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Università e soldi Fonte foto: iStock - Photobuay

Quanto costa fare l'università in Italia e dove si paga di più

Tasse universitarie in crescita in Italia: quanto costa fare l'università e quali sono gli atenei italiani in cui si paga di più (e di meno)

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Fare l’università in Italia costa sempre di più. In alcuni casi gli incrementi superano il 25% rispetto all’anno precedente. Ecco quanto costa laurearsi e quali sono gli atenei italiani dove si paga di più.

In Italia aumentano le tasse universitarie

Negli ultimi 10 anni le tasse universitarie sono aumentate in quasi tutte le università d’Italia, superando la soglia dei 2mila euro annui. Così si apprende dal Ministero dell’Università e della Ricerca, come riportato da ‘La Repubblica’.

Nell’anno accademico 2021/2022, tra atenei statali e privati è stato registrato un incremento medio pari al 4,6% per i paganti e del 5,8% se si considerano sia i paganti che gli esonerati. Guardando alle sole università pubbliche, l’aumento è stato, in generale, dell’1,2% (1,6% per i soli paganti). Stiamo parlando di 1.463 euro, nel primo caso, e di 930 euro se si contano anche coloro che non devono pagare le tasse.

Le università private, in realtà, hanno mostrato una percentuale di crescita negativa, pari a -5,3% a carico dei paganti. Nonostante questo, in termini assoluti gli atenei privati sono costati in media 4.427 euro, una cifra considerevolmente più esosa rispetto a quelli pubblici.

Gli aumenti più consistenti sono stati osservati nelle università del Sud Italia. Per fare un esempio, nelle università della Basilicata le rette sono cresciute del 25% rispetto all’anno precedente, in Puglia del 21%. A Napoli e a Benevento, invece, la tassazione universitaria è aumentata di circa il 18%.

Nonostante la maggior parte degli atenei statali abbia aumentato le tasse, circa una ventina le hanno diminuite, come quelli di Perugia e di Messina in cui si è registrato un calo rispettivamente dell’11 e del 10%. A Bologna, invece, il decremento è stato superiore all’8%.

Dove costa studiare di più all’università

Le università del Nord Italia sono quelle in cui studiare costa di più. Negli atenei pubblici di Milano, Pavia e Varese la tassazione media annuale ha superato i 2mila euro, il 40% in più rispetto a 10 anni fa. Al contrario, le università statali d’Italia meno onerose sono quelle di Catania, Messina, Sassari e L’Aquila.

In generale, l’istruzione terziaria è molto più costosa in Italia rispetto agli altri Paesi europei. Stando ai dati della Commissione europea, evidenziati da ‘La Repubblica’, nell’anno accademico 2022/2023 per la laurea triennale in Italia si è pagato in media 1.592 euro, a fronte dei 170 euro della Francia e dei 50 euro della Germania. Per la magistrale, i costi lievitano a 1.733 euro, mentre restano contenuti in quasi tutti gli altri Stati dell’Unione europea.

Sempre meno laureati in Italia

L’Italia presenta uno dei tassi di laureati più bassi tra i Paesi europei. Nel 2022, solo il 21,9% della popolazione possedeva una laurea, mentre nell’Unione europea la media era pari al 32,5%. Guardando ai singoli Stati, la Germania nel 2022 vantava un tasso di laureati pari a circa il 30% degli abitanti, mentre la Francia e la Spagna attorno al 40%.

I dati non cambiano se, invece dell’intera popolazione, si considerano solo i giovani tra i 25 ed i 29 anni: nel 2022 in Italia i laureati rappresentavano il 31,2%, percentuale inferiore di 10 punti rispetto alla media europea.

Come spiegato da ‘La Repubblica’, questi dati potrebbero essere influenzati anche dai costi diretti e indiretti che le famiglie italiane devono sostenere per mantenere i figli all’università.