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Susanna Tamaro Fonte foto: IPA

Susanna Tamaro e la battaglia "da maestra": cosa bisogna imparare

La celebre scrittrice Susanna Tamaro torna a sottolineare l'importanza della scrittura a mano e della lettura tra i giovani: cosa ha dichiarato

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Dal bullismo alla dipendenza da dispositivi elettronici e social, Susanna Tamaro torna a parlare dei giovani di oggi e delle difficoltà che devono riuscire ad affrontare, con coraggio. Lo fa raccontando anche la propria esperienza da bambina, segnata dalla sindrome autistica e dalla sofferenza, poiché vittima di bullismo.

Spazio anche per sottolineare l’importanza dei libri e della lettura, fin da bambini e ancora da adulti, con un appello rivolto alle scuole anche in veste di maestra. Ecco cosa dovrebbero imparare le nuove generazioni secondo la celebre scrittrice di “Va’ dove ti porta il cuore” (1994), che ha venduto ben 16 milioni di copie in 45 Paesi diversi.

Cosa devono imparare i giovani secondo Susanna Tamaro

Nell’ultimo libro di Susanna Tamaro “La strada che ci porta a casa“, il protagonista, Sam, deve trovare il coraggio per affrontare le proprie paure e per farlo deve imparare cose che non sa fare. Secondo l’autrice, anche i giovani di oggi dovrebbero imparare una cosa fondamentale per la loro crescita: come già dichiarato recentemente, le ragazze e i ragazzi dovrebbero imparare a scrivere a mano.

“Essendo anche maestra elementare, è una mia battaglia: tornare a scrivere a mano”, racconta Susanna Tamaro a ‘Vanity Fair’. “Io stessa scrivo a mano i libri. Ho iniziato a usare il computer negli anni Novanta e all’inizio è stato fantastico. Però pian piano il computer ha cominciato a divorare i miei spazi: sostituiva le parole che non conosceva, metteva sottolineature in rosso. Bloccava il mio flusso creativo. Allora circa 7 anni fa l’ho messo da parte e ho ripreso a scrivere a mano, con grande gioia: mi stanco di meno e la mano segue il flusso della parola, come quando si suona il pianoforte”, spiega la scrittrice.

Per scrivere a mano ci si deve muovere e secondo Tamaro “la riappropriazione del corpo è fondamentale anche per l’intelligenza, per il cervello”. “Purtroppo i giovani non hanno più fisicità, stanno quasi sempre seduti, immobili”, aggiunge. Muovere il proprio corpo è essenziale per tornare a usare i nostri sensi, perché “senza di essi si diventa manovrabili, non si conosce il mondo, non si sa dove siamo – aggiunge -. Chi è padrone dei sensi, anche se incontra ciò che lo spaventa, sa affrontarlo”.

L’importanza dei libri per i giovani e il ruolo della scuola

Non solo la scrittura, ma anche la lettura è fondamentale per i giovani. “Penso che quel che leggi da bambino resta per sempre, ti forma, dà i modelli da cui trarre ispirazione – dichiara l’autrice -. Oggi più che mai i ragazzi ne hanno bisogno: gli orchi esistono ancora, magari non sono pelosi e con un occhio solo. Il mondo è pieno di pericoli”, spiega citando il suo libro “Il cerchio magico“(1995) nel quale un mostro prende il potere attraverso gli schermi della televisione, e aggiunge: “Con i libri per ragazzi si rischia di diventare profetici”.

Tamaro sottolinea così l’importanza del libro, che “è qualcosa che serve anche a riempire un vuoto dell’anima, nutre per tutta la vita”.

Gli ultimi dati Ocse rilevano che un adulto su tre in Italia è analfabeta funzionale e capisce solo testi brevi, con capacità linguistiche o matematiche insufficienti. Se da un lato sono numeri scoraggianti, soprattutto per chi scrive, anche alla luce del futuro dominante che avrà l’IA anche in questo ambito, dall’altro Susanna Tamaro crede che “tra i giovani nascerà il bisogno di parole vere, attraverso le quali conoscere la realtà”, determinando così “una rinascita” in un mondo in cui si è “sommersi dall’intrattenimento, dalle distrazioni, dallo svago”.

“Spero molto nei ragazzi – aggiunge -. C’è da fare un bel lavoro nelle scuole, bisogna tornare all’alfabetizzazione“.

Le parole di Susanna Tamaro sul bullismo tra i giovani

Spazio poi per un altro tema fondamentale tra i giovani di oggi: il bullismo. Per parlarne, la scrittrice ripercorre la sua infanzia difficile: “Sono stata una bambina paurosa, ho vissuto la sofferenza. Ho una sindrome autistica ma quando ero piccola io non si aveva una grande conoscenza di queste cose. Ho iniziato terapie a base di farmaci a 6-7 anni. Sono stata anche vittima di bullismo – racconta nell’intervista -. Con il tempo ho dovuto intraprendere un percorso di conquista di me stessa. Ho cominciato a studiare le arti marziali. Come il bambino del romanzo, ho preso coraggio”.

A proposito del bullismo, Susanna Tamaro spiega come tale fenomeno faccia parte delle società primitive nelle quali “i bulli si uniscono in gruppo per reprimere il diverso” e sottolinea l’importanza dell’educazione e dei principi base, per proporre modelli capaci di suscitare ammirazione e ispirazione: in un mondo in cui “siamo nutriti di spazzatura, di immagini dove il criminale è sempre il più forte che alla fine vince” e dove “nessuno sembra più avere il ruolo di chi dice basta“, i giovani “hanno bisogno che gli si indichi una strada”, spiega la scrittrice. “Poi possono scegliere la loro, possono cambiarla. Ma chi vive in un caos indistinto non può che mettere in atto comportamenti autodistruttivi che negano la natura umana”.

“In altri Paesi si sta pensando di vietare l’uso dei social network per i giovani – aggiunge -. Bisogna tener presente che il cervello dei più piccoli è una spugna che assorbe in maniera acritica, se gli si propone solo violenza, violenta sarà la sua reazione di fronte a ciò che non conosce e non sa affrontare”.