Studiare velocemente Fonte foto: 123RF
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Come studiare velocemente: consigli e metodi

Come riuscire a studiare velocemente. I tre metodi da adottare per cambiare la propria routine

Luca Incoronato

Luca Incoronato

GIORNALISTA PUBBLICISTA E COPYWRITER

Giornalista pubblicista ed esperto Copywriter, amante della scrittura in tutti i suoi aspetti. Curioso per natura, adoro scoprire cose nuove e sperimentarle in prima persona. Non mi fermo mai alle apparenze, così come alla prima risposta, nel lavoro come nella vita.

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Al di là di pochi fortunati, tutti gli studenti vivono una fase, più o meno lunga, nella quale faticano a gestire la mole di studio che li attende. Dalla terribile fase del liceo in cui tutti i professori sembrano intenzionati a raggruppare le interrogazioni in un periodo di tempo minimo, così da completare l’elenco dei voti del primo o secondo quadrimestre, alla gestione totalmente autonoma degli esami universitari.

Avere il dono di una memoria fotografica è qualcosa che non si può allenare. Decisamente migliori le chance di implementare il proprio metodo di studio, al fine di essere più veloci. In rete è facile trovare elenchi di "trucchi" che promettono di fare miracoli.

Il risultato, nella maggior parte dei casi, è deludente, il che si traduce in uno stato d’animo peggiore di quello iniziale, perché ora grava anche il senso di colpa di non essere riusciti a sfruttare le scorciatoie proposte per "attivare il cervello", come in molti suggeriscono.

Di seguito non parleremo di trucchi, così come non garantiremo un successo assoluto o un incremento delle proprie tempistiche di studio del 100%. L’esito varia da persona a persona, dal momento che ciò che spieghiamo nel dettaglio è un lavoro da effettuare su se stessi. Vi sono alcuni paletti ben fissati nella nostra mente, che limitano la capacità d’apprendimento. Ecco i tre problemi da superare, dei quali parleremo in maniera approfondita:

  • Utilizzo incorretto del tempo dedicato allo studio
  • Attenzione mal riposta
  • Perdita di concentrazione

Studiare velocemente: gestione del tempo

Contrariamente a ciò che molti pensano, studiare non è affatto questione di costringersi a una scrivania per un determinato ammontare di tempo, ogni giorno. Non è questione di quantità, bensì di qualità e gestione. Uno studente che preferisce "scrollare" la home di Instagram invece di concentrarsi sulla comprensione del proprio materiale didattico, ha fatto una scelta ben precisa, dando priorità a una distrazione.

Cosa dire, però, di quegli studenti che trascorrono gran parte del proprio tempo libero tra i libri? La quantità di ore di studio investite dovrebbe dar loro ottimi frutti, ma non è sempre così. Le nostre menti funzionano in maniera diversa, e così ci si può comunque ritrovare frustrati a fine giornata, con un bottino di pagine lette, comprese e studiate davvero minimo.

Per questo motivo è fondamentale comprendere come lo studio debba essere un’operazione pianificata. Sfruttando i giusti sistemi, sarà possibile controllare il tempo, impedendogli di imporsi sul nostro cervello e svanire, al di là della nostra comprensione.

Metodo Ivy Lee

Viene in nostro soccorso il metodo di Ivy Lee, considerato come il creatore di un concetto oggi particolarmente caro: pubbliche relazioni. Nel 1918 ha sviluppato un sistema atto a migliorare l’efficienza del singolo, ovvero la sua produttività. L’intenzione originale era quella di incrementare la produzione degli operai, ma le idee sono trasferibili e adattabili ad altri ambiti.

Tutto ha inizio la sera precedente. Si consiglia di armarsi di carta e penna, scrivendo sul foglio bianco i sei obiettivi di primaria importanza da portare a termine nell’arco della giornata successiva. Non conta il numero in sé, è importante però che ci sia. La presenza di una precisa numerazione obbliga infatti il soggetto a decidere, prendendo in mano l’organizzazione della propria giornata. Ciò avviene attraverso la suddivisione dei compiti trascritti in più o meno importanti.

Vi è una chiara gerarchia su quel foglio, ormai non più bianco. Ciò evidenzia con chiarezza da dove si dovrà partire. È importante restare fedeli al programma, dando inizio al secondo obiettivo soltanto dopo aver portato a termine il primo.

Si parte al mattino con i compiti più gravosi perchè è in questa fase della giornata che si ha il maggior grado di energia. Non potendo passare oltre, distraendosi in qualche modo con l’idea malsana di iniziare più progetti contemporaneamente, spesso perché in preda all’ansia, si resterà maggiormente concentrati e si avranno più chance di ridurre gli sprechi di tempo.

A fine giornata le possibilità sono tre:

  • riposa dopo aver completato ogni compito
  • completa gli ultimi obiettivi, meno gravosi e richiedenti minor tempo
  • trasferisci le attività incomplete nella lista del giorno dopo, decidendo se renderle prioritarie o meno

Diario del tempo

Per tenere sotto controllo le attività svolte, analizzando in che modo le ore di una giornata vengano generalmente impiegate, si consiglia di realizzare un diario del tempo.

