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Perché si dice “attaccare bottone”?

Perché si dice "attaccare bottone"? L'origine di una frase molto usata e il suo legame (sconosciuto) con la medicina.

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"Attaccare bottone" è un’espressione molto comune che viene utilizzata per indicare qualcuno che ci ferma con una scusa per poi iniziare un discorso lungo e noioso. La frase viene usata quotidianamente e in riferimento a diverse situazioni, ma pochi ne conoscono davvero l’origine.

Perché si dice attaccare bottone

"Attaccare bottone" è dunque una frase idiomatica che fa parte della lingua italiana ed è di uso comune. Per svelare la sua origine bisogna tornare indietro nel tempo e ricordare un po’ di storia della chirurgia. Nell’epoca in cui la medicina non era ancora sviluppata come oggi, i medici per cauterizzare le ferite usavano uno strumento di ferro. Questo utensile aveva nella sua estremità una pallottola schiacciata che assomigliava molto a un bottone. La punta dello strumento veniva bruciata e poi appoggiata sulla pelle del paziente che, come è logico, provava un dolore fortissimo e intenso. Da qui nasce la frase "attaccare bottone" che con il tempo è stata utilizzata fuori dal settore medico e in senso figurato per indicare qualcuno che inizia discorsi fastidiosi e lunghi.

Chi ha inventato i bottoni

Chi ha inventato i bottoni? Ogni giorno li tocchiamo indossando camicie o giacche, ma non conosciamo la loro storia. I bottoni, d’altronde, sono antichi quasi quanto l’uomo. I più antichi servivano non per allacciare, ma per decorare i vestiti e sono stati rinvenuti nella suggestiva valle dell’Indostan. Si tratta di conchiglie a cui è stata data una forma triangolare o circolare che risalgono al 2000 a. C.. L’uso dei bottoni come elemento pratico per chiudere i vestiti si è invece affermato intorno al 500 a.C. in Germania, dove si iniziarono a usare delle piastrine tenute insieme da un segmento per chiudere i polsini (proprio come i nostri moderni gemelli). Nel Duecento i bottoni iniziarono a diffondersi in tutta Europa, in particolare grazie alla moda femminile dell’epoca che richiedeva abiti a vita alta e con maniche aderenti. Gli storici hanno scoperto che la parola bottone, tratta dal francese "boton", ossia "bocciolo" sarebbe comparsa per la prima volta nel XII secolo nella Chanson de Roland. Nel Rinascimento i vestiti di nobili e reali iniziarono ad essere decorati con bottoni d’oro e d’argento. Mentre nel XVIII secolo iniziò la produzione a livello industriale grazie ad alcuni stabilimenti creati a Birmingham, in Inghilterra.

Le curiosità sui bottoni, accessori particolari

Esistono molte curiosità legate ai bottoni, ma la più interessante riguarda senza dubbio l’abbottonatura diversa a seconda del genere. Nei capi maschili infatti sono a destra, mentre in quelli femminili a sinistra, come si può cogliere facilmente osservano una camicia. Questa particolarità deriva dal 1800 quando vennero standardizzate due tipologie di abbottonatura per uomini e donne. Secondo gli storici ciò sarebbe sorto per motivi pratici. Le dame infatti indossavano abiti molto elaborati e avevano bisogno dell’aiuto delle cameriere per vestirsi. Quest’ultime erano destrorse, perciò allacciare i bottoni da sinistra risultava più semplice. Altri esperti ipotizzano che l’idea sia nata perché i soldati solitamente impugnavano con la destra la spada, perciò posizionando gli accessori a destra si sarebbero rivestiti più in fretta.