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Maturità 2025 IPA

Quanto guadagnano presidenti e commissari alla Maturità 2025

Sono circa 91mila gli insegnati coinvolti nell'esame di Maturità 2025: ma quanto guadagnano i presidenti, i commissari esterni e quelli interni?

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Con l’avvicinarsi della Maturità 2025, l’attenzione si concentra non solo sugli studenti, ma anche sui numerosi docenti coinvolti nelle commissioni d’esame. Ma quanto guadagnano i presidenti e i commissari?

I compensi dei presidenti e dei commissari della Maturità 2025

Sono circa 13mila le commissioni che saranno impegnate nella Maturità 2025. Ognuna di queste è formata da sette membri: un presidente, tre commissari interni e tre esterni, i cui nomi, dopo tanta attesa, sono stati pubblicati dal ministero dell’Istruzione e del Merito nella mattinata del 4 giugno.

In totale, dunque, sono circa 91mila gli insegnanti coinvolti nell’esame di Stato (13mila presidenti, 39mila commissari esterni e 39mila interni) che prenderà il via mercoledì 18 giugno con la prima prova, il tema di italiano.

Ma quanto guadagna ognuno di loro? A tracciare il quadro stipendiale dei docenti della Maturità è stata l’Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori) per l’Andnkronos/Labitalia. Il compenso, disciplinato da un decreto ministeriale, varia a seconda del ruolo svolto.

Per quanto riguarda i compensi fissi, al presidente di commissione spettano circa 1.249 euro lordi, mentre i commissari esterni ricevono circa 911 euro lordi. La cifra si riduce ulteriormente per i commissari interni, ai quali sono assegnati circa 399 euro lordi.

A queste cifre fisse si aggiunge un compenso variabile, pensato per rimborsare le spese di spostamento in base alla distanza chilometrica dalla sede di servizio o di residenza del docente. Questo rimborso è generalmente quantificato in 0,50 euro per chilometro, con l’applicazione di un tetto massimo. Per i commissari interni non è previsto alcun rimborso per la distanza, anche nel caso in cui la sede d’esame assegnata sia diversa da quella in cui solitamente prestano servizio.

La polemica di Anief: “Cifre basse”

Anche quest’anno si tratta di cifre basse, quasi insignificanti per un insegnante che conduce con dedizione e impegno la sua missione educativa: come si fa a dare appena 399 euro lordi, che diventano meno di 200 euro netti, a un commissario interno e poco più a uno esterno?”. È la denuncia di Marcello Pacifico, presidente di Anief.

Il sindacato ha parlato di “compensi inadeguati” che non sono stati adattati alla crescente inflazione. Oltre alla retribuzione, Anief ha individuato altre quattro criticità:

  • pagamenti in ritardo. In molti casi vengono erogati dopo mesi;
  • carichi di lavoro eccessivi dovuti alla correzione delle prove scritte, allo svolgimento degli orali e alla burocrazia legata alla valutazione finale. Come hanno evidenziato dal sindacato, in alcune regioni questo rende difficile reperire presidenti e commissari esterni, che sempre più spesso rinunciano all’incarico;
  • nomine tardive o confusionarie. In alcuni casi, ha spiegato l’Anief, si ricorre a nomine d’ufficio, obbligando docenti ad accettare incarichi anche senza disponibilità;
  • trasferimenti forzati o problematici. Il sindacato ha fatto presente che alcuni docenti, in particolare i presidenti, che vengono nominati in sedi molto distanti dalla propria residenza, devono sostenere spese significative spesso non interamente rimborsate.

Pacifico ha concluso ricordando che molti degli insegnanti coinvolti nella Maturità, il cui ruolo termina “non prima della prima decade di luglio”, sono poi impegnati con le attività didattiche estive come “le verifiche e gli scrutini degli studenti che hanno fatto registrare uno o più debiti formativi”. Questo, di fatto, estende il loro impegno ben oltre la fine dell’anno scolastico.