Magazine

Perché certe macchine fotografiche si chiamano reflex?

Viaggio nella storia della fotografia: perché certe macchine fotografiche si chiamano reflex e cosa hanno di speciale.

Facebook Twitter

Quando si parla di macchine fotografiche spesso si citano le reflex. Si tratta di un termine molto utilizzato, ma di cui in tanti ignorano il vero significato. Per scoprirlo è necessario fare un viaggio nella storia della fotografia moderna.

Cos’è una reflex

La macchina fotografica reflex è senza dubbio la fotocamera che ha ottenuto il maggiore successo in tutta la storia della fotografia. La primissima reflex venne messa in commercio nel 1947 con il nome di Rectaflex, prodotta da un’azienda italiana. La struttura era molto diversa da quella moderna, in legno e con un otturatore posizionato sul piano focale. Si trattava inoltre di una macchina fotografica piuttosto pesante e difficile da usare. Aveva però un grande punto di forza: una innovazione tecnologica importante, ossia il pentaprisma. Un piccolo accessorio che le consentiva di ottenere, per la prima volta, il raddrizzamento dell’immagine completa e direttamente nell’oculare.

Perché certe macchine fotografiche si chiamano reflex

La storia della reflex è legata a doppio filo alle camere oscure. In esse veniva utilizzato uno specchio, posizionato a 45°, per riflettere su una lastra l’immagine, capovolgendola prima che fosse impressa. Questo meccanismo venne poi sfruttato dalle moderne reflex per ottenere la foto finale. Non a caso il nome reflex deriva proprio da "riflesso". Il termine serve a indicare le macchine dotate di pentaprisma e specchio che acquisiscono la scena attraverso il meccanismo di ribaltamento dell’immagine.

Come funzionano le reflex

Quando un fotografo osserva una scena attraverso il mirino si verificano due cose. La luce passa nell’obiettivo e raggiunge il corpo macchina, mentre i raggi luminosi colpiscono lo specchio che è inclinato di 45° e sono indirizzati verso l’alto dove c’è il pentaprisma. Quest’ultimo consente di riflettere l’immagine e inviarla nel mirino dove è possibile osservarla. In questo percorso dunque l’immagine viene riflessa per ben due volte: quando i raggi luminosi raggiungono lo specchio, quando la luce incontra il pentaprisma.

Le caratteristiche delle reflex

Le reflex sono macchine fotografiche amate sia dai professionisti che dai fotografi amatoriali. Il formato delle foto cambia in base ai modelli, ma la maggior parte è di 3:2. Presentano inoltre obiettivi interscambiabili, un sensore maggiore rispetto ad altre fotocamere, mirino ottico oculare associato a quello elettronico, e qualità dell’immagine.

Differenza fra reflex e mirrorless

Spesso si sente parlare di reflex o mirrorless. Che differenza c’è fra queste due macchine fotografiche? La prima differenza sta nel modo in cui viene catturata la luce. Se la reflex la raccoglie dal suo obiettivo, facendola passare dallo specchio e riflettendola nel prisma prima di arrivare al mirino ottico, nelle mirrorless non fa questo lungo giro. Viene invece dirottata dall’obiettivo sino al sensore elettronico. Cambiano anche le dimensioni, in quanto quelle delle mirrorless sono più piccole e compatte, il che le rende molto maneggevoli. Nel sistema di messa a fuoco invece a vincere è la reflex, anche se la sua rivale nell’ultimo periodo è molto migliorata riguardo questo aspetto. Da sempre ci sono due schieramenti a sostegno di una o l’altra tipologia di macchina fotografica. Anche se l’insegnamento più importante resta quello del grande fotografo, Irving Penn: "Una buona fotografia è quella che comunica un fatto, tocca il cuore e cambia una persona dopo per averla vista. È, in una parola, efficace".