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Schettini Fonte foto: IPA

Perché per Schettini "i ragazzi devono essere esposti al dolore"

Perché per Vincenzo Schettini "i ragazzi devono essere esposti al dolore" e cosa manca alla scuola di oggi: cosa ha detto il prof in un'intervista

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

I ragazzi devono essere esposti al dolore“. A parlare è Vincenzo Schettini, il prof che ha rivoluzionato il modo di insegnare la fisica, rendendola una materia alla portata di tutti con il suo progetto web ‘La fisica che ci piace’ e il suo format tv ‘La fisica dell’amore’. Perché secondo l’insegnante è importante che i giovani imparino a relazionarsi con sentimenti come ansia e paura fin dai banchi di scuola.

Perché i ragazzi devono imparare ad affrontare il dolore (per Schettini)

Ansia e paura sono due emozioni che ogni essere umano si trova a dover affrontare più volte nel corso della vita. Secondo prof Schettini, però, i giovani di oggi non hanno gli strumenti per poterli fronteggiare adeguatamente.

Stiamo facendo vivere i giovani in una bolla di protezione, dove i problemi e le difficoltà non esistono”, ha detto in un’intervista rilasciata a La Provincia . Ma il dolore “prima o poi arriva e ti mangia vivo se non lo sai gestire”.

Secondo il professor Vincenzo Schettini “va bene” riporre grande attenzione sulle fragilità delle nuove generazioni, come si sta facendo oggi con “questo ingigantimento della presenza degli psicologi” all’interno degli ambienti scolastici. Tuttavia, ha proseguito, non bisogna mai dimenticare che “la scuola è un posto in cui si studia e ci si dà da fare“.

In passato non c’era grande sensibilità su questi argomenti, “eppure tutti abbiamo avuto momenti difficili”, ha spiegato il fisico sottolineando che sua madre, in queste situazioni, gli diceva: “fattelo passare, mettiti a studiare e riga dritto altrimenti il sabato non esci”.

Schettini ha continuato: “Un ragazzo deve essere esposto al dolore. Deve sentire il peso di un’interrogazione, l’ansia che questo comporta, perché un domani quell’ansia verrà quando andrà a fare il colloquio di lavoro, quando si ritroverà senza soldi, e come farà ad affrontarla?”.

Perché per prof Schettini la scuola di oggi va “svecchiata” e come fare

Durante l’intervista, Vincenzo Schettini ha anche ragionato su cosa non funziona nel sistema scolastico italiano, partendo dalla “estrema attività burocratica” che devono sostenere gli insegnanti. “Il sistema sta facendo finta di differenziare l’insegnamento, il sapere, quando invece si sta burocratizzando e il docente diventa sempre meno libero perché deve seguire tutta una serie di istruzioni“.

Per questo, come aveva già spiegato in altre situazioni, preferisce la formula dell’insegnamento online rispetto a quello classico nelle aule. In rete “non devo seguire rubriche di valutazione, niente di tassonomico e incasellato e questo mi crea libertà”. Al contrario, il docente che lavora a scuola “è soffocato dalla burocrazia, riunioni, colloqui, cose ormai vecchie che non fanno parte del sistema moderno”.

Secondo Schettini “il grande cambiamento” da attuare per svecchiare il sistema scolastico e per valorizzare gli insegnanti “sarebbe mettere al centro l’estrema libertà e responsabilità del professore”. La formazione del personale scolastico è fondamentale in questo processo: “Il docente potrebbe viaggiare, formarsi, e il dirigente investirebbe sulla sua figura che ha un valore”. Per esempio, “il fisico lo mando al Cern e lo pago per andarsi a formare”. Così “tutti loro tornano molto più entusiasti”, e “il loro know how poi ricade sui ragazzi. Un circolo virtuoso che ora non c’è”.

Oggi “i docenti sono stanchi e gli studenti non vedono l’ora di uscire da quel luogo“, ovvero la scuola. È arrivato il momento “di andare in un’altra direzione”, ha concluso Vincenzo Schettini.