“Chi dal lotto spera soccorso, mette il pelo come l’orso” è uno dei tantissimi proverbi della saggezza popolare che sono arrivati a noi attraverso i secoli e che ci mettono in guardia su comportamenti e vizi che sono potenzialmente dannosi. Già i nostri avi conoscevano bene i rischi di alcune pratiche, e quanto fosse inutile confidare solamente nella fortuna per riuscire a dare una svolta alla propria vita. Per questo molte frasi della tradizione sono dedicate al gioco d’azzardo e alle scommesse.
Il significato di questo proverbio
Il proverbio “Chi dal lotto spera soccorso, mette il pelo come l’orso” si riferisce alle lotterie, e in particolare al gioco del lotto. Non si hanno notizie certe sulla sua origine, ma già nel Cinquecento si era diffuso, con diverse varianti, in molte città d’Italia. Così tanto che nel secolo successivo i diversi papi che si alternarono portarono avanti, a intermittenza, delle vere guerre per fermare questa nuova moda. Solo nei secoli successivi però arrivarono regolamenti ferrei, fino ai giorni nostri.
Sul significato della seconda parte del detto “Chi dal lotto spera soccorso, mette il pelo come l’orso” ci sono due teorie. La prima è quella secondo cui a furia di spendere soldi, confidando in una grossa vincita, si rischia di rimanere in mutande o addirittura totalmente nudi. E a quel punto l’unica speranza di scaldarsi nei mesi invernali e coprire le pudenda consiste nel farsi crescere il pelo come gli orsi.
L’altra riguarda invece il fatto che i numeri fortunati potrebbero impiegare davvero molto tempo a essere estratti, o non esserlo affatto per tutto il corso di una vita umana. Aspettarli significa perdere non solo denaro ma anche intere stagioni, tante quante bastano per far crescere barba, capelli e peli corporei, che potrebbero anche diventare lunghi come quelli degli orsi prima di poter portare a casa, fortuna permettendo, l’agognato premio.
Altri proverbi simili a questo
Con un significato molto simile troviamo “Non è arte il giocare, ma lo smettere“, che spiega come la grande abilità di un giocatore sia quella di finire la partita prima di rimanere senza soldi. D’altronde “Carte e donne fanno quello che vogliono“, e le estrazioni del lotto non sono certo più prevedibili o affidabili. Meglio non contare su di loro per fare la propria fortuna. Ma tranquilli, c’è anche il famoso adagio secondo cui una perdita economica verrebbe bilanciata dal destino con un sentimento passionale: “Sfortunato al gioco, fortunato in amore“.
Significato
Chi pensa di poter cambiare la propria vita affidandosi solo alla fortuna e al gioco rischia di rimanere senza soldi o di dover aspettare un'intera esistenza prima di vincere una quota considerevole di denaro.
Origine
Non è chiara l'origine di questo proverbio, ma sappiamo che il gioco del lotto si è diffuso in Italia inizialmente nel Cinquecento, diventando ben presto una vera e propria mano e dando vita al business delle previsioni e dei sistemi di vincita. Bisognerà aspettare i secoli successivi per avere regolamenti rigidi e il controllo delle autorità pubbliche, con estrazioni sempre più frequenti. La prima estrazione settimanale è avvenuta nel 1871, mentre il sistema attuale con tre estrazioni a settimana risale al 2005.