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Vecchioni Fonte foto: ANSA

Prof Vecchioni e la citazione di Dante in tv: esplode la polemica

Esplode la polemica sulla citazione di Dante in tv da parte del prof Roberto Vecchioni mentre commentava le nuove indicazioni nazionali per la scuola

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

La citazione di un passo della Divina Commedia fatta da prof Vecchioni in tv diventa un caso: esplode la polemica su una terzina di Dante. Ecco cosa è successo.

Prof Vecchioni e la citazione della Divina Commedia

In apertura della puntata di sabato 18 gennaio di In altre parole su La 7, il professor Roberto Vecchioni ha commentato insieme al conduttore Massimo Gramellini le nuove indicazioni nazionali per la scuola annunciate dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Parlando dell’imparare le poesie a memoria, richiamato nelle indicazioni, Vecchioni ha commentato: “Sì, certo, va anche bene imparare qualche cosa a memoria, però io mi rifaccio a Dante, ascoltami. ‘Non fa scienza, senza lo ritener, avere inteso‘. Cioè – ha spiegato – tu puoi leggere tutte le poesie che vuoi, ma se non capisci cosa significano non serve a niente. La cosa più importante è capire il senso di quello che stai leggendo, non ripetere le parole a macchinetta”.

“Significato ribaltato totalmente”: la polemica sulla citazione

La citazione di Dante fatta in tv dal prof e cantautore Roberto Vecchioni ha scatenato la polemica. La giornalista Anna Lisa Terranova, in un articolo pubblicato su Libero Quotidiano, ha raccontato di aver ricevuto un messaggio da un amico professore, Sandro Consolato, che stava guardando la trasmissione. Il testo recitava: “Ribaltato totalmente il significato di alcuni versi di Dante. Danno agli altri degli ignoranti e poi dicono caz*ate”.

La terzina citata da Vecchioni “è un invito a trattenere nella memoria, a memorizzare (‘ritenere’) ciò che Beatrice sta dicendo a Dante. Siamo nel V Canto del Paradiso“, ha sottolineato Terranova. Che ha riportato l’intero verso finito nel mirino del docente: “Apri la mente a quel ch’io ti paleso/ e fermalvi entro; ché non fa scienza/ senza lo ritenere, avere inteso“.

L’analisi del verso di Dante citato da Vecchioni

Terranova ha poi analizzato l’analisi del verso di Dante citato da Vecchioni in varie edizioni della Divina Commedia. La giornalista ha scritto: “Nell’edizione della Commedia de ‘I Meridiani’ si ricorda che Dante traduce in versi una massima di Seneca: ‘L’avere compreso qualcosa, se poi non lo si ritiene nelle mente, non basta a costituire vera scienza'”. E ha aggiunto: “Magari si sbaglia la curatrice Anna Maria Chiavacci Leonardi e ha ragione Vecchioni secondo cui ritenere non significa memorizzare ma ‘capire il senso di quel che si legge'”.

“E invece – ha proseguito – vai a guardare ancora e scopri che anche in altre edizioni commentate della Commedia ‘ritenere’ sta per tenere in mente, tenere nella memoria”. Tra queste la giornalista ha citato il testo critico della Commedia a cura della Società dantesca italiana e l’edizione Zanichelli della Commedia a cura di Tommaso Di Salvo“.

Anna Lisa Terranova ha menzionato anche l’edizione della Commedia di Salerno Editrice, curata da Enrico Malato, che ha spiegato così il verso: “Non dà conoscenza il capire, ma il non memorizzare”. E, infine, uno dei primi commentatori di Dante, Francesco di Bartolo da Buti, che “la mette come tutti”, ha scritto la giornalista: “Niente vale lo imparare, se non si tiene a mente”.