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Maturità Fonte foto: IPA

Studente si sente male alla Maturità: rimandato. Scoppia il caso

In un liceo di Padova uno studente è stato rimandato dopo che si è sentito male durante la seconda prova della Maturità ed è scoppiato il caso

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

In un liceo di Padova uno studente si è sentito male durante la seconda prova della Maturità, così il presidente della commissione lo ha rimandato a settembre ed è scoppiato il caso. Ecco cosa è successo.

Studente rimandato perché si sente male alla Maturità

Giovedì 20 giugno, Padova. In un liceo della città veneta i maturandi erano impegnati nella seconda prova della Maturità quando uno studente ha accusato un malore ed è subito intervenuta l’ambulanza.

Dopo i soccorsi, il ragazzo si è ripreso, pronto a continuare il suo esame. Ma il presidente della commissione ha deciso che per lui la Maturità sarebbe finita lì, invalidandola. L’uomo, un professore in pensione, ha infatti informato il maturando che “la sua prova, in ogni caso, non sarà considerata valida – riporta ‘Il Gazzettino.it’ -. Dovrà sostenere l’esame suppletivo a settembre”. Una decisione presa in autonomia, si legge ancora sul quotidiano, senza coinvolgere l’intera commissione, come da regolamento.

Per questo motivo, una volta informato dei fatti, il provveditore dell’Ufficio scolastico Roberto Natale è subito intervenuto rimuovendo il presidente dall’incarico. “È stato un intervento necessario, tempestivo e doveroso”, ha spiegato, che ha “ripristinato le condizioni per una prosecuzione ordinata, serena e proficua delle operazioni”.

La seconda prova dello studente coinvolto sarà dunque valutata regolarmente come quella degli altri maturandi senza alcun rinvio a settembre.

Cosa ha detto l’ex presidente della commissione

“La mia intenzione era cautelare lo studente, non penalizzarlo”, ha commentato a ‘Il Gazzettino.it’ l’ormai ex presidente della commissione dopo che è stato destituito dall’incarico a seguito della vicenda.

“La ricostruzione dei fatti non è corretta – ha proseguito -. Non ho mai detto al maturando di ripresentarsi a settembre, cosa che non sarebbe nemmeno possibile fare dato che solo in casi estremi si rimanda un maturando a settembre – ha precisato -. Ho valutato che sarebbe stato del tutto vantaggioso per lui svolgere la prova suppletiva programmata il 4 luglio, possibilità che lo stesso ministero indica”.

Il ministero dell’Istruzione e del Merito, infatti, in un’ordinanza ha stabilito che i candidati impossibilitati a partecipare alle prove scritte della Maturità 2024 a causa di una malattia, debitamente certificata, o di un grave impedimento, anch’esso documentato, possono svolgerle in un secondo momento durante la sessione suppletiva, fissata per il 3 luglio (prima prova) ed il 4 luglio (seconda prova).

“Alla radice della mia decisione – ancora il docente – c’era la convinzione che il ragazzo, dopo essere stato lontano dalla prova per un’ora e mezza e avendo accusato un malore che aveva richiesto l’intervento dei paramedici, non si trovasse nella condizione di poter svolgere in serenità la prova”. Per questo “avevo deciso di fargli sostenere la prova il 4 luglio”. Ed ha ribadito: “Ogni mia decisione è stata calibrata pensando al bene del maturando”.

Come detto, la prova del giovane sarà valutata regolarmente senza alcun rinvio, come deciso dal provveditore dell’Ufficio scolastico Roberto Natale, che ha rimosso il presidente della commissione dall’incarico.

La contestazione mossa all’ex presidente è che avrebbe preso la decisione di rimandare il maturando senza consultare gli altri membri della commissione, come previsto dal regolamento. Ma anche qui il diretto interessato ha fornito una versione differente: “In quel momento la commissione non era al completo, e la decisione che ho preso è stata avvallata da tutti i presenti. Le accuse che mi vengono mosse non corrispondono al vero”, ha concluso.