Migliorare scrittura in corsivo Fonte foto: 123RF
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Come migliorare la scrittura in corsivo: i consigli degli esperti

Consigli pratici per migliorare la scrittura in corsivo negli adulti e nei bambini: come cambiare grafia

Luca Incoronato

Luca Incoronato

GIORNALISTA PUBBLICISTA E COPYWRITER

Giornalista pubblicista ed esperto Copywriter, amante della scrittura in tutti i suoi aspetti. Curioso per natura, adoro scoprire cose nuove e sperimentarle in prima persona. Non mi fermo mai alle apparenze, così come alla prima risposta, nel lavoro come nella vita.

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I computer hanno sostituito la scrittura a mano in molti ambiti ma ciò non vuol dire che non vi sia bisogno di saper scrivere in corsivo, anzi. Ritenere tale pratica obsoleta sarebbe un grave errore e bastano pochi esempi per chiarire il perché.

Scrivere un messaggio a una persona speciale a mano rende il tutto molto più personale, anche se si trattasse soltanto di una frase d’auguri su un biglietto di buon compleanno. Stesso dicasi per una frase d’accompagnamento a un regalo di Natale o d’anniversario.

Saper scriver in corsivo vuol dire non precludersi la possibilità di farlo quando si è costretti, ad esempio in classe o magari all’interno di un ufficio amministrativo, o quando si ha voglia di farlo. Consiste nel lasciare una traccia personale e, in generale, la scrittura in corsivo consente di sviluppare la propria creatività, creando una grafia personale che rispecchi un po’ se stessi.

Passiamo, quindi, all’argomento di questo approfondimento. Vi è una gran differenza tra saper scrivere in corsivo e farlo bene. Di seguito troverete alcuni consigli pratici per migliorare la propria grafia, che detestate magari fin dai tempi della scuola.

Come scrivere bene in corsivo

Riuscire a scrivere bene in corsivo non è soltanto una questione estetica o di gusto. Pensiamo, ad esempio, di star prendendo appunti in aula all’Università. Farlo in stampatello richiederebbe più tempo del dovuto, per questo è ovvio optare per il corsivo, ma sarebbe il caso di riuscire a scrivere in maniera comprensibile.

Il fatto che si tratti della propria grafia, infatti, non vuol dire che in seguito, magari settimane dopo, si riesca a comprendere ogni singola parola, considerando come in quei frangenti si scriva in gran fretta. Vantare una calligrafia curata, quindi, può fare la differenza.

L’importanza della pratica

La pratica è fondamentale per riuscire a migliorare le proprie capacità di scrittura in corsivo. Per questo motivo si consiglia di scrivere più volte tutte le lettere dell’alfabeto in minuscolo e maiuscolo, così da favorire la memorizzazione.

I tratti verranno così riprodotti in maniera sempre più armonica, ma soprattutto automatica, perché un’ottima calligrafia è il frutto di una costante ripetizione.

Un esercizio di stile che può risultare noioso, ma che rappresenta l’unico modo per imprimere determinati movimenti nella propria memoria muscolare. La pratica, però, non dev’essere unicamente qualcosa cui dedicarsi negli spazi di tempo in cui non abbiamo altri impegni.

Si consiglia infatti di conciliarla anche con altri compiti. In questa fase, ad esempio, si potrebbe decidere di sostituire la scrittura in digitale, laddove possibile, con quella con carta e penna. Che si tratti di appunti, la lista della spesa o un elenco di cose da fare nell’arco della settimana, tutto sarò trascritto a mano e in corsivo. Ci si ritroverà, così, ad aver accumulato alcune ore di pratica al giorno, come se nulla fosse.

Migliorare scrittura in corsivo: consigli utili

Per quanto quasi nessuno faccia questa connessione, migliorare la calligrafia ha un impatto sul proprio fisico. Attuare dei movimenti armoniosi e fluidi, infatti, affatica meno tanto la mano quanto il polso e il braccio. Ciò ha un impatto anche sulla schiena, minimo o notevole, a seconda del tempo trascorso nel ripetere quest’operazione.

Nel caso degli studenti, ad esempio, si tratta di un’operazione ricorrente, che dovrebbe essere svolta al meglio, anche per riuscire a prendere appunti in maniera più rapida, come spiegato in precedenza, e chiara. Occorre tenere a mente, inoltre, che dedicarsi alla scrittura a mano può rilassare il soggetto, aumentandone la concentrazione e consentendo di migliorare il processo di memorizzazione. Per questo motivo si consiglia di realizzare i sunti dei testi da studiare con carta e penna e non al computer.

Chiunque voglia migliorare la propria calligrafia, inoltre, dovrebbe ben conoscere gli "strumenti", scoprendo quelli che sono più adatti per sé e, in generale, quelli preferibili in base alla fase in cui ci si trova. Inizialmente, infatti, sarebbe il caso di stare alla larga dalle penne a sfera, così come dalle penne stilografiche. Si farebbe fatica a recuperare una certa armonia di movimento con queste due tipologie. Occorre infatti agevolare il lavoro della propria mano, così come quello dell’avambraccio, del braccio e della spalla. Sarebbe il caso di optare per delle penne a gel, ottime per riuscire a migliorare la grafia. Può sembrare qualcosa di superficiale ma non è affatto così, anzi, dal momento che una penna a gel può oggettivamente rendere il movimento più semplice. Ciò deriva dal fatto che la pressione necessaria per guidarla sulla carta è minima, consentendo un tratto d’inchiostro scorrevole e morbido.

