
Si vis pacem para bellum, cosa significa la frase detta da Meloni
Durante una seduta al Senato, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha citato la frase latina "Si vis pacem, para bellum": ecco cosa significa
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante la seduta al Senato in vista del prossimo Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, ha citato una frase in latino che recita: “Si vis pacem, para bellum“. Ma cosa significa e qual è la sua origine?
- Meloni cita una frase in latino sulla guerra
- Cosa significa "Si vis pacem, para bellum"
- L'origine della frase in latino "Si vis pacem para bellum"
Meloni cita una frase in latino sulla guerra
Durante le sue repliche ai gruppi parlamentari in Senato, a seguito della discussione generale in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha citato la frase latina “Si vis pacem, para bellum”. La premier ha adoperato questa espressione per motivare la scelta di rafforzare i sistemi di sicurezza comuni all’interno dell’Unione europea.
Nel dettaglio, Meloni ha detto: “Sul tema del riarmo, si diceva che è stato alla base dell’inizio della guerra. Io su questo la penso come i romani: ‘si vis pacem, para bellum’. Nel senso che, quando tu ti doti di una difesa, non lo fai perché vuoi attaccare qualcuno. Noi sappiamo che la pace è deterrenza, lo condividiamo. Anzi, piuttosto se si hanno dei sistemi di sicurezza e di difesa solidi si possono più facilmente evitare dei conflitti”.
Cosa significa “Si vis pacem, para bellum”
Ma qual è il significato di “Si vis pacem, para bellum”? La locuzione latina citata da Giorgia Meloni può essere tradotta con la formula “Se vuoi la pace, prepara la guerra” o ancora con “Se vuoi la pace, sii pronto alla guerra“.
Con questa frase la presidente del Consiglio, come ha spiegato lei stessa, voleva dire che per assicurare la pace, a suo avviso, è necessario essere in grado di difendersi da eventuali attacchi. Secondo la premier, dunque, avere un apparato di difesa forte rappresenta un deterrente per preservare la pace ed evitare conflitti.
L’origine della frase in latino “Si vis pacem para bellum”
La locuzione latina “Si vis pacem, para bellum” affonda le sue radici nell’antica Roma, trovando la sua prima formulazione nel prologo del terzo libro della ‘Epitoma rei militaris’ di Vegezio, compendio composto tra la fine del IV e l’inizio del V secolo. Nello specifico, Vegezio scriveva “Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum”, che tradotta letteralmente significa: “Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra”.
Un simile concetto era già stato espresso da Cornelio Nepote, storico del I secolo avanti Cristo, con la locuzione “Paritur pax bello”, ovvero “la pace si ottiene con la guerra”. Ma anche da Cicerone, con la sua celebre massima “Si pace frui volumus, bellum gerendum est”. Tradotta: “Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra”. Questa espressione è tratta dal settimo libro delle Filippiche, le orazioni polemiche di Cicerone dirette a Marco Antonio.
Risalendo ulteriormente nel tempo, un’affermazione analoga è rinvenibile molto prima nelle “Leggi” del filosofo greco Platone, vissuto tra il V e il IV secolo avanti Cristo. Nel primo libro dell’opera, l’ultima di Platone, si legge che non “si è diligenti legislatori, se non si stabiliscono in vista della pace le leggi sulla guerra piuttosto che in vista della guerra le leggi sulla pace”.
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