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Giuseppe Valditara Fonte foto: ANSA

L'allarme di Valditara sulla lingua italiana (ma ha la soluzione)

Preoccupazione del ministro Valditara sull'emergenza educativa in Italia e in particolare sulla lingua italiana: quali sono le sue soluzioni

Francesca Pasini

Francesca Pasini

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Content Writer laureata in Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali, vivo tra l'Italia e la Spagna. Amo le diverse sfumature dell'informazione e quelle storie di vita che parlano di luoghi, viaggi unici, cultura e lifestyle, che trasformo in parole scritte per lavoro e per passione.

“Ben oltre un terzo degli italiani fa fatica a capire il senso di un testo scritto e fa fatica a farsi comprendere”. È l’allarme lanciato dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, intervenuto agli Stati Generali della Lingua Italiana. Per risolvere il problema dell’emergenza educativa, il capo del MIM propone una soluzione.

L’allarme di Valditara sulla lingua italiana

Nel corso del suo intervento agli Stati Generali della Lingua Italiana, Valditara ha sottolineato ancora una volta il problema del decadimento delle conoscenze con riferimento ai dati “certamente inquietanti” emersi dall’ultimo rapporto Censis.

Secondo il ministro, la conoscenza della lingua italiana rappresenta una questione fondamentale per il Paese, sottolineando l’importanza di avere “consapevolezza di chi siamo, orgoglio del nostro passato e del nostro presente”.

La riforma delle Indicazioni Nazionali per la scuola è nata proprio per far fronte all’emergenza educativa sottolineata dal Censis. In particolare, dal 58° rapporto Censis emerge che il 35% degli adulti italiani riesce a comprendere solo testi molto brevi e molto semplici, mentre solo il 5% raggiunge livelli adeguati di comprensione della scrittura. Numeri impressionanti riguardano poi i giovani: tra gli studenti delle superiori, il 43,5% non raggiunge competenze minime in italiano e il 47,5% in matematica.

A questi numeri si aggiunge il fatto che un italiano su cinque non sa chi fosse Giuseppe Mazzini, il 41% degli studenti confondono le poesie di Leopardi con quelle di D’Annunzio. Un allarme che si allarga alla geografia: molti studenti non sanno situare geograficamente la Palestina e non sanno in quale area d’Italia si trova il fiume Po.

Come risolvere l’emergenza educativa: la soluzione di Valditara

Come arginare il problema dell’emergenza educativa tra gli studenti dello Stivale? Secondo Valditara la soluzione si trova nel “ritorno importante alla grammatica e alla sintassi” e alla centralità della cultura.

Secondo Valditara, la grammatica e la sintassi sono fondamentali per rafforzare la padronanza della lingua italiana. L’obiettivo annunciato dal ministro dell’Istruzione è quello di “rimettere al centro anche un rispetto verso la nostra lingua”, come riportato da Orizzontescuola, sottolineando inoltre che “la nostra lingua non conosce il genere neutro”, un chiaro riferimento alla Schwa e all’asterisco (che ha recentemente vietato a scuola suscitando non poche polemiche). L’attenzione alla lingua italiana, secondo Valditara, si unisce alla valorizzazione della musica e dell’arte già a partire dalla scuola primaria, con il fine di avvicinare i bambini alla conoscenza e all’apprezzamento della bellezza artistica e musicale italiana.

L’accento posto dal capo del MIM durante il suo intervento è sulla cultura e sull’importanza di avere “ben chiara la nostra identità, le nostre radici, il nostro patrimonio culturale” e quindi la nostra storia, fatta di “straordinari passaggi e testimonianze”. Per rafforzare la conoscenza della lingua italiana nelle nuove generazioni, infine, secondo Valditara è fondamentale lo studio della cultura latina, della storia di Roma e della civiltà cristiana. Elementi, questi, che hanno formato l’identità nazionale e che sono più volte sottolineati (e criticati) nelle nuove Indicazioni Nazionali per la scuola.