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Studenti Fonte foto: iStock

Perché sempre più studenti stanno scegliendo università "minori"

Perché sono sempre di più gli studenti che stanno scegliendo università 'minori' per proseguire i loro studi e laurearsi? Ecco qual è il motivo

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Sono sempre di più gli studenti che stanno scegliendo università ‘minori’ che si trovano nelle città di più piccole dimensioni. Allo stesso tempo, aumentano anche gli universitari che scelgono atenei che si trovano nel Sud Italia. Ecco perché.

Il ‘caro stanze’ spinge gli studenti verso atenei ‘minori’

L’anno accademico sta per iniziare e sono numerosi gli studenti alla ricerca di una stanza o di un appartamento in locazione. Ed è proprio studiando il mercato degli affitti nelle città universitarie che si osservano delle nuove tendenze molto interessanti. Per esempio, sono sempre di più i fuori sede che scelgono gli atenei ‘minori’ che si trovano nelle città più piccole.

Perché sta succedendo questo? A dare una risposta è Antonio Intini, chief business development officer di Immobiliare.it. “Il boom di ricerche che stanno vivendo le località del Sud, più economiche, e quelle limitrofe a un grande centro come quello di Milano – ha spiegato – mostra come la domanda si stia spostando verso poli più avvicinabili dal punto di vista della sostenibilità dei costi. Tanti studenti – ha proseguito -, non potendo più pensare di sostenere la spesa richiesta nelle città più care, optano per atenei comunque di alta qualità ma più vicini alle loro città d’origine o alternativi alle scelte finora più tradizionali, come possono essere Bologna, Milano e Roma”.

Il motivo, dunque, sta proprio nel caro prezzi delle stanze in affitto. “I dati della domanda, in costante crescita, dimostrano come quello delle stanze sia sempre un mercato molto redditizio per i proprietari – ha proseguito Intini –. Da qui la tendenza al rialzo dei prezzi che osserviamo ormai da diversi anni e che non ha ancora terminato la sua corsa, soprattutto nelle città più gettonate che, ad ogni modo, vivono un momento di crescita dei valori in tutto il comparto e non solo in quello dei posti letto”.

I rincari, dovuti ad un incremento della domanda (+27% in un anno), sono diffusi in quasi tutte le principali città universitarie. Il dato nazionale registra un +7% per i prezzi delle singole rispetto al 2023, toccando picchi a 2 cifre a Napoli (+16%), Firenze (+16%), Padova (+14%), Bari (+11%), Ferrara (+11%), Trieste (+11%), Perugia (+11%), Venezia (+10%) e Genova (+10%).

Dove la domanda è cresciuta di più

Come anticipato, il caro prezzi guida la domanda all’interno del mercato degli affitti. E la domanda cresce di più proprio in quelle città universitarie in cui i prezzi di locazione sono più contenuti.

Ci sono alcune aree in cui l’interesse, in un anno, è cresciuto in maniera esponenziale, addirittura in tripla cifra. Gli aumenti più sostanziosi si riscontrano in 2 capoluoghi del Sud, vale a dire Bari e Napoli, dove la richiesta è salita rispettivamente del 207% e del 185%, in cui il prezzo medio per una stanza singola sta intorno ai 400 euro.

Bene anche Pavia e Brescia (prezzo medio sotto ai 400 euro), la cui domanda è in rialzo rispettivamente del 180% e del 160%. Crescite della domanda sopra il 100% si evidenziano infine a Foggia (+124%) e a Ferrara (+116%). La città pugliese è una delle aree del Paese in cui gli affitti costano meno: si parla di un prezzo medio di 248 euro per una stanza singola e di 144 euro per una doppia. A Ferrara i prezzi sono più alti, ma comunque sotto ai 400 euro per una singola (349 euro) e sotto ai 250 euro per una doppia (211 euro).

Classifica delle città più e meno care

Milano, oltre a essere per distacco la città più cara d’Italia in cui comprare e affittare casa, si conferma la località più onerosa anche quando si tratta di prendere in locazione una stanza. Il prezzo medio di una singola è infatti 637 euro al mese, in crescita del 4% rispetto al 2023. Sono proprio i prezzi alti, hanno sottolineato da Immobiliare.it, a scoraggiare la domanda, che nel capoluogo lombardo è calata dell’1% in 12 mesi.

Tra le città con un’importante tradizione universitaria, Bologna è al secondo posto per quanto riguarda il costo di una singola, con 506 euro al mese, in aumento del 5% rispetto al 2023 a fronte di un incremento della domanda del 7%.

Al terzo posto Roma, in cui la domanda è in forte crescita(+62%) nonostante i prezzi degli affitti per una singola si sono alzati del 9% in un anno per un canone medio pari a 503 euro.

Per quanto riguarda le città meno care, in generale i prezzi d’affitto più bassi si osservano nel Sud Italia. Se si guarda ai prezzi medi delle singole, la città meno cara d’Italia è Chieti (247 euro), seguita da Foggia e Catania (in entrambe 248 euro)

Ecco di seguito la top 5 delle città più care in Italia per gli affitti. Accanto al nome della località riportiamo il prezzo medio degli affitti mensili delle camere singole.

  1. Milano 637 €
  2. Bologna 506 €
  3. Roma 503 €
  4. Firenze 493 €
  5. Bergamo 448 €

Ecco di seguito la top 5 delle città meno care in Italia per gli affitti. Accanto al nome della località riportiamo il prezzo medio degli affitti mensili delle camere singole.

  1. Chieti 247 €
  2. Foggia e Catania 248 €
  3. Ancona 251 €
  4. Catanzaro 257 €
  5. Pescara 261 €