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Lavoro uomini e donne Fonte foto: iStock

Quanti anni si lavora in Italia: la differenza tra uomini e donne

Quanti anni si lavora in Italia? I dati Eurostat riferiti al 2023 mostrano una grande differenza tra uomini e donne: tutto quello che c'è da sapere

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Quanti anni si lavora in Italia? A dare una risposta a questa domanda arrivano i nuovi dati Eurostat, resi noti il 25 luglio 2024 e riferiti al 2023. I numeri mostrano una grande differenza tra uomini e donne. Tutto quello che c’è da sapere.

La vita lavorativa in Italia per uomini e donne

Un italiano lavora in media 32,9 anni, un dato inferiore rispetto alla media europea, che è pari a 35,9 anni, e che mette l’Italia davanti alla sola Romania. È quanto emerge dalle tabelle Eurostat sul 2023.

Come spiegato dall’Ufficio statistico dell’Unione europea, l’indicatore sulla durata della vita lavorativa è una stima del numero di anni in cui si prevede che una persona, attualmente di 15 anni, resterà all’interno del mercato del lavoro (sia in veste di occupato che disoccupato) nel corso della sua vita.

Ma perché l’Italia ha una media così bassa rispetto agli altri Paesi dell’Ue? La risposta è da ricercare nella differenza che c’è tra uomini e donne, ovvero nella scarsa durata della vita lavorativa attesa per quest’ultime. Se la media italiana è pari a 32,9 anni, per gli uomini la media si alza a 37,2 anni, mentre per le donne si abbassa a 28,3. Si tratta di un gap di 8,9 anni, che piazza l’Italia al primo posto tra i Paesi con la differenza più ampia tra maschi e femmine, seguita dalla Romania, dalla Grecia e da Malta, che oscillano intorno ai 7 anni.

In Italia, nonostante l’allungamento di 7 anni in atto dal 2000, le donne sono destinate a lavorare ‘solo’ 28,3 anni, che rappresenta il valore minore registrato dalle statistiche europee.

I dati Eurostat sui Paesi dell’Ue

Nel 2023, in tutti i Paesi sono state osservate differenze nel numero medio di anni di vita lavorativa tra uomini e donne. In generale i dati Eurostat mostrano che gli uomini hanno una vita lavorativa più lunga delle donne, con i Paesi del Nord Europa in cui si registra un divario di genere inferiore alla media Ue di 4,3 anni.

La Lituania e l’Estonia sono gli unici Paesi dell’Ue in cui il divario di genere è negativo: qui le donne lavorano rispettivamente 1,3 anni e 0,8 anni in più degli uomini. Tra gli altri Paesi, il divario di genere più ridotto è stato registrato in Lettonia e in Finlandia, con solo 0,1 anni. Al contrario, i Paesi con il maggior gender gap sono, per l’appunto, l’Italia (8,9 anni), la Romania (7,1 anni), la Grecia e Malta (entrambi 6,9 anni).

Confrontando i Paesi dell’Ue, la vita lavorativa attesa degli uomini più lunga è stata osservata nei Paesi Bassi (45,7 anni), in Svezia (44,1 anni), in Danimarca (42,8 anni), in Irlanda (42,8 anni), a Cipro (41,6 anni), a Malta (41,6 anni) e in Germania (41,4 anni). Al contrario, i Paesi in cui gli uomini lavorano meno sono la Croazia (35,4 anni), la Bulgaria (35,6 anni), la Romania (35,6 anni) e il Belgio (36,5 anni).

I Paesi dell’Unione europea in cui la vita lavorativa delle donne è più bassa sono l’Italia (28,3 anni) e la Romania (28,5 anni), seguite da Grecia (30,6 anni), Croazia (32,6 anni), Belgio (32,8 anni), Polonia (33,0 anni), Bulgaria (33,2 anni) e Lussemburgo (33,3 anni), tutti con meno di 34 anni.

Dall’altro lato, la durata della vita lavorativa più lunga per le donne, ovvero oltre i 38 anni, è stata riscontrata in Svezia (41,9 anni), Paesi Bassi (41,5 anni), Estonia (41,5 anni), Finlandia (39,9 anni), Danimarca (39,8 anni), Lituania e Portogallo (entrambi 38,2 anni).