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Medicina Fonte foto: IPA

Riforma Medicina, cos'è il Syllabus e a cosa servirà

Cos'è il Syllabus e a cosa servirà? Ecco le novità sulla riforma dell'accesso a Medicina in attesa dei decreti attuativi che la renderanno operativa

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

La riforma dell’accesso alle facoltà di Medicina è stata approvato lo scorso 11 marzo. Adesso si attendono i decreti attuativi per renderla operativa. Durante un’intervista, Brunella Restucci, docente di Anatomia patologica veterinaria all’Università Federico II di Napoli e membro del tavolo tecnico voluto dalla ministra Anna Maria Bernini, ha commentato le novità. La professoressa, tra le altre cose, ha parlato del Syllabus. Ecco cos’è e a cosa servirà.

Riforma medicina: cosa è e come funzionerà il Syllabus

Nell’edizione del 4 aprile della rivista Ateneapoli, è stata pubblicata un’intervista alla professoressa Brunella Restucci che, oltre ad essere un’insegnante della Federico II di Napoli, fa parte del gruppo di lavoro istituito dalla ministra Anna Maria Bernini per la riforma di Medicina. Restucci ha fatto chiarezza su alcuni punti fondamentali del provvedimento, che ora necessita dei decreti attuativi per diventare operativo.

“Il numero chiuso resta e non ci saranno posti in più – ha detto -. Bisogna essere chiari nei confronti di studenti e famiglie”. La docente ha ammesso che “ci sono ancora molte incertezze”, pur sottolineando di “vedere questa revisione come un’occasione”.

Restucci ha spiegato che con la nuova riforma “la selezione sarà fatta nell’ambito del corso e non a prescindere con materie del tutto generiche, come logica e cultura generale”. Per essere ammessi a Medicina, infatti, gli studenti dovranno affrontare un semestre di studio e superare degli esami. Una volta passati, gli aspiranti camici bianchi saranno inseriti in una graduatoria nazionale stilata in base ai risultati raggiunti. Al secondo semestre potranno accedere solo coloro che rientreranno nei posti messi a disposizione dalle università.

Tra le critiche che vengono rivolte alla riforma c’è quella che riguarda l’imparzialità nella valutazione degli esami del semestre-filtro. Per ovviare a questa criticità, ha spiegato Restucci, i docenti degli insegnamenti del primo semestre avranno il compito di “definire un Syllabus che sia uguale per tutti i corsi. Da questo Syllabus verranno estratte le domande di esame“. La professoressa ha puntualizzato che “è ancora tutto in via di definizione, ma di sicuro bisognerà fare in modo di eliminare ogni soggettività che possa influenzare il giudizio in sede di esame, cosa che potrebbe sorgere con la forma orale e le risposte aperte“.

E sul Syllabus ha aggiunto che per scriverlo i docenti dovranno tenere conto di un aspetto, ovvero che con il test di ammissione precedente gli studenti “portavano con sé già una preparazione di base in fisica, biologia e matematica”. Con la riforma, invece, “accoglieremo ragazzi a cui tutto ciò mancherà”.

Per questo il semestre-filtro ed il Syllabus assumeranno un’importanza fondamentale, in quanto dovranno “garantire nozioni di base, la parte più specifica relativa al corso di studio scelto e trasmettere le competenze per iscriversi anche ai secondi corsi in caso di mancato superamento dei primi tre esami”.

Cosa si sa su lezioni ed esami del semestre filtro

Sugli esami del semestre-filtro, Brunella Restucci ha detto che “saranno tre e ognuno varrà sei crediti formativi“. Ha poi specificato le materie per ogni corso di studio. Per Medicina e Chirurgia saranno Fisica medica, Chimica e Propedeutica biochimica, Biologia e Genetica generale. Per Veterinaria, invece, Fisica statistica, Chimica e Propedeutica biochimica, Zoologia e Genetica. Nella scelta delle materie, ha spiegato, “il criterio che si è provato a rispettare è stato di essere il più vicini possibile alla medicina umana per far sì che i ragazzi abbiano i crediti necessari per passare ai secondi corsi di laurea qualora non dovessero superare il semestre-filtro”.

La docente ha poi sottolineato che, “considerato il numero elevato di studenti – mi riferisco in particolare a Medicina -, in mancanza di aule dotate di una capienza sufficiente si potrà scegliere la modalità telematica, e credo si vada in questa direzione”.

Infine, sugli esami ha detto che “bisogna ancora attendere” per avere conferme ufficiali. Però, ha anticipato, “una delle ipotesi è svolgerli per via telematica attraverso tre test scritti di 62 domande ciascuno per un totale di 186 domande“.