Laureati italiani, il dato sulla Finlandia spiazza Gramellini
Il dato Ocse che mostra che diplomati della Finlandia sono più bravi dei laureati italiani spiazza Massimo Gramellini: la reazione del giornalista
È uscito Piaac 2024 (Programme for the International Assessment of Adult Competencies), la nuova rilevazione dell’Ocse che misura lo stato delle competenze della popolazione adulta nei Paesi del mondo. Secondo l’indagine, i diplomati della Finlandia sono più bravi dei laureati italiani. Il dato ha spiazzato il giornalista e scrittore Massimo Gramellini, che all’argomento ha dedicato la sua rubrica quotidiana sul ‘Corriere della Sera’, cercando di spiegare il perché.
- Diplomati finlandesi più bravi dei laureati italiani
- Perché secondo Gramellini
- "In Finlandia insegnanti pagati come dirigenti d'azienda"
- "Italia posto grande con idee piccole"
Diplomati finlandesi più bravi dei laureati italiani
In Italia, un adulto su tre ha competenze linguistiche o matematiche insufficienti. È questo il dato emerso da Piaac-Ocse, la nuova ricerca dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico condotta tra il 2022 ed il 2023 su un campione di adulti tra i 16 ed i 65 anni provenienti da 31 Paesi del mondo. Tale risultato trascina l’Italia in coda alla classifica europea: fa meglio solo del Portogallo.
A questo dato se ne aggiunge un altro: i laureati italiani hanno una preparazione inferiore rispetto ai finlandesi che possiedono soltanto il diploma. Il punteggio medio ottenuto dagli italiani che hanno una laurea, infatti, è inferiore a quello raggiunto dai diplomati della Finlandia.
In generale, gli adulti italiani ottengono risultati più bassi della media Ocse in tutti i campi (comprensione del testo, capacità di calcolo e problem solving).
Perché secondo Gramellini
L’indagine dell’Ocse “mi ha lasciato di stucco“, ha commentato Massimo Gramellini sulla sua rubrica ‘Il caffè di Gramellini’, che esce quotidianamente sulle pagine del ‘Corriere della Sera’.
Eppure, ha scritto il giornalista, “i ragazzi delle nostre scuole superiori hanno verifiche praticamente quotidiane” e in Italia si detiene “il record mondiale di compiti a casa“. Inoltre, ha aggiunto, “non mi pare che da noi le lauree si regalino, infatti sono sempre di meno”.
Allora, “perché a Helsinki uno sbarbatello del liceo ne sa più di un nostro ‘dottore’?”, si è chiesto Gramellini.
In primo luogo, “in Finlandia esiste solo la scuola pubblica“, ha evidenziato. Questo significa che qui “il figlio dell’imprenditore va in classe con quello dell’operaio”. Anzi, ha aggiunto, “non ci va proprio, perché le classi non esistono e ci si sposta da un gruppo all’altro in base alle necessità di apprendimento“.
“In Finlandia insegnanti pagati come dirigenti d’azienda”
In secondo luogo, per diventare insegnanti si devono “superare selezioni durissime” ma, una volta assunti, “vengono pagati come dirigenti d’azienda, e anche per questo trattati con rispetto da genitori e ragazzi“.
Passando agli studenti, ha proseguito Gramellini, durante le interrogazioni spesso sono loro “che fanno le domande” ai docenti. Ed è “dalla qualità dei loro quesiti” che “i professori capiscono se hanno davvero studiato”.
Infine, le valutazioni. In Finlandia i voti “si assegnano in base alle potenzialità di ciascuno (valutate insindacabilmente dall’insegnante) – ha scritto il giornalista -: il 2 preso da chi partiva da 0 vale come il 10 di uno che partiva da 8″.
“Italia posto grande con idee piccole”
Massimo Gramellini ha concluso il suo ragionamento spiegando che è vero che la Finlandia è “un posto piccolo”, ma “ha idee grandi”, mentre l’Italia “è un posto grande” con “idee piccole”. E “ci siamo anche dimenticati che proprio a scuola avevamo imparato a copiare da quelli più bravi”.