
Crepet e il "disastro italiano": cosa non capiamo dei giovani
Lo psichiatra Paolo Crepet in un'intervista ha spiegato cosa non capiamo dei giovani d'oggi parlando del "disastro italiano": ecco di cosa si tratta
Cosa non capiamo dei giovani? Il noto psichiatra e sociologo Paolo Crepet ha cercato di rispondere a questa domanda in un’intervista e ha parlato di “disastro italiano“. Ecco cosa ha detto l’esperto.
- Cosa non capiamo dei giovani secondo Crepet
- Crepet propone di abbassare la maggiore età a 16 anni
- Crepet sui genitori: “Adesso c’è il nulla”
Cosa non capiamo dei giovani secondo Crepet
Paolo Crepet è stato ospite di Non Stop News su Rtl 102.5 per parlare di violenza giovanile. A fronte dei numerosi casi di cronaca che vedono protagonisti giovani e giovanissimi, i conduttori hanno chiesto allo psichiatra cosa sta succedendo alle nuove generazioni.
“Che ci sia recrudescenza forse sì, ma non è addebitabile al fatto che ci sono delle patologie o qualche cosa del genere come tanti miei colleghi sostengono”, ha risposto Crepet.
Secondo il professore, uno dei principali motivi per cui fatichiamo a comprendere le nuove generazioni è che non vogliamo capire che siamo in presenza di una “precoce adolescentizzazione”.
Questo fenomeno è in atto da tempo, ha spiegato lo psichiatra citando il delitto di Novi Ligure che “25 anni fa ha stordito l’Italia. Ma l’Italia non ha fatto più nulla dopo Novi Ligure. Questo è il disastro italiano. Non abbiamo capito che c’era una precoce adolescentizzazione in atto, quello che si faceva a 16-17 anni lo si fa a 13-14, ma facciamo finta di niente“, ha affermato Crepet.
Crepet propone di abbassare la maggiore età a 16 anni
Per far fronte a questa “precoce adolescentizzazione”, ha proseguito Crepet, “io proposi più di 25 anni fa in un libro insieme al professor Bollea, che è stato il capostipite dei neuropsichiatri infantili in Italia, di abbassare la maggiore età a 16 anni, e di conseguenza tutto il resto. Perché? Perché bisogna avere il coraggio di dare a questi ragazzi e ragazze, che non sono esenti per niente dalla violenza, delle responsabilità. E naturalmente anche i diritti, per esempio andare a votare, come accade in alcuni Paesi europei e non è successo niente di grave”.
Crepet sui genitori: “Adesso c’è il nulla”
Paolo Crepet, parlando di come sia cambiata nel tempo la figura genitoriale, non ha risparmiato critiche nei confronti di mamme e papà. “Un genitore è un capitano, ha delle regole, e dovrebbe avere un ruolo di autorevolezza, che non vuol dire affatto autoritarismo – ha affermato -. Dell’autoritarismo ne facciamo tutti a meno, ma se manchiamo di essere autorevoli c’è il nulla. E adesso c’è il nulla“.
Lo psichiatra ha continuato: “Abbiamo tolto, e questa è una cosa bella e buona, l’autoritarismo, come le botte in casa, il papà che si sfilava la cinta dai pantaloni. Non ho un buon ricordo di quel mondo che ho visto non in casa mia ma in quella dei miei amici”.
Però, ha osservato, “che a quel mondo sia succeduto il nulla mi pare evidente. Cioè, i genitori di oggi non sanno cosa fare, sono terrorizzati”. Secondo Crepet, i genitori di oggi hanno perso autorevolezza e in questo modo si sono allontanati dal loro ruolo di educatori e di punto di riferimento per i propri figli.
Crepet ha infine raccontato di aver ricevuto una mail anonima piena di insulti per aver più volte criticato la scelta di mandare i bambini a scuola con il trolley. “Nella mail mi si dice: ‘Ma lei non lo sa che senza il trolley diventano tutti gobbi?’. E allora dovremmo essere tutti gobbi. Io per esempio usavo l’elastico per portare i libri a scuola. Il libro ha un suo peso perché è una metafora“. Per l’esperto, come ha più volte evidenziato, il peso dei libri nello zaino è una metafora della vita, che è faticosa e richiede impegno.
“Comunque non si preoccupino i genitori di oggi perché hanno vinto loro. Adesso arriva l’Intelligenza artificiale che permetterà a tutti i bambini e a tutti gli adolescenti del mondo di non portare niente a scuola”, ha chiosato Crepet.