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Perché il sipario dei teatri è rosso?

Il sipario rosso è da sempre il simbolo per eccellenza del teatro: perché ha questo colore così particolare e cosa significa.

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Il sipario di velluto rosso che scorre e chiude l’arco scenico tra il palco e gli spettatori si chiama "sipario di boccascena". Ma perché è rosso? Di velluto molto pesante, ha diverse funzioni: non solo quella di nascondere agli spettatori il palco, ma anche quello di attutire i rumori e le luci del dietro le quinte durante i cambi di scena.

Perché il sipario dei teatri è rosso

Poltrone e sipario hanno generalmente la stessa struttura: sono di velluto rosso molto spesso. La scelta di usare il velluto deriverebbe da una richiesta del grande compositore Wagner il quale pretese l’utilizzo di tale tessuto in quanto uno dei pochi in grado di assorbire il suono dell’orchestra ed eliminare l’effetto eco. La scelta del colore rosso probabilmente è invece legata alla ricerca di una tonalità che evochi lusso e sfarzo.

La storia del teatro

La storia del teatro è legata a numerosi miti e leggende che circondano questo luogo magico vitale all’uomo per socializzare. Il teatro nasce e si sviluppa ad Atene, in Grecia, ben prima della nascita di Cristo, come forma d’arte conosciuta come "tragedia greca". Un rito in onore del dio Dionisio in cui erano rappresentati eventi che riguardavano personaggi illustri e/o mitologici con musica, canto e danza. La tragedia greca raggiunse il suo apice con le opere di Eschilio, Sofocle, Euripide e Aristofane, quest’ultimo fu un sommo esponente della commedia greca con le sue rappresentazioni satiriche su vari governanti ateniesi.

Dopo la tragedia greca il teatro fu al centro della vita culturale dell’antica Roma. Per i romani il teatro rappresentava più un luogo di ritrovo dove esibire il proprio status sociale che un tempio dove consacrare la recitazione ed il canto. Nel Medioevo il teatro risorse con spettacoli comici e di saltimbanchi, ma anche rappresentazioni religiose sul Vecchio e Nuovo Testamento. Il giullare rappresentava l’attore principale che si esibiva in pubblico portando la sua comicità, ironia e sarcasmo. Nel Rinascimento si avviò il teatro di strada e la commedia dell’arte con il grande commediografo italiano Carlo Goldoni, considerato uno dei padri della commedia moderna. Sino ad arrivare alla tragedia di Vittorio Alfieri, autore nel 1700 di molte tragedie classiche con protagonisti Antigone, Maria Stuarda e altri. Il Teatro Contemporaneo avviò invece nuove sperimentazioni approfondendo il rapporto tra l’individuo e la società, ne rappresenta bene l’essenza le opere del premio Nobel Luigi Pirandello che meglio di altri seppe esaltare questa tecnica recitativa.

Quali sono i teatri più famosi al mondo

Maestosi ed eleganti, i teatri più famosi al mondo, esercitano un fascino irresistibile forse perché non si tratta di mere opere architettoniche, ma di luoghi con una straordinaria acustica. Capolavori di ingegno e bellezza costruiti per esaltare lo spettacolo teatrale in tutte le sue sfaccettature. Troviamo, ad esempio, il Gran Teatro La Fenice a Venezia, un teatro che rappresenta il perfetto esempio di eccellenza artistica italiana con la sua ampia sala a semicerchio con cinque ordini di palchi, gli stucchi dorati ed il soffitto azzurro. Come non citare lo Staatsoper di Vienna, realizzato nel XIX secolo dai più famosi architetti austriaci, caratterizzato da elementi in stile neorinascimentale e da una scalinata in marmo bianco che conduce all’auditorium. E poi Il Teatro lirico alla Scala di Milano, forse il più prestigioso al mondo, l’Opéra Garnier a Parigi progettato dal grande architetto Carl Garnier, il Teatro Colón di Buenos Aires con i suoi 8.200 metri quadrati e per finire il Metropolitan Opera House a New York famoso in tutto il mondo per la sua acustica impeccabile.