Maltrattamenti a scuola: oltre 400 insegnanti denunciati dal 2014
Uno studio del dottor Vittorio Lodolo D'Oria ha mostrato che dal 2014 sono stati denunciati oltre 400 insegnanti per maltrattamenti a scuola
Vittorio Lodolo D’Oria, medico specialista esperto in malattie professionali dei docenti, ha condotto uno studio sui “Presunti maltrattamenti a scuola“. Dall’analisi è emerso che in 10 anni in Italia sono stati denunciati oltre 400 insegnanti.
- 404 inseganti denunciati per maltrattamenti in 10 anni
- Il confronto con l'estero
- Rapporto famiglie-insegnanti
- Le conclusioni del medico
404 inseganti denunciati per maltrattamenti in 10 anni
Il medico e scrittore esperto in burnout degli insegnanti Vittorio Lodolo D’Oria ha realizzato una ricerca sui “Presunti maltrattamenti a scuola”. Come riportato da ‘la Repubblica’, lo specialista ha analizzato articoli, studi e pubblicazioni comparsi sul web negli ultimi 10 anni, dal 2014 al 2024, scoprendo che per maltrattamenti ai danni degli alunni sono stati denunciati 404 insegnanti, quasi tutte donne. La maggior parte delle denunce sono avvenute all’interno delle scuole di infanzia italiane.
Lo studio ha mostrato che il trend del fenomeno non è stato costante negli anni: i casi denunciati sono aumentati gradualmente, raggiungendo un picco nel 2019 “che sembra dovuto a una moda da imitazione periferica”, ha spiegato Lodolo D’Oria: 2 denunce su 3, infatti, riguardano scuole che si trovano in piccoli centri. E il 43% dei casi è concentrato nel Meridione.
Il medico ha indagato anche l’età degli insegnanti coinvolti: circa il 60% ha più di 50 anni.
Il confronto con l’estero
Vittorio Lodolo D’Oria ha poi esteso la sua ricerca web all’estero, accorgendosi che il fenomeno sembra una prerogativa tutta italiana. “Il motore di ricerca ha curiosamente ribaltato i termini della questione, evidenziando come il vero problema sia costituito dal fenomeno opposto, cioè dalla violenza degli studenti nei confronti degli insegnanti”, ha spiegato il medico. Non ha trovato nulla in Europa ma solo qualcosa negli altri continenti: 3 studi in Uganda (2018), Cambogia (2017) e India (2019), e 2 articoli, 1 in Nuova Guinea a Auckland e l’altro nel New Jersey (Usa).
Se il fenomeno è presente solo in Italia, “il motivo non risiede certamente nell’indole violenta delle sole maestre italiane”, ha detto Lodolo D’Oria. A suo avviso il problema sta nella prevenzione “che deve essere assicurata dal dirigente scolastico“. Nel Regno Unito, ha evidenziato il medico, è la stessa autorità giudiziaria a spingere le famiglie a rivolgersi ai capi d’istituto per una più rapida risoluzione delle controversie.
L’esperto ha anche criticato l’utilizzo delle intercettazioni ambientali, parlando di “centinaia di ore di registrazioni che nessun giudice vedrà mai per intero”, affidate ad agenti che “non hanno alcuna competenza pedagogica in materia” e che possono portare “al soggettivo concetto arbitrario di ‘abitualità’ del reato”.
Rapporto famiglie-insegnanti
Il fenomeno dei maltrattamenti a scuola degli insegnanti nei confronti degli alunni è “una reale emergenza che giustifica un massiccio impiego di risorse?”, si è chiesto Lodolo D’Oria. Il medico ha sottolineato che “9 volte su 10 la denuncia parte direttamente dai genitori“. A suo avviso l’essenza del problema riguarda “il passaggio dall’educazione familiare alla socializzazione scolastica”.
“Ciascuna mamma – ha proseguito Lodolo D’Oria – è solitamente convinta che il proprio stile educativo sia quello giusto e l’unico perseguibile”. È quindi “fisiologico” che i rapporti tra genitori e docenti siano talvolta “turbolenti”. Se il contrasto non viene risolto nell’immediato, per esempio attraverso la mediazione del dirigente scolastico, lo scontro “si acuisce, i genitori passano alla denuncia, il caso si complica, si amplifica attraverso i media e incrina definitivamente la fiducia scuola-famiglia”.
Le conclusioni del medico
Nello studio, uscito in una prima versione nel gennaio 2020 riferita al quinquennio 2014-2019, il dottor Vittorio Lodolo D’Oria concludeva: “Il fenomeno dei presunti maltrattamenti a scuola in Italia è in evidente crescita ed è verosimilmente legato anche all’elevata età anagrafica dei docenti italiani, nonché alla loro anzianità di servizio“.
“Contrariamente a quanto si poteva immaginare – ancora l’esperto -, la risposta giudiziaria non sembra essere la soluzione adeguata al problema (che ha semmai contribuito a ingigantire) per i tempi troppo lunghi che richiedono le indagini e per i metodi utilizzati da inquirenti non-addetti-ai-lavori, che si trovano per giunta a operare in un ambiente particolare e delicato quale quello scolastico”.
Secondo Lodolo D’Oria, per combattere questo fenomeno servono “risposte tempestive che solo un dirigente scolastico preparato può garantire, senza dover attendere i tempi lunghi di una denuncia, lo svolgimento di indagini o l’adozione di un provvedimento interdittivo”.
“Se quindi il problema non risiede nell’indole perversa di pochi insegnanti, ma piuttosto nell’usura psicofisica professionale, occorre che il legislatore riveda tutti i punti fin qui trascurati quali la previdenza, il riconoscimento e la prevenzione delle malattie professionali degli insegnanti, infine un’adeguata formazione dei dirigenti sui loro doveri”. E chiosava: “La scuola non necessita di interventi esterni, ma deve riguadagnare autorevolezza al suo interno“.