Ora che sappiamo che tipo di strumento utilizzare, dovremmo comprendere come impugnare una penna correttamente. Nella maggior parte dei casi, infatti, il principale ostacolo che incontriamo sulla nostra strada verso una grafia migliore, comprensibile e gradevole, è rappresentato da un posizionamento errato. Come teniamo la penna tra le dita fa una grande differenza, così come a che distanza poniamo la presa dalla punta. Da ciò dipendono il tipo di controllo sullo strumento di scrittura e la capacità di imprimere forza sullo stesso.

Purtroppo si è persa l’abitudine, in ambito scolastico, di imprimere determinati insegnamenti ai giovani studenti, che vengono difatti lasciati soli nell’imparare a scrivere. Ciò che si corregge è la resa finale ma non si tenta di offrire la giusta forma. Un po’ come un personal trainer che critica l’esecuzione di un esercizio, senza correggere l’allievo in maniera pratica, al massimo mostrando un esempio ma non tutti apprendiamo allo stesso modo. Così facendo, vi sono studenti che restano indietro e portano con loro una grafia poco gradita per tutta la vita.

Non aver imparato da piccoli, però, non vuol dire non poter recuperare il tempo perso in età adulta, anzi. Probabilmente richiederà più tempo, dovendo dapprima cancellare la memoria muscolare pregressa, correggendola passo dopo passo. Apprendere la tecnica corretta offre dei vantaggi immediati e quella che occorre apprendere viene definita "a pinza". Ciò prevede il posizionamento del pollice e dell’indice a circa 2 centimetri dalla punta della penna, il tutto mentre il dito medio offre stabilità, sostenendo la struttura lateralmente. Importante anche la posizione delle altre dita, ovvero anulare e mignolo. Alcuni tendono a chiuderle a pugno, ma occorre tenerle rilassate e allungate. Si può avere la sensazione, in questo modo, di perdere la presa e quindi il controllo, ma in realtà si otterrà un effetto più aggraziato. Inoltre si diminuirà la sensazione di fatica su mano, polso e braccio durante delle lunghe sessioni di scrittura.

Raggiunto questo punto nella propria formazione (o riformazione), si deve necessariamente esercitarsi quotidianamente, evitando di ricadere nelle precedenti abitudini. Importante rispettare gli spazi nella pagina, lasciando sempre la stessa distanza tra le parole. Da considerare anche il giusto verso con cui si scrivono le lettere in corsivo, avendo la necessità di collegare ognuna di esse all’interno di una parola. La caratteristica principale della scrittura in corsivo è, infatti, il tratto continuo.

Migliorare la scrittura dei bambini: esercizi utili

Importante agire sulla scrittura in corsivo fin da bambini, per questo un genitore attento dovrebbe indicare la giusta strada e intervenire dinanzi alle prime avvisaglie di un approccio errato. Occorre quindi impostare la presa a pinza, iniziando magari con una matita e non una penna. Ciò perché l’impatto con la carta è più stabile. Il bambino non sarà quindi costretto anche a gestire la "corsa" della penna, che tende a scivolare via.

Un tratto fluido con una matita si trasforma in un’impostazione apprezzabile con una penna, anche se non ancora perfetta. Importante correggere la presa con due dita intorno ai sei anni, passando a quella a tre dita, ovvero con il medio che offre maggiore stabilità, imponendosi sulla struttura lateralmente. Ecco gli esercizi da provare:

  • Posizionamento corretto della matita: importante che la matita venga sostenuta con il pollice, indice e medio. La scelta dello strumento è importante, dal momento che la sua lunghezza deve essere proporzionata alla grandezza della mano del bambino. Da controllare la presa, inoltre, ferma ma non eccessivamente stretta;
  • Importanza delle proporzioni: si consiglia di utilizzare un quaderno con doppia linea per dare le giuste indicazioni al bambino, così da impostare le giuste proporzioni tra lettere maiuscole e minuscole;
  • Il gioco aiuta: ricorrere ai giochi può di certo aiutare a migliorare la calligrafia dei propri bambini, al fine di motivare la pratica ricorrente, evitando di trasformarla in una sorta di assegno scolastico. In questo caso si fa ricorso alla tradizione, unendo ad esempio i puntini per formare delle figure. A seconda delle passioni e abitudini, si potrebbero anche fare le parole crociate o, in alternativa, il gioco dell’impiccato. Tutto per riuscire a migliorare la presa sulla matita, rendendo il procedimento corretto naturale e non più forzato;
  • Attenzione ai muscoli: l’abilità motoria nei bambini dipende dallo sviluppo muscolare, che è costantemente in essere. Diventa quindi molto importante far esercitare il proprio piccolo a livelli di dita e polsi, alcune volte a settimana. Anche in questo caso occorre però inserire tutto ciò nel gioco, sfruttando i mattoncini delle costruzioni magari, il pongo o divertirsi con carta e cartoncini;
  • Tempo alla lettura: l’importanza della lettura è innegabile a qualsiasi età. Un’abitudine che migliora lo sviluppo creativo e cognitivo, consentendo inoltre di migliorare il modo di scrivere. Il bimbo, infatti, si abitua a tratti ben definiti e determinate proporzioni. Sarà quindi più facile replicare il tutto in seguito, a mano.