Nelle foto che arrivano dalla Toscana o dalle Langhe, in cui si produce vino, è facile vedere dei cespugli di rose nei filari di vite. Si tratta di una particolarità che caratterizza moltissimi vigneti e che arriva da lontano. La funzione delle rose infatti non è legata solamente a motivi estetici, ma anche scientifici.
Perché si piantano rose nei filari di vite
In passato le rose venivano considerate delle sentinelle della vigna, tanto che ancora oggi vengono chiamate "piante spia". Questo perché consentono di cogliere lo stato di salute della vite. Come? Quando sono presenti malattie o parassiti le rose mostrano i primi sintomi. I vitigni devono infatti fare i conti con diversi nemici, come il mal bianco (oidio), un particolare fungo che penetra all’interno degli acini d’uva, favorendo l’ingresso di vari parassiti, la muffa grigia (detta anche botrite), un tumore batterico che può rivelarsi devastante, ma anche i ragnetti rossi e gialli della metcalfa. Seguendo la tradizione contadina dunque le rose vengono messe in testa i filari di vite per consentire di monitorare lo stato di salute di frutti e piante, prevenendo malattie e agendo con tempestività in caso di parassiti. Oggi, nonostante la presenza di nuovi sistemi scientifici e di cure per i vigneti, i cespugli di rose vengono comunque piantati. Consentono infatti, soprattutto nelle colture biologiche, di non realizzare forzature o seguire tecniche invasive. Il risultato sono frutti sani, con un vino di qualità grazie alle rose.
Curiosità sulla rosa
La rosa è senza dubbio il fiore più amato al mondo. In natura esistono oltre cento specie di rose e ne esistono di qualsiasi colore, tranne nero (la rosa nera di Turchia è in realtà cremisi scuro). Amata e coltivata sin dall’antichità, era molto apprezzata dagli Antichi Romani che la usavano per decorare le abitazioni, ma anche per creare delle splendide collane. Secondo gli esperti la rosa più antica del mondo ha mille anni e cresce sulle mura della Cattedrale di Hildesheim in Germania. La sua presenza venne documentata per la prima volte nell’815 d.C. Secondo la leggenda le rose indicano la prosperità di questo edificio e sono, non a caso il suo simbolo. "Finché fiorirà, Hildesheim non diminuirà", si legge nelle scritture antiche. Nel 1945 i bombardieri alleati rasero al suolo la cattedrale, ma, miracolosamente, le radici rimasero intatte sotto i detriti e in breve tempo svilupparono un cespuglio nuovo. Fra gli unici fiori citati nella Bibbia insieme all’hennè e ai gigi, la rosa divenuta con il tempo un simbolo d’amore. La più grande di sempre è stata creata da un allevatore californiano: Nikita K. Rulhoksoffski di San Onofre. Ha un colore rosa e misura circa 33 pollici di diametro. Il rosaio più grande del mondo invece è una Lady Banksia bianca che si può ammirare a Tombstone, in Arizona. L’enorme cespuglio si estende su un pergolato che ricopre oltre 9mila piedi quadrati. Infine nel 2002 nello Spazio è stata inviata una rosa in miniatura, chiamata Overnight Scentsation, utilizzata per studiare gli effetti dell’assenza di gravità sulla variazione dei profumi.