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Valditara e Crepet Fonte foto: IPA

Valditara e smartphone vietati a giovani: il retroscena di Crepet

Dopo il divieto degli smartphone a scuola, il ministro Valditara propone di limitare l'accesso ai social per i più giovani: Crepet svela un retroscena

Camilla Ferrandi

Camilla Ferrandi

GIORNALISTA SOCIO-CULTURALE

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente.

Dopo gli smartphone vietati a scuola fino alle medie, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha avanzato due proposte per limitare l’uso dei social da parte dei giovani: l’obbligo di presentare la carta d’identità per accedere alle piattaforme ed il divieto per gli under 16 di iscriversi. Sulla questione, lo psichiatra Paolo Crepet ha svelato un particolare retroscena. Ecco cosa ha raccontato.

Proposta di Valditara per vietare i social ai più giovani

Dopo il divieto ufficiale dell’uso degli smartphone a scuola fino alle medie (entrato in vigore da questo anno scolastico), il ministro Giuseppe Valditara ha lanciato una proposta per limitare l’uso dei social da parte degli adolescenti: obbligo di presentare la carta d’identità al momento dell’iscrizione e divieto assoluto di accesso per gli under 16.

L’idea, che il ministro dell’Istruzione ha presentato a ‘Il Messaggero’ in un’intervista, è arrivata dopo la petizione, sottoscritta da numerosi vip, del pedagogista Daniele Novara e dello psicoterapeuta Alberto Pellai per chiedere al governo una stretta sui cellulari per bambini e adolescenti visti i rischi sulla loro salute. Un’istanza, questa, che Valditara ha subito accolto positivamente, ribadendo che “i danni derivanti da un uso precoce del cellulare e dei social sono ormai evidenti a tutti”.

Sempre in tema di giovani e smartphone, il 5 novembre Giuseppe Valditara ha commentato su Facebook la notizia di alcuni genitori francesi che hanno fatto causa ad un social network: “Ecco perché, a dispetto di chi è rimasto ancora allo slogan ‘vietato vietare’, è importante vietare l’utilizzo dei social sotto i 15 anni. Ci sono contenuti spesso devastanti che rischiano di rovinare i nostri giovani‘, ha scritto il ministro.

Valditara ha contatto Crepet per un parere

Ma cosa c’entra in tutto questo Paolo Crepet? Il noto psichiatra e sociologo ha raccontato a ‘Il Corriere della Sera’ che il ministro Valditara lo ha interpellato sulla questione del rapporto tra i giovani ed i dispositivi tecnologici. I social network “sono stati dei moltiplicatori di violenza incredibili”, ha spiegato Crepet. Perciò “credo che i telefonini andrebbero vietati almeno fino a 12 anni. Su questo – ha aggiunto – mi ha chiesto un parere anche il ministro dell’Istruzione Valditara. Sono d’accordo su tutta linea a una decisione di questo tipo“.

Parlando dell’ennesimo episodio di violenza con protagonisti giovanissimi, Crepet ha affermato: “Non si dica che è una cosa recente, sono cambiamenti in atto da anni, anche decenni, ma di cui non ci siamo voluti accorgere”. E ha continuato: “La prima avvisaglia è arrivata con la tv, siamo passati dalla nonna del Corsaro nero ai cartonati animati giapponesi senza colpo ferire. Poi è arrivata la Playstation, ma adesso con i social è come aver fatto un salto da una 500 alla Formula 1“.

In questo senso, togliere i social ai più piccoli “avrebbe un enorme impatto mediatico”, ha detto l’esperto. Si tratta di “una decisione forte, ma alla mia età non sono ingenuo – ha aggiunto -. Mi chiedo quanti sarebbero d’accordo, anche tra i leader politici, e quanti invece inizierebbero a eccepire dei se e dei ma. Penso più a questa seconda possibilità, espressione della nostra resa generale, anche della nostra pavidità”, ha concluso Paolo Crepet.