Salta al contenuto
crepet IPA

Maturità boicottata, Crepet cita Ultimo e svela il vero problema

Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet è tornato sui casi della Maturità boicottata e ha citato il cantautore Ultimo: cosa ha detto l'esperto

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Continuano a far discutere i casi degli studenti che hanno deciso di boicottare l’orale della Maturità per protestare contro il sistema dei voti a scuola. Anche lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet è tornato sul tema evidenziando quello che, a suo avviso, è il veroproblema“. Nella sua riflessione, l’esperto ha anche citato Ultimo. Ma cosa ha detto sul cantautore romano?

Scena muta alla Maturità: qual è il vero problema per Crepet

Non si arresta il dibattito intorno ai casi di scena muta volontaria alla Maturità 2025. Paolo Crepet, che si era già espresso sull’argomento, è tornato a parlare dei maturandi che hanno messo in atto questo gesto di protesta contro il sistema di valutazione della scuola italiana durante un’intervista a Radio Radio.

Lo psichiatra ha iniziato la sua riflessione sottolineando che la scuola è il “mestiere” degli studenti. “Poi che ci si possa anche ammutinare, questo lo sappiamo dalla storia – ha detto -. Però poi se ne pagano le conseguenze. Non nel senso che ci debba essere la repressione dell’ammutinamento, non lo sto pensando dal punto di vista del pensiero”, ha precisato. Tuttavia, “bisogna anche capire che cosa si fa invece che fare un esame di Maturità, invece che andare a scuola. Perché se poi il giochetto è ‘io non faccio questo, io non faccio quell’altro, alla fine non faccio niente, ma pretendo’, beh questo è inaccettabile“.

Crepet ha proseguito: “Siamo sicuri che il problema sia il voto? Perché una fidanzata o un fidanzato non ti dà un voto? Secondo me sì. Lo sport è cosparso di voti, perché se perdi 5 a 0 la finale di Champions non è un un capolavoro, però accade”.

Secondo lo psichiatra, la vita è intrinsecamente legata alla valutazione, al merito e alle conseguenze delle proprie azioni. Il vero problema, a suo avviso, non è il sistema di valutazione, ma la crescente incapacità o riluttanza ad accettare un risultato negativo, a confrontarsi con il giudizio e con i “no” che, ha ribadito l’esperto, sono fondamentali per la crescita.

Perché Crepet ha citato Ultimo

Crepet ha poi focalizzato il suo ragionamento sul concetto di merito: “Questa cosa di svincolarsi dal merito mi sembra veramente il segno della caduta dell’Impero romano. Ma perché ce l’abbiamo col merito? Ma che male c’è a dire che Bob Dylan è pazzesco? Cosa vogliamo dire, che ha avuto fortuna? Che è 60 anni che ha fortuna? Forse è bravo, no?”.

Lo psichiatra ha poi fatto l’esempio di Ultimo, che in tre ore ha venduto 250mila biglietti per il suo prossimo concerto a Roma. “Avrà merito, no?“, ha replicato Crepet evidenziando che, oltre ad avere talento, Ultimo ha lavorato tanto per meritarsi questo successo. “Viene dalle periferie, e la musica viene dalle periferie – ha continuato l’esperto -. I cantanti sono quelli che si mettevano nelle stazioni della metropolitana, compresi i Maneskin. Perché provi, cominci a provare da un locale piccolo e magari anche male frequentato. E poi, se hai merito, se hai talento, e soprattutto se hai il talento del talento, che è la capacità di tenere le tue qualità e di migliorarle, puoi riuscirci”.

Questo esito, ovviamente, “non è scontato per nessuno”, ha aggiunto Crepet. Non solo, una volta raggiunto il successo, si deve “confermare quell’andamento mutando le proprie capacità senza cancellarle”. Insomma, “è un lavoro nel lavoro”, ha affermato sottolineando così che l’impegno, lo studio, la costanza, sono fondamentali per raggiungere le proprie ambizioni.

Come si esce dal “momento terrificante” che stiamo vivendo per Crepet

Il professore ha infine spostato la sua attenzione sull’educazione che, a suo avviso, non è una “priorità” della comunità: “Dobbiamo chiederci se la comunità nostra attuale ha come priorità l’educazione. Non c’è niente di male a dire di no. Anzi, è coerente con quello che sta accadendo”.

E quindi “domandiamoci se tutti noi, nonni, genitori, maestri, industriali, mettiamo dentro anche i politici con il loro esempio, siamo educativi, cioè crediamo che l’educazione sia un tassello fondamentale e strategico perché la nostra comunità possa andare avanti, crescere”. Perché, ha continuato, “oggi siamo in un momento terrificante“. Come ne usciamo? “Con il merito“, ha concluso Crepet.

Resta sempre aggiornato: iscriviti al nostro canale WhatsApp!