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Perché i cittadini non eleggono il Presidente della Repubblica?

Perché i cittadini non eleggono il Presidente della Repubblica? Come funziona l'elezione di questa importante carica dello Stato.

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Come mai i cittadini non eleggono il Presidente della Repubblica? Semplice, perché l’Italia è una repubblica parlamentare e non una repubblica presidenziale come quella americana. Infatti in Italia il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune, ovvero dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica in camere riunite.

L’articolo 83 e il Presidente della Repubblica

Il nostro Paese è una Repubblica di tipo parlamentare, prevede quindi la formazione di un governo a cui è affidata la rappresentanza democratica della volontà popolare al Parlamento e ai suoi membri. L’articolo 83 della Costituzione sancisce che: "Il Presidente della Repubblica italiana è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta". Spetta quindi all’organo costituzionale preposto eleggere il Presidente con la partecipazione dei delegati regionali. Basti pensare che al completo l’assemblea per l’elezione è composta da ben 1.003 persone di cui 630 deputati, 315 senatori e i 58 delegati regionali a cui si aggiungono i senatori a vita.

Le funzioni del Presidente della Repubblica

Il nostro Presidente, oltre ad avere funzioni di rappresentanza dell’unità nazionale, è il garante del rispetto della carta costituzionale ed assume importanti funzioni esecutive, legislative e giudiziarie. È infatti lui a promulgare le leggi, nominare alcuni membri in importanti organismi istituzionali e presiedere il Consiglio superiore della magistratura. Ed è sempre il capo dello Stato che può rinviare alle camere un atto legislativo, concedere una grazia oppure trattare ricorsi straordinari contro la pubblica amministrazione. Infine è il comandante supremo delle forze armate.

Quali sono le differenze rispetto al presidente americano

Parlando di repubblica presidenziale e repubblica parlamentare, è interessante vedere alcune differenze tra quanto succede negli Stati Uniti d’America e la realtà italiana. Innanzitutto il giuramento: in America prima di entrare in carica, il Presidente deve fare un solenne giuramento (con tanto di testo scritto) mentre in Italia il Presidente della Repubblica, prima di assumere le sue funzioni, dichiara fedeltà alla Repubblica e osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento in seduta comune.

Sono poi diversi i requisiti per l’elezione: negli Stati Uniti d’America non è eleggibile alla carica di Presidente chi non sia cittadino degli Stati Uniti per nascita, né potrà essere leggibile a tale carica chi non abbia raggiunto l’età di 35 anni e non sia residente negli Stati Uniti da 14 anni. Viceversa in Italia può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni di età e goda dei diritti civili e politici. Per quanto riguarda la durata del mandato, negli Stati Uniti d’America il Presidente rimane in carica per un periodo di 4 anni mentre Italia abbiamo il cosiddetto "settennato".

Una curiosità sullo stipendio, in America il Presidente riceve un’indennità che non può essere aumentata né diminuita durante il periodo per il quale egli è stato eletto. In Italia l’ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica (e quindi non può percepire altri stipendi) mentre l’assegno e la donazione del Presidente sono determinati per legge.

E in caso di destituzione o morte del Presidente? Negli Stati Uniti le sue funzioni ed i doveri inerenti la sua carica sono affidati al Vicepresidente. In Italia le funzioni sono esercitata dal Presidente del Senato. Ultimo tema l’impeachment (messa in stato di accusa) tanto caro sia al presidente Trump che Clinton. Negli Stati Uniti il Presidente, il Vicepresidente e tutti i titolari di cariche pubbliche sono destituiti dal loro ufficio qualora, in seguito ad accusa mossa dalla Camera, risultino colpevoli di tradimento, di corruzione o di altri gravi reati. Viceversa in Italia il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuto nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione. In tali casi è il Parlamento, in seduta comune ed a maggioranza assoluta, a metterlo in stato di accusa.