Incendio Fonte foto: iStock - Eerik
Proverbi

L'acqua e il fuoco sono buoni servitori, ma cattivi padroni

L'acqua e il fuoco sono buoni servitori, ma cattivi padroni è un proverbio diffuso in alcune zone d'Italia: le sue origini e il suo significato

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Il proverbio “L’acqua e il fuoco sono buoni servitori, ma cattivi padroni” affonda le sue radici nella saggezza popolare e affronta il delicato tema del rapporto tra uomo e natura (un “grande classico” tra i detti italiani). In particolare, questo modo di dire parla di acqua e fuoco, definiti “buoni servitori” ma “cattivi padroni”.

La spiegazione del proverbio

Il detto “L’acqua e il fuoco sono buoni servitori, ma cattivi padroni” sta a significare che l’acqua e il fuoco possono essere di grande aiuto alle popolazioni per far fronte alle necessità quotidiane, ma, allo stesso tempo, sono anche in grado di rivelarsi potenzialmente molto pericolosi. Spesso, infatti, le popolazioni sono costrette a fare i conti con i danni causati dall’acqua e dal fuoco, come per esempio le alluvioni e gli incendi.

L’attenzione è posta sulla distinzione tra “buoni servitori” e “cattivi padroni”: ciò che questo proverbio suggerisce è che l’acqua e il fuoco sono di grande aiuto se l’uomo ha il controllo su di essi, mentre possono provocare enormi danni se lasciati liberi di scatenare la loro enorme forza. Proprio come nel caso di alluvioni e incendi.

Il proverbio e il problema degli eventi estremi

Il proverbio “L’acqua e il fuoco sono buoni servitori, ma cattivi padroni” tiene alta l’attenzione sul problema degli eventi estremi, come per l’appunto le alluvioni e gli incendi, che possono provocare profondi disagi e causare anche molti morti. Secondo il rapporto di Legambiente “Osservatorio CittàClima“, dal 2010 al 2021 in Italia sono stati oltre 1100 gli eventi estremi (133 solo nel 2021, in aumento del 17% rispetto alla passata edizione del rapporto). Tali eventi hanno determinato, nell’arco di questi 10 anni, 261 morti, di cui 9 nei primi mesi del 2021.

Altri proverbi simili

Se vivete in Lombardia o avete parenti o amici di quelle parti, vi sarà forse capitato di sentire il detto “Al foeuch e l’acqua i énn boi famégl ma chitìf padròn“. Questo proverbio, probabilmente incomprensibile per chi vive lontano dalla Lombardia, è la versione dialettale di “L’acqua e il fuoco sono buoni servitori, ma cattivi padroni”.

Il detto poc’anzi citato non è l’unico proverbio italiano che unisce in un unico modo di dire acqua e fuoco: tra i vari è possibile menzionare “Il fumo va all’aria e l’acqua alla valle” e “Acqua lontana non spegne il fuoco“, che hanno però significati e contesti d’uso molto diversi. Un altro noto proverbio che, per certi versi, unisce acqua e fuoco è “Cane scottato dall’acqua calda ha paura della fredda“. Anche in questo caso, il detto ha un significato e un contesto d’uso differente.

Significato

Con il proverbio "L'acqua e il fuoco sono buoni servitori, ma cattivi padroni" si intendono sottolineare i rischi legati all'acqua e al fuoco. Questi elementi possono rivelarsi di grande aiuto per le popolazioni se "controllati", ma, se lasciati liberi di sprigionare la loro enorme potenza, sono anche in grado di provocare enormi danni, come testimoniano le tante alluvioni e i diversi incendi che hanno colpito l'Italia negli ultimi anni.

Origine

Il detto "L'acqua e il fuoco sono buoni servitori, ma cattivi padroni" è particolarmente diffuso in alcune zone del Nord Italia, nello specifico in Trentino e nell'Alta Lombardia. In quest'ultima precisa area geografica il proverbio è noto anche nella sua versione dialettale, che recita: "Al foeuch e l'acqua i énn boi famégl ma chitìf padròn".

Varianti

  • Lombardia: Al foeuch e l'acqua i énn boi famégl ma chitìf padròn