Thomas Jefferson è un politico, scienziato e architetto statunitense. Terzo Presidente degli Stati Uniti d’America, dal 1801 al 1809, e anche uno dei padri fondatori della Nazione. Il suo volto, infatti, è ritratto sul monte Rushmore accanto a quelli di George Washington, Abraham Lincoln e Theodore Roosevelt.
Nasce a Shadwell, in Virginia, il 13 aprile del 1743 da una famiglia benestante. All’età di 18 anni si diploma presso il college di Williamsburg, per poi intraprendere la carriera di avvocato e in seguito quella politica.
Nel 1772 sposa Martha Wayles Skelton, sua unica compagna per tutta la vita, con la quale mette al mondo 6 figli. Due anni dopo, nel 1774, Jefferson scrive il suo primo grande lavoro politico, Una visione sommaria dei diritti dell’America britannica, e l’anno successivo partecipa al Secondo Congresso Continentale.
Il Congresso, nel giugno del 1776, nomina un comitato di cinque uomini (Jefferson, John Adams, Benjamin Franklin, Roger Sherman e Robert Livingston) per redigere una Dichiarazione di Indipendenza. Ed è proprio Thomas Jefferson a creare la prima bozza e a divenirne l’autore principale. Un atto adottato il 4 luglio del 1776 e che rappresenta una dichiarazione simbolica degli obiettivi della rivoluzione americana.
Negli anni successivi, più precisamente dal 1785 al 1789, lavora come ministro americano in Francia e, una volta rientrato in patria, diventa segretario di stato sotto l’allora presidente George Washington.
Nel 1796 si candida alla presidenza senza vincere però le elezioni. Bisogna aspettare i 5 anni successivi per vederlo finalmente eletto: Thomas Jefferson, dal 4 marzo 1801 al 4 marzo del 1809, è il terzo Presidente degli Stati Uniti d’America. La sua presidenza si distingue per essere ricca di avvenimenti importanti e conferisce all’America un periodo di relativa stabilità, mantenendo la nazione fuori dai conflitti.
Durante il mandato, promuove un governo aperto e rappresentativo e si impegna per lasciare un’impronta di libertà di parola. Inoltre, con lui l’America raddoppia le sue dimensioni, grazie all’acquisto della Louisiana dalla Francia.
Jefferson è anche grande sostenitore di uno Stato laico e proprio in questo contesto, nel 1779, pubblica l’opera Virginia Statute for Religious Freedom. Membro della chiesa episcopale, cerca anche di pubblicare una traduzione alternativa del Nuovo Testamento, molto più corta della versione originale; verrà diffusa postuma con il titolo di Jefferson Bible.
Nel 1808 decide di ritirarsi dalla politica per tornare alla sua amata tenuta di Monticello (presso Charlottesville, Virginia), dove si dedica ad alcuni progetti architettonici, tra cui la sua stessa casa, oggi dichiarata patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Fonda, inoltre, l’Università della Virginia.
Thomas Jefferson si spegne il 4 luglio dell’anno 1826 a Charlottesville, nel giorno del 56° anniversario della Dichiarazione di Indipendenza americana, e nella stessa data viene a mancare anche John Adams, suo amico e antagonista in politica.