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Il rapporto tra Illuminismo e Rivoluzione Francese

Andrea Bosio

Andrea Bosio

INSEGNANTE DI FILOSOFIA E STORIA

Nato a Genova, è cresciuto a Savona. Si è laureato in Scienze storiche presso l’Università di Genova, occupandosi di storia della comunicazione scientifica e di storia della Chiesa. È dottorando presso la Facoltà valdese di teologia. Per Effatà editrice, ha pubblicato il volume Giovani Minzoni terra incognita.

La Rivoluzione Francese rappresenta uno degli eventi più significativi della storia moderna, un momento di radicale trasformazione politica e sociale che ha segnato la fine dell’Ancien Régime e l’inizio di un’epoca nuova. Al cuore di questo processo si trovano gli ideali dell’Illuminismo, un movimento intellettuale che ha gettato le basi per il cambiamento, ispirando i rivoluzionari francesi con i suoi principi di libertà, uguaglianza e razionalità. Il rapporto tra l’Illuminismo e la Rivoluzione Francese è dunque indissolubile: il primo ha fornito gli strumenti intellettuali e morali, mentre la seconda ha tradotto quelle idee in azione, spesso con risultati contraddittori ma di grande portata storica.

L’Illuminismo e il pensiero illuminato

L’Illuminismo è stato un movimento culturale e filosofico sviluppatosi in Europa, soprattutto in Francia, nel XVIII secolo. I suoi esponenti, conosciuti come illuministi, ritenevano che l’umanità potesse raggiungere il progresso attraverso l’uso della ragione, la critica e l’educazione. Il termine stesso “Illuminismo” richiama l’idea di portare la luce della conoscenza e della razionalità in un mondo considerato oscurato dalla superstizione, dall’ignoranza e dalla tirannia.

Tra i principi fondamentali dell’Illuminismo possiamo individuare:

  • La centralità della ragione: gli illuministi attribuivano alla ragione umana la capacità di comprendere il mondo e di migliorarlo. Tutto doveva essere sottoposto al vaglio critico della ragione, dalle credenze religiose alle istituzioni politiche.
  • La libertà individuale: la libertà di pensiero, di parola e di religione era considerata un diritto naturale e inalienabile. Gli illuministi si opponevano alla censura e alle imposizioni religiose, promuovendo una società aperta e tollerante.
  • L’uguaglianza naturale degli uomini: si sosteneva che tutti gli uomini fossero uguali per natura e che le disuguaglianze sociali fossero il risultato di istituzioni ingiuste, come l’aristocrazia e il clero.
  • La separazione dei poteri: Montesquieu, uno dei maggiori esponenti dell’Illuminismo, propose la divisione del potere legislativo, esecutivo e giudiziario come garanzia contro la tirannia.
  • L’importanza dell’educazione: l’istruzione era vista come lo strumento principale per emancipare l’individuo e per costruire una società migliore.

Questi principi furono diffusi attraverso opere come l’Enciclopedia di Diderot e d’Alembert, un’imponente raccolta di conoscenze scientifiche, tecniche e filosofiche che mirava a rendere il sapere accessibile e a combattere l’ignoranza. Inoltre, pensatori come Voltaire, Rousseau e Locke svilupparono idee che avrebbero avuto un’influenza duratura, specialmente sulla Rivoluzione Francese.

L’evoluzione degli ideali della Rivoluzione Francese

Gli ideali della Rivoluzione Francese possono essere riassunti nei tre principi di libertà, uguaglianza e fraternità, che divennero il motto ufficiale del movimento rivoluzionario. Questi principi, profondamente radicati nel pensiero illuminista, si svilupparono in un contesto di profonda crisi sociale, economica e politica che affliggeva la Francia del XVIII secolo.

Alla vigilia della Rivoluzione, la società francese era rigidamente divisa in tre ordini: clero, nobiltà e Terzo Stato. Mentre i primi due godevano di privilegi fiscali e politici, il Terzo Stato – che comprendeva la borghesia, gli artigiani e i contadini – sopportava il peso delle tasse e delle disuguaglianze. La crisi economica, aggravata dai debiti dello Stato e dalle cattive raccolte, intensificò il malcontento sociale.

Gli ideali di libertà e uguaglianza, già diffusi tra i circoli intellettuali, cominciarono a permeare anche la società più ampia. La borghesia, in particolare, fu profondamente influenzata dal pensiero illuminista, vedendo nella libertà economica e nell’uguaglianza di fronte alla legge un’opportunità per ottenere un maggiore peso politico.

Gli ideali rivoluzionari si svilupparono e si trasformarono nel corso delle diverse fasi della Rivoluzione:

  • Fase iniziale (1789-1791): la convocazione degli Stati Generali e la nascita dell’Assemblea Nazionale costituente portarono alla stesura della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino. Questo documento proclamava la libertà, l’uguaglianza e la sovranità popolare come principi fondamentali.
  • Fase radicale (1792-1794): con l’abolizione della monarchia e la proclamazione della Repubblica, gli ideali rivoluzionari si radicalizzarono. Il periodo del Terrore, guidato da Robespierre, vide un’applicazione estrema dei principi di uguaglianza, spesso attraverso misure violente e repressive.
  • Fase del Direttorio (1795-1799): la caduta dei giacobini segnò una fase di maggiore moderazione, ma gli ideali di libertà e uguaglianza continuarono a influenzare il panorama politico e sociale.

Il pensiero illuminista nella Rivoluzione Francese

Il pensiero illuminista fornì la base intellettuale per molti aspetti della Rivoluzione Francese. Gli ideali di libertà, uguaglianza e razionalità, sviluppati dagli illuministi, trovarono espressione concreta nelle istituzioni e nelle azioni dei rivoluzionari.

L’idea di libertà individuale, centrale nel pensiero illuminista, influenzò profondamente i rivoluzionari. La Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino, ispirata alle opere di Rousseau e Locke, sancì la libertà di parola, di stampa e di religione come diritti fondamentali. Inoltre, il concetto di sovranità popolare, sviluppato da Rousseau nel suo Contratto Sociale, divenne un principio cardine della Rivoluzione, giustificando l’abolizione della monarchia assoluta e la creazione di un governo repubblicano.

Gli illuministi si erano opposti ai privilegi di nascita e alle disuguaglianze sociali, promuovendo l’uguaglianza naturale tra gli uomini. Questo principio trovò una chiara espressione nella Rivoluzione Francese, che abolì i privilegi feudali e proclamò l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. La Rivoluzione cercò di tradurre in pratica le idee di giustizia sociale, anche se spesso in modo contraddittorio e violento, specialmente durante il Terrore.

L’Illuminismo aveva criticato duramente il potere della Chiesa e il suo ruolo nelle questioni politiche. Questo atteggiamento influenzò la Rivoluzione, che cercò di ridurre l’influenza della Chiesa cattolica attraverso misure come la confisca dei beni ecclesiastici e la creazione di un clero civile subordinato allo Stato. Anche l’idea di separare il potere religioso da quello politico, promossa dagli illuministi, trovò applicazione durante la Rivoluzione.