me le preoccupazioni, le mie paure, le affronto con me stessa per averle sempre sotto controllo”.
Cosa cambia nelle scuole con la nuova legge sul bullismo
Il 15 maggio la Camera dei deputati ha dato il via libera definitivo al disegno di legge contro il bullismo ed il cyberbullismo. La norma, approvata all’unanimità, punta a contrastare questi fenomeni soprattutto attraverso interventi di tipo preventivo partendo, in primo luogo, dalla scuola.
Nel provvedimento, infatti, si prevede l’istituzione, entro 30 giorni, di un tavolo tecnico al ministero dell’Istruzione e del Merito per la redazione di un piano di azione per il contrasto al bullismo ed al cyberbullismo con una serie di linee guida che tutti gli istituti scolastici dovranno adottare attraverso un proprio codice interno. Le scuole dovranno anche istituire un tavolo di monitoraggio con i rappresentanti degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie e degli esperti del settore.
Non solo, tramite accordi regionali, le scuole potranno chiedere anche un servizio di sostegno psicologico e di coordinamento pedagogico per gli studenti al fine di promuovere l’inserimento e la partecipazione sociale degli stessi.
Inoltre, la legge prevede che i dirigenti scolastici che vengano a conoscenza di atti di bullismo – se non costituiscono reato – dovranno informare le famiglie e promuovere iniziative di tipo educativo nei confronti dei minori coinvolti. Nei casi più gravi o di condotte reiterate, dovranno invece riferire alle autorità competenti anche per eventuali percorsi riabilitativi.
La legge contro il bullismo approvata il 15 maggio ha anche istituito, per il 20 gennaio, la Giornata del rispetto, dedicata alla sensibilizzazione alla non violenza fisica e psicologica e al contrasto ad ogni forma di discriminazione e prevaricazione. Il 20 gennaio non è una data scelta a caso. È il giorno in cui è nato Willy Monteiro Duarte, il giovane ucciso in un pestaggio il 6 settembre 2020 a Colleferro (Roma).
Infine, nel testo è stata data una definizione precisa di bullismo, ovvero una “aggressione o molestia reiterate, da parte di un singolo o di un gruppo di persone, contro un minore o un gruppo di minori” che provocano “sentimenti di ansia, timore, isolamento o emarginazione attraverso atti e comportamenti vessatori, pressioni o violenze fisiche o psicologiche, istigazione al suicidio o all’autolesionismo, minacce o ricatti, furti o danneggiamenti, offese o derisioni”.