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Leva militare obbligatoria e scuola: scontro sull'idea di Salvini

Dopo l'annuncio di Salvini, alla Camera arriva la proposta di legge della Lega sulla leva militare obbligatoria: cosa prevede e cosa c'entra la scuola

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Il vicepremier Matteo Salvini lo aveva annunciato al raduno degli Alpini a Vicenza il 12 maggio. A distanza di 9 giorni, il 21 maggio, la Lega ha presentato alla Camera un disegno di legge (ddl) per reintrodurre la leva militare obbligatoria, ed è scoppiata la polemica. Ecco cosa prevede la proposta e cosa c’entra la scuola.

La proposta di legge della Lega sulla leva militare obbligatoria

Presentato ufficialmente alla Camera dei deputati il progetto di legge leghista denominato “Istituzione del servizio militare e civile universale territoriale e delega al Governo per la sua disciplina”, che si pone l’obiettivo di reintrodurre la leva universale: 6 mesi obbligatori per ragazzi e ragazze.

Il leader della Lega Matteo Salvini lo aveva annunciato al raduno degli Alpini a Vicenza, lo scorso 12 maggio: “È una grande forma di educazione civica – aveva detto in quella occasione -, con persone che si possono dedicare al salvataggio, alla protezione civile, al pronto soccorso, alla protezione dei boschi, da svolgere vicino a casa”. E aveva aggiunto: “Una volta uno di Udine andava a Bari, e quello di Bari lo mandavano a Udine, dovendo lasciare studi e lavoro. Non sarà più cosi, si farà vicino a casa”.

Il testo del progetto di legge prevede “l’istituzione di un servizio civile e militare universale territoriale che coinvolga per 6 mesi tutti i cittadini italiani tra i 18 ed i 26 anni di età”, ha spiegato a ‘Adnkronos’ il deputato leghista Eugenio Zoffili, che ha firmato il ddl. L’onorevole ha aggiunto che i 6 mesi della nuova leva saranno svolti “esclusivamente sul territorio nazionale e nella propria regione di residenza o domicilio, con priorità alla propria provincia, salvo espressa richiesta del cittadino ad essere impiegato in altri ambiti territoriali nazionali e previa disponibilità e autorizzazione dell’autorità preposta”.

A coloro che opteranno per l’ambito militare “sarà assicurata la formazione militare in vista del loro impiego sul territorio nazionale”, ha chiarito Zoffili, ribadendo il concetto della prossimità di servizio. In caso di servizio civile universale, invece, “i giovani verranno preparati a svolgere funzioni di concorso alla tutela del patrimonio culturale, naturalistico e paesaggistico del paese”, con la possibilità “di inserirsi nel sistema nazionale della Protezione civile e del soccorso pubblico e di collaborare con il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco”.

Cosa c’entra la scuola con la leva militare obbligatoria?

Ma cosa c’entra la scuola? Nella proposta leghista, la leva obbligatoria è pensata come “formazione militare“, dunque come un’esperienza educativa. È stato lo stesso Salvini a definirla “una grande forma di educazione civica”. Questo è uno dei principali motivi che ha acceso le critiche anche all’interno della maggioranza di Governo.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha così commentato il ddl della Lega: “Le forze armate non possono essere pensate come un luogo per educare i giovani, cosa che deve essere fatta dalla famiglia e dalla scuola“.

Sulla stessa linea anche il presidente del Senato Ignazio La Russa: “Salvini dice che il servizio militare forma i giovani, però questo è un compito della scuola, non è un compito delle forze armate – ha dichiarato -. Non è che il servizio militare era fatto per formare i giovani, era fatto per difendere la libertà e l’indipendenza”.

Le reazioni della politica

“Siamo contrari alla reintroduzione del servizio di leva militare obbligatoria perché pensiamo che i giovani debbano impegnarsi nello studio e nel lavoro e che non serva dargli una preparazione militare“, ha scritto su Facebook Maurizio Lupi, leader di Noi moderati.

“I ragazzi non hanno bisogno di una politica che vuole la leva obbligatoria per spingerli a fare il militare”, ha commentato sui social il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte. I giovani “non hanno bisogno di una politica che mette l’elmetto e corre dritta verso il riarmo e la guerra, distruggendo il futuro. Ai ragazzi serve un’Italia che corre per i diritti di una generazione tradita”, ha concluso Conte.

Anche la segretaria del Partito democratico Elly Schlein è intervenuta sulla proposta di legge leghista: “Noi siamo per vedere nelle mani dei giovani il futuro, non il fucile”, ha detto la dem a margine di un’iniziativa elettorale a Città della Pieve (Perugia).

Davide Faraone, capogruppo di Italia viva alla Camera, è invece intervenuto su X: “Salvini in piena sindrome Vannacci insiste con il ritorno della leva obbligatoria – ha scritto il deputato -. Il leader della Lega non si ferma neanche dopo l’intervento del ministro della Difesa Crosetto, che gli ha ricordato che il servizio militare non serve a nulla. Insomma un altro tentativo di fare notizia su una proposta di legge che finirà in un cassetto”.