Ciò si traduce nella trascrizione di alcuni elementi chiave in un’agenda, diario o foglio bianco. Indichiamo tutto ciò che è stato fatto nell’arco del giorno, o quantomeno nella fase produttiva di questo. A questo punto non resta che rispondere alle seguenti domande:

  • quali sono le attività per le quali si "consuma" più tempo?
  • sono soddisfatto della suddivisione delle ore?
  • quali sono le attività cui dedico un tempo eccessivo?
  • cosa viene costantemente rinviato?
  • quante volte ho interrotto un’attività?
  • ho fatto il miglior uso del mio tempo?

Rispondere in maniera onesta, confrontandosi con se stessi, potrebbe condurre alla scoperta di aspetti della propria giornata tipo mai considerati con attenzione, fino a questo momento. Le ore trascorse sui libri potrebbero essere molte, ma il tempo effettivo e continuato dedicato allo studio è irrisorio o quasi, a confronto.

L’ostacolo da eliminare potrebbe essera rappresentato dalle costanti inerruzioni, che danneggiano la qualità dello studio. Le ore trascorse a lezione potrebbero essere poco produttive, perché non tradotte in un vantaggio per sé, ovvero in una sessione di studio avvantaggiata dalla presenza del docente. Infine, quel documento potrebbe rivelare quelle attività che non facciamo altro che rimandare.

Studiare velocemente: attenzione ai dettagli

Molto spesso, nello studio e non solo, ci si ritrova a conferire eccessiva importanza a dei dettagli che in realtà sono poco rilevanti. Facciamo fatica a individuare il quadro d’insieme e in questo il principio 80/20 ci tende la mano.

Noto anche come principio di Pareto, la cui natura è statistico-empirica. Lo si riscontra in svariati sistemi che presentano una struttura causa-effetto. Afferma, in sintesi, come il 20% delle cause, circa, provochi l’80% degli effetti. Ciò si traduce nella necessità di individuare ciò che realmente conta, risolvendo in questo modo la quasi totalità dei propri ostacoli, ottenendo risultati in minor tempo.

È possibile studiare velocemente grazie a tale principio, perché si procede a individuare gli obiettivi realmente prioritari. Ciò si traduce, in pratica, in uno sguardo approfondito alla massa di libri da studiare per interrogazioni o esami, concentrandosi su quel 20%, quella fetta minima ma cruciale che tiene in ostaggio l’80% del tempo che dedichiamo allo studio. Risolviamo tale obiettivo, come il metodo di Ivy Lee insegna, impedendoci di andare oltre fino a che non porremo la parola fine.

L’insicurezza è un nemico

Riuscire a prendere una decisione e soprattutto fidarsi del proprio giudizio non è però cosa semplice. L’insicurezza tende ad avere la meglio su di noi nelle situazioni di forte stress. Per questo motivo ci si lascia ossessionare dalla necessità di imparare tutto, così da allontanare lo spettro dell’insuccesso.

Questo è però uno sforzo enorme, che divora tempo e affatica la mente. Ciò che facciamo per non fallire, in realtà aumenta le chance che questo avvenga. Mettere tutto nero su bianco aiuta a fare chiarezza nella propria mente, annebbiata dai tanti impegni e dai tanti libri.

Di grande aiuto la creazione di una scheda della priorità. Un elenco che deve comprendere tutte le proprie attività, assegnando a ognuna un punteggio da 1 a 3, ovvero dalla massima priorità alla minima. Prendersi del tempo per strutturare al meglio questo foglio è una fase chiave. Sarà in seguito più semplice navigare nel mare magnum di informazioni da assimilare.

Studiare velocemente: perdita di concentrazione

Chiudersi in camera per ore, costringendosi a fissare le pagine di un libro non equivale sempre a star studiando con concentrazione. Riuscire a mantenere il focus su una determinata attività, che ha un impatto duro sul proprio cervello, è un’attività complessa.

Anche in questo caso si richiede un intervento preventivo. Occorre agire prima di dare inizio all’attività in sé, ovvero alla sessione di studio in questo caso. Si consiglia di analizzare il da farsi in toto, stabilendo degli obiettivi.

Ne abbiamo già parlato, dimostrando come affrontare la montagna senza un chiaro piano possa avere come risultato un rapido precipitare. Prendere il controllo della situazione è fondamentale, offrendosi così una chance in più per tenere a bada l’ansia, che si annida proprio nelle fasi di totale buio della mente, ovvero quando non si ha idea di che strada prendere.

Molto importante anche l’ambiente scelto per studiare. Questo dev’essere calmo, rilassante e ordinato. La propria camera andrebbe pulita, correttamente arieggiata e resa confortevole prima di cimentarsi in una sessione d’esame. Ciò vale anche e soprattutto per la scrivania. Riempirla di pile di libri è solo un modo per distrarsi, spostando il pensiero dall’apprendimento alla prospettiva dell’esame e del possibile fallimento.

Porsi nello stato mentale giusto ha una gran rilevanza. Passeggiare, vedere degli amici o semplicemente prendersi cura della propria routine del sonno, può fornire energie che non pensavamo d’avere. Lo studio matto e disperatissimo non è una soluzione.

Si potrebbe dire, in sintesi, che perdiamo la concentrazione principalmente perché siamo stanchi, privi di un programma e insicuri. Avete ora le armi giuste per fronteggiare tutto ciò.