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Perché i mancini sono una minoranza?

In tutto il mondo si è stimato che i mancini siano solo un decimo dell'intera popolazione. Ma perché chi utilizza la mano sinistra è una minoranza?

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Al mondo solo una persona su 10 è mancina. La conferma di questo dato è arrivata nel 2020 da un’analisi pubblicata da un team internazionali di ricercatori su ‘Psychological Bulletin’. Calcolando una popolazione mondiale pari a circa 7,7 miliardi di persone, si è stimato che i mancini siano circa 800 milioni. Ma perché i mancini sono una minoranza?

La concezione dei mancini nella storia

Si ritiene che il primo a preferire la mano destra sia stato l’Uomo di Neanderthal. Nel corso della storia, a causa di varie superstizioni legate alla paura della diversità, si è sempre ritenuto che fosse necessario contenere il numero di mancini.

Anche l’origine del nome appare particolare. Nell’antico anglosassone, "left" (ossia "sinistra") deriva da "lyft" (cioè "debole"). Spicca, in tal senso, anche l’ambivalenza del termine anglosassone "right", che significa sia "destra" che "giusto". Deriva dal latino, invece, il concetto di "sinistro", usato ancora oggi anche col significato di "spaventoso" o "malvagio", così come il concetto di "mancus" ("mutilato" e "storpio").

Cosa si sa sul mancinismo

Nel corpo umano sono presenti diversi organi doppi, dove uno dei due è dominante sull’altro. Una persona può essere destrimana nelle mani, mancina nel piede e nell’occhio dominante. Dal momento che non esiste un organo più importante rispetto agli altri, un soggetto viene definito in generale "destrimano" o "mancino" in base alla conta e alla prevalenza numerica degli organi dominanti.

Una spiegazione completa ed esaustiva del perché alcune persone sono mancini e altre destre non è stata ancora fornita. Sono molte le ipotesi che sono state formulate nel corso del tempo.

Alcuni esperti hanno tentato di spiegare perché destrimani e mancini non sono in un rapporto di circa 50:50. Nello specifico, c’è chi ha ipotizzato che ciò sia dovuto alla cooperazione sociale esercitata nel corso degli anni, che in questo modo ha sancito la predominanza di un gruppo rispetto a un altro: questi esperti, in pratica, ritengono che, dal momento che le persone appartenenti a una stessa comunità avevano bisogno di agire insieme condividendo strumenti e spazi di vita, era per loro vantaggioso usare tutti la stessa mano.

Altri studiosi, invece, hanno messo in relazione la disparità tra destrimani e mancini con il modo in cui è organizzato il cervello umano, cioè in due emisferi, con la metà sinistra che controlla il lato destro del corpo e viceversa.

Nel 2019 un nuovo studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università di Oxford e pubblicato su ‘Brain’ ha identificato per la prima volta le regioni del genoma associate all’utilizzo della mano sinistra, collegando i loro effetti all’architettura del cervello umano. Prima di questo studio era già noto che il dna riveste un ruolo nella determinazione della mano dominante, ma la nuova ricerca, analizzando i genomi di circa 400 mila persone, ha permesso di identificare alcune delle varianti genetiche associate alla predominanza della mano sinistra.

Sono state identificate 4 regioni genetiche, di cui 3 associate a specifiche proteine coinvolte nella struttura e nello sviluppo del cervello. I ricercatori hanno scoperto che gli effetti genetici erano associati a differenze nella struttura del cervello che unisce le regioni correlate al linguaggio. Nei partecipanti mancini, gli studiosi hanno osservato che le aree linguistiche dei lati sinistro e destro del cervello comunicano tra loro in modo più coordinato. Ciò ha suggerito che i mancini potrebbero avere un vantaggio nello svolgere compiti verbali. Non solo: gli autori dello studio hanno anche messo in luce correlazioni tra le regioni genetiche coinvolte nell’essere mancini e una probabilità leggermente inferiore di contrarre il morbo di Parkinson, ma anche una probabilità leggermente superiore di insorgenza di schizofrenia.