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Università Fonte foto: iStock

L'università più antica al mondo è in Italia

Non tutti sanno che l'università più antica del mondo occidentale si trova proprio in Italia: qual è, quando è nata e la sua storia nei secoli

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Forse non tutti sanno che l’università più antica del mondo occidentale si trova proprio in Italia. Si tratta dell’Università di Bologna, l’Alma Mater Studiorum che vanta ben 9 secoli di storia.

L’università più antica del mondo è quella di Bologna

L’Università di Bologna non è solo la più antica d’Italia e d’Europa, ma anche la più longeva di tutto il mondo ancora in funzione. La sua nascita è convenzionalmente individuata nell’anno 1088.

“La scuola di Bologna si compose per movimento proprio, sorse e grandeggiò privata”. Con queste parole Giosuè Carducci, illustre insegnante dell’ateneo bolognese, celebrò la nascita dell’Alma Mater Studiorum durante i festeggiamenti del suo ottavo centenario nel 1888. Come sottolineato dallo stesso poeta, quello che un tempo si chiamava lo Studio bolognese non è stato creato per volontà di un sovrano o da un consesso organizzato di maestri, ma è sorto per spontanea e informale iniziativa di alcuni studenti.

Grazie a questi, in poco tempo Bologna diventò una metropoli medioevale ricca e potente, capace di attrarre giovani facoltosi da tutta Europa. Il Comune decise così di stringere fin da subito un legame indissolubile con lo Studio, tutelandolo e favorendolo, almeno per i primi secoli, con leggi e decreti.

Grazie alla presenza di questa importante università, il capoluogo dell’Emilia Romagna è passato alla storia come ‘Bologna la dotta’.

La storia dell’Alma Mater Studiorum di Bologna

Col passare del tempo, nel XIV secolo gli studenti persero la loro autonomia, soffrendo sempre più le ingerenze del potere locale e di quello della Chiesa. Si assistette così ad un lento declino, che però non impedì all’università di formare personaggi illustri dell’epoca, come papi e cardinali, ma anche scienziati.

Nel 1506, Bologna passò sotto lo Stato pontificio, determinando così un nuovo assetto politico e sociale che sarebbe durato fino alla fine del XVIII secolo, influenzando anche l’università. Dalla metà del XVI secolo, infatti, iniziò un processo di riforma dello Studio, culminato nella costruzione del Palazzo dell’Archiginnasio. L’Università ebbe così per la prima volta una sede unica dove concentrare tutti gli insegnamenti, favorendo così un maggiore controllo da parte delle autorità ecclesiastiche, che nel clima della controriforma imposero la professione di fede a studenti e insegnanti, allontanando così i tanti frequentatori di altre confessioni.

Nonostante la stretta subita dall’affermarsi del controllo religioso, il Cinquecento fu un periodo di rinnovato splendore per gli insegnamenti universitari. Già dal XV secolo lo studio della matematica ebbe un forte impulso. Notevole anche la crescita delle scienze naturali e delle discipline giuridiche: nel 1509 venne introdotto il diritto penale tra i corsi di studio.

Ma fu con l’arrivo di Napoleone che iniziò il lungo cambiamento dell’ateneo bolognese. Con la Repubblica e poi col Regno d’Italia lo Studio venne trasformato in università statale e trasferito nel cinquecentesco Palazzo Poggi, attorno al quale si concentrò il nuovo quartiere artistico e culturale della città. Ma questi rinnovamenti, non bastarono a risollevare le sorti di Bologna e dell’Alma Mater. Si dovette aspettare l’Unità nazionale perché Bologna ed il suo antico Studio venissero riconsiderati come fondamenta dell’intero paese.

Studenti e docenti illustri dell’Università di Bologna

L’Università di Bologna è stata un centro di spicco per molti studiosi celebri a livello nazionale e internazionale. Ecco l’elenco degli studenti e docenti illustri che hanno scritto nei secoli la storia dell’Alma Mater Studiorum (in ordine di nascita).

  • Irnerio (seconda metà del XI secolo – primo quarto del XII secolo)
  • Graziano (1075-1145);
  • Accursio (1184-1263);
  • Rolandino De’ Passeggeri (1215-1300);
  • Mondino De’ Liuzzi (1275-1326);
  • Francesco Petrarca (1304-1374);
  • Giovanni da Legnano (1320-1383);
  • Leon Battista Alberti (1404-1472);
  • Antonio Cortesi Urceo (1446-1500);
  • Filippo Beroaldo il Vecchio (1453-1505);
  • Pietro Pomponazzi (1462-1525);
  • Niccolò Copernico (1473-1543);
  • Achille Bocchi (1488-1562);
  • Gerolamo Cardano (1501-1576);
  • Gregorio XIII (1501-1585);
  • Ulisse Aldovrandi (1522-1605);
  • Torquato Tasso (1544-1595);
  • Giovan Domenico Cassini (1625-1712);
  • Marcello Malpighi (1628-1694);
  • Luigi Ferdinando Marsili (1658-1730);
  • Laura Bassi (1711-1778);
  • Luigi Galvani (1737-1798);
  • Luigi Zamboni (1772-1795);
  • Maria Dalle Done (1778-1842);
  • Francesco Rizzoli (1809-1880);
  • Giovanni Capellini (1833-1922);
  • Giosuè Carducci (1835-1907);
  • Giovanni Pascoli (1855-1912);
  • Roberto Longhi (1890-1970);
  • Pier Paolo Pasolini (1922-1975);
  • Umberto Eco (1932-2016).

L’Università di Bologna oggi

L’Alma Mater di Bologna è ancora oggi un punto di riferimento nel panorama non solo italiano ma anche internazionale. Conta oltre 85mila studenti ed ha sedi distaccate in tutti i grandi centri dell’Emilia Romagna: Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini.

L’Università di Bologna ha sempre mantenuto un forte legame con la città, influenzando non solo il campo dell’istruzione ma anche la vita culturale e sociale. Ancora oggi, l’ateneo continua a essere un punto di riferimento per la ricerca e l’innovazione.

Oltre alla sua lunga storia, l’università è conosciuta per il suo impegno nella promozione della mobilità e dello scambio culturale internazionale. È stata infatti uno dei principali promotori del Processo di Bologna, un’iniziativa che ha portato alla creazione dello Spazio europeo dell’istruzione superiore, favorendo il riconoscimento reciproco dei titoli di studio e promuovendo la mobilità degli studenti e dei docenti in Europa.

Infine, l’Università di Bologna è l’ateneo italiano più sostenibile d’Italia e il 67esimo del modo nella classifica THE.