Quanto costa istruire i figli in Italia: la maxi cifra
Quanto costa istruire i figli in Italia? Per l'educazione dei figli dall'asilo nido all'università le famiglie spendono sempre di più: la maxi cifra
Sale la spesa che le famiglie investono nell’istruzione. Ecco quanto costa istruire i figli in Italia: la maxi cifra.
Quanto costa l’istruzione in Italia
Sul bilancio delle famiglie italiane, nel 2023 ha gravato il caro istruzione: rispetto al 2022, il costo medio associato all’educazione dei figli dall’asilo nido all’università è passato da 130mila euro a 135mila, con un aumento del 3,7%. A dirlo, come riportato da ‘Il Corriere della Sera’, è l’Osservatorio sui costi associati all’istruzione della piattaforma di consulenza finanziaria Plannix in base ad una rielaborazione delle analisi condotte dal ministero dell’Istruzione e del Merito.
Considerando le università più prestigiose al mondo, come la London School of Economics o la Columbia University di New York, l’investimento può arrivare fino a 500mila euro.
Cifre simili hanno un impatto molto significativo sulle famiglie che, secondo la società di consulenza finanziaria, dovrebbero pianificare la formazione universitaria dei figli ancor prima della loro nascita. Luca Lixi, fondatore e ceo di Plannix, suggerisce ai genitori di affrontare la progettazione “con 18-20 anni di anticipo” con risparmi oltre che investimenti mirati.
Tasse universitarie in aumento
Come sottolineato da Plannix, a pesare di più sulle famiglie è l’istruzione universitaria. Ebbene, quanto costa fare l’università in Italia? La prima cosa da sottolineare è che andare all’università costa sempre di più. Negli ultimi 10 anni, infatti, le tasse universitarie sono aumentate in quasi tutte le università d’Italia, superando la soglia dei 2mila euro annui, come si legge su ‘La Repubblica’ in un articolo di aprile 2024.
Nell’anno accademico 2021/2022, tra atenei statali e privati è stato registrato un incremento medio pari al 4,6% per i paganti e del 5,8% se si considerano sia i paganti che gli esonerati. Guardando alle sole università pubbliche, l’aumento è stato, in generale, dell’1,2% (1,6% per i soli paganti). Stiamo parlando di 1.463 euro, nel primo caso, e di 930 euro se si contano anche coloro che non devono pagare le tasse.
Le università private, in realtà, hanno mostrato una percentuale di crescita negativa, pari a -5,3% a carico dei paganti. Nonostante questo, in termini assoluti gli atenei privati sono costati in media 4.427 euro, una cifra considerevolmente più esosa rispetto a quelli pubblici.
Gli aumenti più consistenti sono stati osservati nelle università del Sud Italia. Per fare un esempio, nelle università della Basilicata le rette sono cresciute del 25% rispetto all’anno precedente, in Puglia del 21%. A Napoli e a Benevento, invece, la tassazione universitaria è aumentata di circa il 18%.
Nonostante la maggior parte degli atenei statali abbia aumentato le tasse, circa una ventina le hanno diminuite, come quelli di Perugia e di Messina in cui si è registrato un calo rispettivamente dell’11 e del 10%. A Bologna, invece, il decremento è stato superiore all’8%.
Dove costa studiare di più all’università
Le università del Nord Italia sono quelle in cui studiare costa di più. Negli atenei pubblici di Milano, Pavia e Varese la tassazione media annuale ha superato i 2mila euro, il 40% in più rispetto a 10 anni fa. Al contrario, le università statali d’Italia meno onerose sono quelle di Catania, Messina, Sassari e L’Aquila, dove si paga meno di mille euro all’anno.
In generale, l’istruzione terziaria è molto più costosa in Italia rispetto agli altri Paesi europei. Stando ai dati della Commissione europea, evidenziati da ‘La Repubblica’, nell’anno accademico 2022/2023 per la laurea triennale in Italia si è pagato in media 1.592 euro, a fronte dei 170 euro della Francia e dei 50 euro della Germania. Per la magistrale, i costi lievitano a 1.733 euro, mentre restano contenuti in quasi tutti gli altri Stati dell’Unione europea.