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Enrico Galiano Fonte foto: IPA

Inizio scuola 2024, la polemica di prof Galiano sugli insegnanti

L'inizio della scuola 2024 è alle porte ma prosegue la polemica sulla carenza degli insegnanti: lo sfogo del prof Enrico Galiano su Facebook

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

L’inizio della scuola 2024 è alle porte, ma monta la polemica sulla mancanza di personale scolastico. Sulla questione della carenza di insegnanti, è intervenuto anche il prof Enrico Galiano, che su Facebook ha scritto un lungo post. La polemica dello scrittore: ecco le sue parole.

Prof Galiano e la polemica sugli insegnanti

“Posso fare un po’ di polemica? Sì, dai. Mi autorizzi da solo”. Inizia così il lungo post scritto dal professore e scrittore Erico Galiano su Facebook in merito alla carenza di insegnanti di ruolo nelle scuole italiane. Dopo che i sindacati hanno lanciato l’allarme docenti in vista del nuovo anno scolastico, anche Galiano, che sul social è seguito da quasi 250mila follower, ha deciso di dire la sua.

“Ieri – ha scritto il prof – ho pubblicato una cosa ironica sul lunedì del primo collegio docenti che incombe. Ci tengo però a sottolineare una cosa: io sono fortunato, a poter fare un primo collegio docenti. Io, come tutti i miei colleghi e colleghe assunti in ruolo. E la cosa più brutta è proprio questa: che io debba sentirmi ‘fortunato’ se faccio una cosa per cui ho tutti i titoli e l’esperienza necessari. Perché: possiamo dirlo che non se ne può più, o è troppo qualunquista?”.

La carenza di insegnanti in Italia

Manca pochissimo al suono della prima campanella ma, ha proseguito Galiano, “ci sono 62.560 cattedre scoperte” e solo “45 mila assunzioni”, ovvero “un terzo resta fuori”. Questo significa che “se vostro figlio ha 9 materie, per dire, 3 saranno date a un precario (o non saranno date proprio, fino a non si sa quando)”.

Tradotto: “Avete presente la situazione per cui vostro figlio di seconda media arriva a casa a dicembre, e voi gli dite ‘è arrivato il prof di matematica?’ e lui vi risponde ‘macché’? O l’altra situazione, forse ancora peggiore, quando arriva una brava insegnante, una che spacca sul serio, e vostra figlia grazie a lei inizia a leggere libri, ad appassionarsi, e poi a metà ottobre arriva la fetale notizia che è stata spostata?”. O ancora, l’opzione “peggio di tutte: l’assenza totale di insegnanti di sostegno, figure fondamentali non solo per i singoli alunni ma per la classe intera e soprattutto per gli insegnanti di materia (ah, a proposito, lì sono 17.560 i posti liberi)?”.

L’appello di Enrico Galiano alle famiglie

Tutto questo succede “per un motivo molto semplice”, ha spiegato Enrico Galiano: “in questo paese, da che ho ricordi, non si assumono insegnanti. Nemmeno se ci sono i posti. Nemmeno se hanno titoli, esperienza, capacità”.

Il perché “non è difficile da capire”, ha continuato: “un insegnante in ruolo costa allo Stato molto più di un precario“. E così “i posti in ruolo vengono dati non con il contagocce, ma con il conta-contagocce”, ha aggiunto. E “quando la cattedra finalmente arriva, magari dopo 15 anni di esperienza, ti fanno sempre sentire come se ti avessero fatto un favore”.

Il suo appello è rivolto alle famiglie, perché “questa situazione non cambierà mai fino a che a ribellarsi saranno solo i diretti interessati”, ovvero i docenti. “Se vai in pronto soccorso e mancano medici, si devono arrabbiare solo i medici? E allora perché se mandi tuo figlio a scuola e mancano insegnanti si arrabbiano solo gli insegnanti?“, ha concluso Enrico Galiano.