Che scuola ha fatto Rossella Fiamingo, oro alle Olimpiadi 2024
Forse non tutti sanno che Rossella Fiamingo, oro alle Olimpiadi 2024 nella spada a squadre, è stata anche un'ottima studentessa: che scuola ha fatto
Alle Olimpiadi ha conquistato 3 medaglie, una per metallo: a Rio 2016 ha vinto l’argento; a Tokyo 2020 ha ottenuto il bronzo a squadre; il 30 luglio ha conquistato l’oro nella spada a squadre a Parigi 2024, che ha portato all’Italia la prima vittoria della storia nella disciplina. Stiamo parlando di Rossella Fiamingo, la spadista azzurra dei record. Forse non tutti sanno che, oltre ad essere una sportiva che sta segando un successo dietro l’altro, Fiamingo è stata anche un’ottima studentessa. Scopriamo insieme che scuola ha fatto.
- Che scuola ha fatto Rossella Fiamingo
- Rossella Fiamingo e l'università
- Oro nella spada a squadre: anche altre atlete sono laureate
Che scuola ha fatto Rossella Fiamingo
Rossella Fiamingo è una delle 4 protagoniste di una vittoria storica: con il trionfo a Parigi 2024 nella spada a squadre, l’Italia ha conquistato il primo oro in questa disciplina ai giochi olimpici.
Ma a segnare la vita di Rossella Fiamingo non ci sono solo i successi sportivi, ma anche i suoi meriti scolastici. Classe 1991, è diplomata in pianoforte al conservatorio ed è laureata in Dietistica all’Università degli Studi di Catania con una tesi dal titolo ‘Alimentazione e sport agonistico, il ruolo del dietista nella scherma’, nella quale ha riportato l’esperienza di ben 59 atleti europei, americani ed asiatici. Il 12 maggio 2023 ha ache conseguito il master universitario in ‘Nutrizione e Dietetica Applicata allo Sport’ all’Università Politecnica delle Marche.
Rossella Fiamingo e l’università
In un’intervista rilasciata nel 2018 al giornale online catanese ‘LiveUniCT’, quando stava sostenendo gli ultimi esami prima della laurea, Fiamingo aveva raccontato come riusciva a tenere in equilibrio la sua carriera da atleta con quella di studentessa universitaria.
“Riuscire a conciliare le due cose è difficilissimo, lo ammetto – aveva spiegato –. Ci vuole sicuramente tanta organizzazione e soprattutto tanta forza di volontà: è questo ciò che serve di più ad uno studente universitario, a prescindere dal fatto che sia uno sportivo o meno”. E aveva ammesso che “ci sono stati momenti in cui avrei voluto mollare”.
Ma perché la spadista oro olimpico ha scelto proprio la facoltà di Dietistica? “È stata una cosa in più che ho voluto fare per il futuro – aveva spiegato durate l’intervista -: anche se io lavoro già per i Carabinieri, l’università mi apre una strada in più”, Soprattutto però “l’ho fatto perché notavo che, quando avevo qualche altra cosa da fare, oltre al mio sport, riuscivo meglio nel mio stesso sport: mi distraevo e non pensavo più solo ad una cosa”. Nonostante “con lo studio ti stressi ancora di più – aveva dichiarato Fiamingo -, mi è servito per capire che, nel caso in cui fossi andata male con la scherma, avrei avuto anche una bella alternativa che poteva essere l’università”.
Infine, aveva concluso: “Bisogna impegnarsi, bisogna avere voglia e forza di volontà nell’inseguire le cose. Come nello sport anche nello studio. Quindi, si può fare. Ma ci vuole veramente una forza incredibile di volontà e un po’ di ordine in testa. Io guardo sempre il calendario delle lezioni, degli esami e poi quello delle gare: ci vuole solo un po’ di organizzazione”.
Oro nella spada a squadre: anche altre atlete sono laureate
Rosella Fiamingo non è l’unica laureata della squadra azzurra femminile che ha fatto volare l’Italia al primo posto nella spada alle Olimpiadi 2024.
Alberta Santuccio è laureata in Psicologia. “Ho iniziato l’università nel periodo della pandemia ed era un periodo un po’ buio della mia carriera”, ha raccontato Santuccio, come si legge nella sezione notizie del sito delle Olimpiadi di Parigi 2024. “Il 2021 è stato l’anno della svolta, già da prima dei giochi olimpici. Tra gli studi che andavano bene e i risultati c’è stato proprio uno switch”.
E in quel periodo, conciliare studio e sport non è stato affatto un problema, anzi: “Lo studio mi ha sempre aiutato nello sport, riusciva a distogliere l’attenzione durante le giornate facendomi pensare anche ad altro”, ha spiegato Santuccio. “Anche a livello psicologico – ha proseguito – a volte mi sono trovate in una fase della vita in cui non ero soddisfatta e non mi reputavo all’altezza. Iniziando un altro percorso, ho scoperto che Alberta poteva essere anche altro. Anche la soddisfazione di passare un esame era diversa rispetto a quella di una gara, ma è servita per la mia autostima”.
Infine, anche Mara Navarria ha un titolo di studio universitario. Nel 2016 si è laureata in Scienze Motorie all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.