
Perché Schettini vuole vietare gli smartphone sotto i 18 anni
Perché per Vincenzo Schettini si dovrebbero vietare gli smartphone sotto i 18 anni di età: ecco cosa ha detto il prof de 'La fisica che ci piace'
Vincenzo Schettini, il prof del fenomeno social ‘La fisica che ci piace’, è convinto che l’uso degli smartphone andrebbe limitato per i giovani. Ecco perché secondo lui si dovrebbero vietare sotto i 18 anni.
- Prof Schettini: “Ai ragazzi dovrebbe essere vietato il cellulare prima dei 18 anni”
- "Una lezione non è un reel"
- Giovani e smartphone, Schettini: “Arriverà il disgusto”
Prof Schettini: “Ai ragazzi dovrebbe essere vietato il cellulare prima dei 18 anni”
Il messaggio è arrivato proprio da chi ha saputo sfruttare le nuove tecnologie per creare un progetto seguito da milioni di follower: “Ai ragazzi dovrebbe essere vietato il cellulare prima dei 18 anni“. È netta la posizione di Vincenzo Schettini, il prof di fisica più amato del web, che in un’intervista al Corriere della Sera è tornato a parlare del rapporto tra giovani e smartphone.
Il docente, che con il suo format ‘La fisica che ci piace‘ ha conquistato social, tv e teatri, insegna da un ventennio nelle scuole del barese. Attualmente è in servizio all’Istituto tecnico Dell’Erba di Castellana Grotte (Bari). Ed è proprio in questo contesto che ha notato l’impatto che le nuove tecnologie stanno avendo sugli adolescenti. Schettini ha raccontato che per colpa dei cellulari “solo metà classe, durante la ricreazione, esce in corridoio: gli altri restano a fissare lo schermo“. Per questo secondo lui dovrebbero essere vietati ai minorenni. Posizione sostenuta anche dallo psichiatra e sociologo Paolo Crepet, che in un’intervista ha detto che servirebbe una regolamentazione dell’uso degli smartphone per gli under 18 a livello europeo.
“Una lezione non è un reel”
Non solo. Secondo prof Schettini i cellulari e i social stanno compromettendo la capacità di pensiero e la soglia di attenzione e concentrazione degli studenti, che non sono più abituati ad avere pazienza: “Un insegnante non può spiegare in un minuto e mezzo le equazioni di Maxwell, una lezione non è un reel o un video da postare su TikTok“.
Diverso il discorso per gli insegnanti, che per Schettini “non possono rifiutarsi di fare i conti con la realtà del cambiamento”. Ed è proprio questo cambiamento che prof Schettini ha saputo cogliere per proporre un nuovo modo di insegnare la fisica. “Ho avuto un’intuizione ed ho cominciato a studiare la piazza dei giovani. La qualità mi ha ripagato”, ha ammesso, sottolineando che “YouTube resta la sostanza”. La piattaforma, a differenza di altri social come Instagram e TikTok, dà la possibilità di pubblicare contenuti video lunghi e dettagliati, dove un insegnante ha il tempo di presentare una lezione completa su un certo argomento.
Giovani e smartphone, Schettini: “Arriverà il disgusto”
Vincenzo Schettini parla spesso del rapporto tra i giovani di oggi e la tecnologia, e in vari interventi si è detto preoccupato di come stanno andando le cose, dall’abuso degli smartphone all’utilizzo di ChatGpt per fare i compiti. Nonostante questo, l’insegnante nutre una certa fiducia nel futuro. In un video pubblicato il 29 gennaio sulla sua pagina Instagram, prof Schettini ha assicurato: “Arriverà il momento del disgusto per questi”, ha detto sventolando in aria un cellulare. E “quando inizieranno a disgustare questo – ha ripreso -, molti giovani si ritroveranno con un pugno di mosche in mano”.
Secondo il prof il rischio è che gli adolescenti di oggi si trovino impreparati ad affrontare le sfide. Ma, ha ricordato, sono loro che in futuro “governeranno il nostro Paese” e “si prenderanno cura di noi”. Per questo è fondamentale “farli sbagliare”, permettere loro di fare le proprie scelte e prendersi le proprie responsabilità. Solo “allora nasceranno anche i nuovi artigiani”, ha aggiunto il docente.
“Una volta non c’era niente, ecco perché sono nate le figure degli artisti e degli artigiani, perché uno si chiudeva nel suo spazio, che poi sarebbe stato chiamato bottega, e faceva. Quindi fateli fare”, ha detto ai genitori.
“All’artigianato si tornerà, e lo sapete quando succederà? Quando i nostri figli avranno capito che non tutti diventano influencer. Non è che ti metti così, ti fai una foto, ti fai un tuffo in piscina, e t’arrivano milioni di euro”. E questo i giovani di oggi “lo stanno capendo”, ha concluso Vincenzo Schettini.