Attenzione alla guida Fonte foto: 123RF
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Si può allenare l'attenzione alla guida?

Come restare attenti alla guida ed evitare incidenti in città o in autostrada. Consigli utili per essere guidatori "attivi"

Luca Incoronato

Luca Incoronato

GIORNALISTA PUBBLICISTA E COPYWRITER

Giornalista pubblicista ed esperto Copywriter, amante della scrittura in tutti i suoi aspetti. Curioso per natura, adoro scoprire cose nuove e sperimentarle in prima persona. Non mi fermo mai alle apparenze, così come alla prima risposta, nel lavoro come nella vita.

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Restare vigili al volante è fondamentale, per la propria sicurezza, dei passeggeri presenti nel veicolo e, ovviamente, delle altre persone in strada, siano queste passanti o guidatori. Quello dell’attenzione alla guida è un tema cruciale nel nostro Paese, che presenta livelli preoccupanti in merito al tasso di incidenti stradali. È importante, quindi, porsi alla guida in condizioni ideali, tanto nei brevi spostamenti che in quelli lunghi. Di seguito proponiamo alcuni consigli utili per restare concentrati in uno dei compiti più comuni e, al tempo stesso, rischiosi delle nostre giornate. Spesso consideriamo la guida una pratica come le altre, ma il tasso di pericolosità che è insito in questo gesto lo trasforma in qualcosa da affrontare con la massima serietà. Occorre trasformarsi in "guidatori attivi", avendo sempre il controllo di ciò che sta accendo, nel proprio abitacolo e intorno a sé. Avete qui una panoramica sul mondo stradale italiano, tra statistiche e consigli da seguire alla lettera per evitare amare sorprese.

Tasso di incidenti in Italia

Non è di certo la statistica più gioiosa possibile, ma risulta cruciale per comprendere quanto serio sia il tema dell’attenzione alla guida. In molti non percepiscono la responsabilità del mettersi al volante. Guidare non è un’azione come le altre, dal momento che vi si connette una percentuale di rischio potenzialmente enorme. Tutto ciò richiede competenza, attenzione e, non di minor importanza, senso civio.

L’Istat ha pubblicato i dati relativi agli incidenti nel nostro Paese, come ogni anno. Nel 2021 vi sono stati 151.875 incidenti stradali registrati. Un aumento del 28,4% rispetto al 2020, che è stato però un anno particolare a causa del Covid-19. La pandemia ha infatti costretto la popolazione a lasciare molto meno la propria abitazione. In aumento del 28,6% anche i feriti, pari a 204.728, così come i morti, che sono purtroppo stati 2.875, in aumento del 20%.

Numeri elevati che, se guardati nella loro totalità, fanno registrare fortunatamente un certo miglioramento rispetto al 2019, che vale come metro di riferimento, essendo precedente alla diffusione della pandemia. Registrate -9,4% vittime, -15,2% feriti e 11,8% incidenti. Il tasso di mortalità è passato dal 52,6 nel 2019 al 40,3 nel 2020, risalendo, ma al di sotto della quota di due anni precedenti, al 48,6. Se il 2022 è però un "anno normale" sul fronte dei trasporti, lo stesso non si può dire del precedente. Non del tutto almeno. L’Istat ha infatti sottolineato come ci sia mossi di meno rispetto al 2019, con un Indice di Mobilità Rilevata in calo del 12%.

Distrazioni comuni alla guida

Sono svariate le ragioni che possono portare a degli incidenti stradali. Vi è chi volontariamente non rispetta la segnaletica, mettendo a rischio la propria incolumità e quella degli altri. Vi è chi perde il controllo del proprio veicolo e chi, ancora, si ritrova a fronteggiare un imprevisto che costringe a una manovra avventata. Le possibilità sono svariate ma, stando alle statistiche, uno dei casi più letali è quello della distrazione alla guida.

Ciò può avvenire in differenti modi ma, guardando alla generale "vita nell’abitacolo" dei guidatori italiani, è possibile individuare gli elementi più dannosi che mettono in serio pericolo chi frequenta le strade italiane e, purtroppo, anche chi è semplicemente intento a camminare sul marciapiede.

In quest’analisi viene in soccorso la Fondazione VINCI Autoroutes, che ha pubblicato nel 2022 il dodicesimo Barometro della guida responsabile. I dati forniti da Ipsos sono il frutto delle interviste condotte su un totale di 12.400 persone, analizzando 11 paesi d’Europa. Guardando all’Italia, è risultato evidente come la distrazione alla guida rappresenti uno dei principali motivi d’incidente stradale.

L’82% degli intervistati ha ammesso d’avere la tendenza di distogliere lo sguardo dalla strada per più di 2 secondi. Un’abitudine che si traduce, in autostrada e al massimo della velocità consentita dai limiti, 72 metri circa di percorrenza "al buio", senza avere una chiara idea di cosa stia accadendo dinanzi al proprio veicolo.

Il 77% ha ammesso di utilizzare lo smartphone mentre si è alla guida. La quasi totalità ha sottolineato di farlo per dare il via a una conversazione, il che aumenta il lasso di tempo in cui il proprio cervello risulta distratto da altri stimoli. Il 50% ha ammesso di non restare vigile per tutti il tragitto percorso. Capita di lasciar vagare la mente, il che ovviamente rallenta i tempi di risposta istintiva al pericolo. Il 16% ha ammesso d’aver avuto o d’aver rischiato incidenti legati all’uso del cellulare.

