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Scuola di Pioltello chiusa per Ramadan: interviene Mattarella

Il presidente Mattarella è intervenuto sul caso della scuola di Pioltello, che ha deciso di restare chiusa per l'ultimo giorno di Ramadan: la lettera

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Dopo le polemiche sulla decisione della scuola di Pioltello (Milano) di restare chiusa per l’ultimo giorno di Ramadan, è intervenuto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ecco la sua lettera.

Il messaggio del presidente Mattarella alla scuola di Pioltello

“Ho ricevuto e letto con attenzione la sua lettera e, nel ringraziarla, desidero dirle che l’ho molto apprezzata, così come – al di là del singolo episodio, in realtà di modesto rilievoapprezzo il lavoro che il corpo docente e gli organi di istituto svolgono nell’adempimento di un compito prezioso e particolarmente impegnativo”. Questa è la risposta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come si legge su ‘Il Giorno’, alla lettera inviata dalla vicepreside dell’Istituto comprensivo Iqbhal Masih di Pioltello Maria Rendani.

Vista la bufera mediatica che ha investito la scuola di Pioltello per la scelta di fermare le lezioni per l’ultimo giorno di Ramadan, la vicepreside aveva inviato una lettera al capo di Stato per invitarlo a Pioltello e mettere fine alla questione.

“Chiedo a Mattarella di intervenire, di venire a Pioltello a sostenerci – aveva detto la professoressa Rendani ai microfoni del TgR Lombardia – perché ci sentiamo soli. Lui è l’unico che può scrivere la parola fine in questa triste storia. Come posso ritrovare la forza e il coraggio di insegnare ai miei alunni che lo Stato italiano difende i cittadini?”.

La vicepreside in quell’occasione aveva anche ribadito che la decisione di chiudere il 10 aprile “è una scelta didattica. Non ha nulla di ideologico, nulla di religioso. Non abbiamo voluto inserire alcuna festività, non vogliamo togliere l’identità a nessuno e non vogliamo sopprimere nessuna cultura”.

Il presidente Mattarella ha così risposto alla missiva esprimendo il suo supporto alla scuola e complimentandosi per il lavoro dei docenti. Due anni fa era stato proprio Sergio Mattarella a nominare Maria Rendani Cavaliere al merito della Repubblica per il suo impegno sull’inclusione a scuola durante il Covid.

La scuola di Pioltello resterà chiusa per Ramadan

Dopo l’intervento dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia, richiesto dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, lunedì 25 marzo il consiglio di istituto della scuola ha corretto lievemente la delibera ma ha ribadito lo stop alle lezioni per l’ultimo giorno di Ramadan “in considerazione dell’altissimo tasso di assenza prevedibile per consuetudini della popolazione scolastica che compromette l’efficace svolgimento delle attività didattiche ed educative programmate”, si legge su una nota diffusa dalla scuola.

“La nostra abilità di raggiungere l’unità nella diversità sarà la bellezza e il test per la nostra civiltà”, hanno concluso dall’istituto citando Gandhi.

Per restare chiusa il 10 aprile, la scuola di Pioltello rinuncerà a due giorni di vacanza a ridosso del ponte del Primo maggio, il 29 ed il 30 aprile.

Le parole di Valditara sulla scuola chiusa pr Ramadan a Pioltello

Anche il ministro dell’Istruzione e del Merito è tornato sul caso della scuola di Pioltello: “Vi è chi ha cercato di strumentalizzare l’operato degli uffici del Ministero in modo scomposto e indegno – ha detto Giuseppe Valditara, come riportato da ‘Il Giorno’ -. Si è arrivati a parlare di razzismo e di islamofobia. Parole gravi e irresponsabili, soprattutto in un periodo gravido di tensioni”.

“A seguito di una accurata verifica disposta dall’Ufficio scolastico regionale lombardo – ha proseguito il ministro – sono emerse talune irregolarità: il provvedimento che ha deliberato la sospensione della attività didattica per il 10 aprile non è stato motivato e introduce una deroga ulteriore al calendario rispetto a quanto previsto dalla Regione Lombardia che prevede un numero massimo di 3 giorni di sospensione della attività didattica a disposizione delle scuole”.

“Qualsiasi deroga deve inoltre rispondere ad esigenze del Piano della offerta formativa e non può essere finalizzata in qualche modo a riconoscere nuove festività, compito che non spetta alla autonomia di una scuola – ha concluso Valditara –. La vera inclusione negli istituti ad alta presenza di studenti stranieri si realizza con nuove forme di potenziamento della didattica e con più adeguati criteri di formazione delle classi”.