"Far cadere le braccia" è un’espressione molto comune che è entrata a far parte del linguaggio comune. Indica un momento di sconforto piuttosto forte, richiamando un’immagine curiosa: le braccia che cadono. Ma da dove deriva questo particolare modo di dire?
Perché si dice far cadere le braccia
L’espressione "far cadere le braccia" si utilizza quando qualcuno si sente scoraggiato, deluso, depresso o avvilito. Si tratta di una frase molto particolare che però descrive l’idea dello stato d’animo che sta vivendo la persona. Le sue origini però non sono certe, ma si perdono nel passato. Nonostante ciò non è la prima volta che le braccia vengono utilizzate per esprimere sensazioni e sentimenti. "Gettarsi fra le braccia di qualcuno", ad esempio, indica che ci si affida totalmente ad un’altra persona, mettendo nelle sue mani il proprio destino. "Gettare le braccia al collo", invece, serve a esprimere un abbraccio caratterizzato da passione e trasporto senza controllo. "Cadere fra le braccia di Morfeo", si utilizza per fare riferimento a un sonno tranquillo e profondo. Nella mitologia classica infatti Morfeo è il dio dei sogni, frutto della relazione incestuosa fra la madre Notte e la divinità Ipno. Ovidio cita il dio nelle Metamorfosi, attribuendogli inoltre la facoltà di impersonare chiunque nei sogni. Morfeo ha due fratelli: Fobetore e Fantaso. Il primo si presenta durante la notte sotto le spoglie di alcune creature mostruose e spaventose, il secondo invece è in grado di trasformarsi in diversi oggetti, cambiando forma. "Far cadere le braccia" è un modo di dire così utilizzato che è stato usato anche da cantanti e artisti vari. Edoardo Bennato, ad esempio, ha scelto questa frase come titolo di una canzone contenuta all’interno dell’omonimo album d’esordio. "Non farti cadere le braccia", era un invito a non lasciarsi schiacciare e sopraffare dalle cose, diventando un inno alla vita. Il titolo ebbe un grande impatto e consentì al cantautore di farsi conoscere, raggiungendo il successo.
Le parole italiane intraducibili
"Far cadere le braccia" è una frase difficile da tradurre in un’altra lingua perché ha in sè un significato particolare. Non si tratta dell’unico termine che presenta questa particolarità. Ad esempio "gattara" in italiano si usa per descrivere una condizione psicologica e sociale legata a chi ama i gatti. L’espressione "cat lady", che esiste in inglese, non ha la stessa connotazione. Sfumature che sono intraducibili pure per "menefreghismo", una parola che indica un atteggiamento strafottente verso altre persone. Un termine che deriva da un famoso motto fascista: "Me ne frego", che veniva inciso sulle bende con cui venivano fasciate le ferite dei soldati nel periodo della guerra. "Struggimento", sta a indicare invece una pena romantica che consuma lo spirito e il corpo di chi la prova, ma tradurla è davvero impossibile. Infine troviamo "meriggiare", un modo di dire che fu reso indimenticabile dal grande Eugenio Montale quando scrisse il verso: "Meriggiare pallido e assorto". Aiuta a visualizzare l’atto di riposare all’ombra e all’aperto durante le ore più calde del pomeriggio.