Altro fattore di grande rilevanza in merito alle distrazioni alla guida è la sonnolenza. Molto spesso si sopravvalutano le proprie capacità, messe alla prova a scapito degli altri. Il 45% degli italiani intervistati ha infatti dichiarato d’essere certo di poter guidare bene nonostante la stanchezza. Il 42% preferisce non fermarsi per una pausa durante un lungo viaggio. Il 37% prosegue la guida, nonostante percepisca chiari segnali di stanchezza. In questo caso, evidenziano, l’obbligo di raggiungere un dato Punto B ha la precedenza rispetto a tutto il resto.

Come detto, avere senso civico è un elemento chiave per la corretta covivenza in strada. Il 95% degli italiani intervistati ha valutato in maniera positiva la propria guida. Nonostante ciò, il 58% ha ammesso di insultare gli altri conducenti, a volte. Il 31% ha spieato di scendere dal proprio veicolo per discutere con un altro guidatore nel corso di una disquisizione legata alla guida.

Negli Stati Uniti si parla di "road rage" ed è un fenomeno ormai diffuso in tutto il mondo. L’accumulo di stress legato alla propria vita e alla generale inciviltà propria e del prossimo in strada, fa in modo che la minima incomprensione possa generare una lite furibonda. L’86% ha ammesso d’aver avuto paura in passato del comportamento aggressivo degli altri conducenti.

Allenare attenzione alla guida

L’attenzione alla guida può essere esercitata in qualche modo. Praticando autodisciplina, è possibile migliorare al volante. Per farlo, però, serve soprattutto una certa dose di umiltà. Come evidenziato dalle statistiche precedenti, la maggioranza dei guidatori ritiene di non avere nulla da rimproverarsi. Lo stile di guida adottato è più che adatto, il che vuol dire che il problema risiede negli altri. Il fatto che la percentuale dei "buoni guidatori", stando ai sondaggi condotti, sia così alta, creare un cortocircuito nel sistema.

Vuol dire che molti non riescono ad autoanalizzarsi. Se siete però giunti qui, è perchè volete provare a fare meglio, magari dopo una brutta esperienza. Prima di scendere nei dettagli, però, forniamo qualche consiglio base, il che dovrebbe essere universalmente noto. In strada è necessario rispettare gli altri, il che vuol dire avere gli occhi sulla strada, rispettare i limiti e la segnaletica, prestando attenzione alle strisce pedonali, che richiedono sempre un lieve rallentamento, così da essere pronti a fermarsi in caso di attraversamento. Esclusi dall’equazione cellulari, cibi e sigarette.

  • La "vista periferica" è molto utile in città, considerando come gli imprevisti siano dietro l’angolo. Un pedone potrebbe attraversare la strada, un autista potrebbe avere la precedenza rispetto a noi o, al contrario, non rispettarla. Tenere la situazione sotto controllo, per quanto possibile, aiuta a restare vigili, attenti e sicuri.
  • La "vista periferica" può rappresentare un rischio in autostrada e, in generale, sui percorsi statali. Si potrebbe infatti rischiare di distrarsi a causa di cartelloni pubblicitari, paesaggi, intriganti auto di passaggio o altro. Considerando la velocità di crociera tenuta, è fondamentale restare focalizzati sul proprio percorso, volgendo lo sguardo anticipatamente verso la direzione che si intende far intraprendere all’auto.
  • Molti ammettono di lasciar vagare la mente mentre sono alla guida. Un consiglio per restare attenti è quello di provare a controllare, laddove possibile, tanto i movimenti dell’auto che è dinanzi, quanto quelli dei veicolo che la precede. In questo modo si avrà la possibilità di prevedere determinati eventi, come brusche frenate. Il rischio di tamponamenti crolla e il cervello avrà dei compiti da svolgere, così da tener viva l’attenzione.
  • In autostrada come in città è importante far lavorare costantemente vista e cervello, anticipando le situazioni laddove possibile. Non tutti rispettano le norme previste dal codice della strada e un buon guidatore accetta di fermarsi in una situazione in cui avrebbe la precedenza, per fare un esempio, se ciò consente di evitare una collisione con un conducente poco assennato. Restare in controllo ci tiene vigili e attenti, diminuendo la noia e, dunque, le chance di distrazioni.
  • Uno dei comportamenti principali insegnati a scuola guida è quello della sistemazione preventiva di sedile e specchietti. Occorre farlo prima di mettere in moto il veicolo, in zona pianeggiante. Ciò consente di effettuare movimenti rapidi con lo sguardo, certi del fatto d’avere accesso all’angolo di visuale migliore.
  • Mettersi alla guida dopo l’assunzione di medicinali che abbiano effetti di assopimento è un rischio per sé e gli altri. La controindicazione vale tanto per l’aspetto fisico che mentale. Ciò vuol dire che pur non percependo eccessiva stanchezza e voglia di riposare, il cervello potrebbe essere lievemente rallentato nelle proprie connessioni. Nessun reale rischio per i brevi spostamenti in città ma è tutt’altro discorso fronteggiare lunghi viaggi.
  • Le strade che percorriamo non sono perfette. Per questo motivo avere il controllo della situazione vuol dire anche controllare buche, tombini sporgenti, dossi e altro ancora. Un esercizio utile per aumentare la soglia d’attenzione. È quello che ci rende guidatori "attivi" e consapevoli.