Salta al contenuto
Marcell Jacobs Fonte foto: ANSA

Marcell Jacobs e i 100 metri alle Olimpiadi: che scuola ha fatto

Marcell Jacobs ha chiuso al quinto posto la finale dei 100 metri alle Olimpiadi di Parigi 2024: ecco che scuola ha fatto il velocista italiano

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Marcell Jacobs ha chiuso al quinto posto la finale dei 100 metri alle Olimpiadi di Parigi 2024, a soli 4 centesimi dal podio e a 6 centesimi dall’americano Noah Lyles, che ha conquistato l’oro. Ma che scuola ha fatto l’atleta italiano? Scopriamolo insieme.

Marcell Jacobs e il suo rapporto con la scuola

Marcell Jacobs è nato a El Paso (Usa) nel 1994 da madre italiana e padre statunitense. Poco dopo la sua nascita, la mamma lo ha portato in Italia, a Desenzano del Garda (Brescia), dove è cresciuto. La sua avventura nell’atletica è iniziata quando aveva 10 anni, e da lì è stata segnata da un successo dietro l’altro: campione olimpico dei 100 metri piani e della staffetta 4×100 metri ai Giochi di Tokyo 2020; campione mondiale indoor dei 60 metri piani a Belgrado 2022; campione europeo dei 100 metri piani per 2 volte consecutive, a Monaco di Baviera 2022 e Roma 2024.

Jacobs detiene i record europei dei 100 metri piani, grazie al tempo di 9″80 corso in finale alle Olimpiadi di Tokyo 2020, e dei 60 metri piani con il tempo di 6″41 con cui ha vinto i Mondiali indoor di Belgrado 2022, nonché il record nazionale della staffetta 4×100 metri con i suoi 37″50 stabiliti ai Giochi olimpici di Tokyo 2020, prestazione che gli è valsa la medaglia d’oro. È stato anche il primo atleta italiano che si è qualificato per la finale olimpica dei 100 metri piani maschili, vincendo la medaglia d’oro nella specialità.

Come ha raccontato più volte, Marcell Jacobs ha dedicato gran parte del suo tempo all’atletica. Anche per questo ha avuto un rapporto poco idilliaco con la scuola: “Non sono mai stato un amante della scuola e dello studio. Ho provato ad intraprendere la strada del liceo linguistico, ma dopo il primo anno ho visto che non faceva per me perché nella mia testa volevo fare l’atleta a tutti i costi e mi sono appoggiato ad una scuola inferiore come il tecnico commerciale“. Lo ha raccontato il velocista in un’intervista a ‘Atleticalive’ del 2020.

Ho fatto fino alla quarta superiore – ha proseguito – perché era una scuola professionale in cui la quarta superiore ti dava un attestato per aprirti poi un’azienda tua. La quinta dovevo farla in un’altra scuola e serviva solo per l’università, ma all’epoca era l’ultima cosa che volevo fare“.

Gli studi e il sogno di diventare un atleta professionista

Marcell Jacobs ha più volte parlato della sua esperienza con la scuola e lo studio. E lo ha fatto anche in un’intervista del 2021 rilasciata al giornalista Massimo Gramellini per ‘Il Corriere della Sera’. In quell’occasione ha raccontato: “Alle superiori mi hanno messo in una classe che raccoglieva i peggiori disadattati della città. ‘Se non studi, non combinerai mai niente’, dicevano i professori. E io: ‘tanto farò l’atleta’. Avevo le idee chiare, volevo diventare qualcuno”.

E ancora: “Non mi sentivo unico, ma diverso. All’asilo solo io avevo un nome straniero, la pelle scura e, soprattutto, un solo genitore. La maestra diceva: disegnate la vostra famiglia, e io disegnavo mia madre”.

E sulle sue origini straniere ha affermato: “Mai nessuno mi ha rinfacciato il colore della pelle. Anzi, alle bambine piacevo di più: ‘tutto coloratino’, dicevano, ‘con quei capelli ricci’. Già, una volta li avevo. Adesso li ho persi sul davanti e ancora non lo accetto”.