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Scuola chiusa di sabato: proposta di legge Fonte foto: iStock

Tutte le scuole chiuse di sabato: la proposta di legge

Una proposta di legge di 40 anni fa proponeva la settimana corta per tutte le scuole: com'è la situazione oggi e quali sono i pro e i contro.

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

Tutte le scuole dovrebbero restare chiuse il sabato per legge: è quanto ha ribadito il sindaco di Benevento Clemente Mastella, intervenuto pubblicamente sul tema in occasione della riapertura del “Giardino del Mago”. In questa occasione, ha ricordato di aver presentato per primo una proposta di legge sulla settimana corta, ormai decine di anni fa.

Oggi la maggior parte delle scuole svolge attività scolastiche dal lunedì al venerdì, ma non c’è una legge nazionale che uniformi l’intero sistema scolastico italiano in tal senso. E non mancano i pareri contrari che alimentano il dibattito su vantaggi e svantaggi della settimana scolastica di cinque giorni.

La proposta di legge di Mastella: scuole chiuse il sabato

Attualmente, la maggior parte delle scuole aderiscono alla settimana corta, che prevede di concentrare le lezioni dal lunedì al venerdì, restando chiuse il sabato. È una decisione presa da ciascun istituto scolastico attraverso il Collegio dei docenti e il Consiglio d’Istituto, ma ormai diventata una prassi, soprattutto nelle scuole primarie e secondarie.

Il sindaco di Benevento Clemente Mastella si è espresso su questo tema, a margine della riapertura del “Giardino del Mago”, ricordando di essere stato il primo firmatario, 40 anni fa, di una proposta di legge che avrebbe visto tutte le scuole chiuse il sabato.

“Esattamente 40 anni fa – ha raccontato Mastella – fui il primo a presentare, trovando l’adesione di più di trecento parlamentari compresi il presidente Sergio Mattarella e Pierferdinando Casini, una proposta di legge per tenere le scuole chiuse il sabato”. Un progetto che in realtà, nel corso degli anni, è stato in parte portato avanti, ma che dovrebbe diventare strutturale per tutte le scuole italiane. Il sindaco Mastella ha infatti spiegato che “in parte si è fatto, in parte no”, e ha concluso: “Continuo però a sostenere che sia una bella cosa per dare respiro alla famiglia”.

Il dibattito sulla settimana corta: vantaggi e svantaggi

La settimana corta è vantaggiosa oppure no? Il dibattito prosegue da anni, con la maggior parte delle scuole primarie e secondarie che hanno aderito a questo sistema, mentre nelle scuole superiori la decisione compete all’autonomia scolastica, come è previsto dall’art. 21 della legge 59/97 e dal DPR 275/99.

Senza dubbio, mantenere le scuole chiuse il sabato ha effetti positivi che si ripercuotono sia sulle amministrazioni locali che sulle famiglie e gli insegnanti. I comuni possono così risparmiare sulle spese di riscaldamento, illuminazione e trasporti, e sono facilitati nella gestione del personale docente e ATA.

Anche le famiglie traggono il beneficio di avere più tempo, nel fine settimana, da dedicare ai figli. Gli stessi insegnanti, non lavorando il sabato, avrebbero più tempo da passare con la famiglia o da utilizzare per gestire le proprie esigenze personali.

La flessibilità organizzativa data dalla settimana corta, però, può comportare anche alcuni svantaggi, soprattutto sugli alunni. Se da un lato gli studenti hanno più tempo libero nel weekend, dall’altro devono affrontare più ore di studio durante la settimana. C’è infatti chi sostiene che concentrare la “sesta ora” di lezioni in più giorni può sovraccaricare di lavoro gli alunni, generando maggiore stanchezza e un calo della concentrazione, con effetti controproducenti sull’apprendimento.

In particolare, a risultarne svantaggiati sarebbero gli alunni BES (Bisogni Educativi Speciali), ovvero quegli studenti che hanno bisogno di un’attenzione speciale nel corso del loro percorso scolastico. Vi rientrano, ad esempio, gli studenti con disturbi evolutivi specifici, come DSA e ADHD, o con disabilità motorie o cognitive. Queste categorie potrebbero faticare ad adattarsi ai ritmi più intensi di studio dati dalla settimana corta.