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Perché gli indiani non uccidono vacche e buoi?

Gli indiani non uccidono le vacche poiché le considerano sacre, ma questo ha causato, nel tempo, diversi problemi.

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Fa le caratteristiche culturali più famose dell’India c’è la sacralità delle vacche. Questi animali sono protetti dalla religione. e non si possono mangiare, per questo motivo è facile vedere i bovini aggirarsi per le strade delle città o nelle campagna, in piccole mandrie oppure da soli.

Perché le vacche in India sono sacre

La popolazione indiana è costituita per l’80% da indù che considerano le vacche animali sacri. Nella mitologia indù infatti la mucca si accompagna a diversi dei, come ad esempio Shiva, che cavalca un toro, oppure il dio pastore Krishna. Nei testi sacri la vacca è denominata Kamdhenu, una figura divina con corna che simboleggiano gli dei, zampe che indicano le antiche scritture e mammelle che ricordano i quattro obiettivi dell’esistenza: giustizia, salvezza, desiderio e ricchezza. Ciò non significa che la mucca è considerata una divinità, piuttosto viene accostata a qualcosa di sacro, per questo protetta.

Per gli indù la mucca produce cinque elementi fondamentali: il latte, il formaggi, il burro, l’urina e lo sterco. I primi tre sono essenziali nel culto induista, mentre gli ultimi due vengono inseriti nelle cerimonie religiose. Le vacche non sono gli unici animali adorati dagli indù. Sono considerati sacri anche Hanuman (la scimmia), Ganesh (l’elefante) e Durga (la tigre). Anche il topo è valutato come importante poiché viene cavalcato da Ganesh.

Nessuno però viene adorato come le vacche. Con l’ascesa del buddismo nella popolazione si diffuse una cultura vegetariana. Gli indù smisero di consumare carne, in seguito le mucche iniziarono ad essere associate a coloro che facevano parte delle caste più alte, i brahmani. Uccidere questo animale dunque voleva dire uccidere un superuomo. La sacralità delle mucche in India è un concetto fondamentale e spesso ha causato dei conflitti. Nel 1893 diverse persone morirono durante delle proteste religiose legate alle vacche sacre, mentre nel 1966 ci furono alcuni scontri di fronte a parlamento di Delhi per chiedere un divieto nazionale di uccisione di questi animali.

La controversia delle mucche sacre

In India la questione delle mucche sacre ha dato vita a numerose controversie. I partiti nazionalisti, ad esempio, considerano la sacralità delle vacche fondamentale così tanto da aver varato delle leggi stringenti sul consumo della carne bovina. Nel 2017 è stata varata una normativa contro la crudeltà su questi animali che ha avuto ripercussioni sulle caste inferiori indù che vivevano del consumo di carne. Non solo: importare il bestiame in altre regioni è divenuto un lavoro molto duro e pericoloso a causa della presenza di vigilantes pronti a scovare (e punire duramente) chiunque tocchi le mucche. In questo clima spesso gli agricoltori scelgono di non vendere le vacche quando smettono di produrre latte e spesso le abbandonano al loro destino. Gli esemplari sono così tanti che è impossibile accoglierli tutti nei santuari. Il più delle volte le mucche vagano senza sosta fra le campagne in cerca di cibo, finendo nelle discariche oppure sedendosi ai bordi delle strade dove possono provocare incidenti. Nelle città più grandi, dove l’industrializzazione ormai è arrivata, gli animali sono stati evacuati e in futuro la loro sopravvivenza potrebbe rappresentare un vero e proprio problema.