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Perché la Formula 1 si chiama così?

Qualunque cosa ti abbia portato ad amare la Formula 1, ti sei mai chiesto da cosa origina questa denominazione?

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Forse hai iniziato a guardare le gare di Formula 1 la domenica ai pranzi con i tuoi parenti, o forse la tua passione è nata dall’amore per i motori in generale. Qualunque cosa ti abbia portato ad amare la Formula 1, ti sei mai chiesto da cosa origina questa denominazione?

L’origine della Formula 1

Quando si fa riferimento alla Formula 1, si pensa alla massima disciplina sportiva inerente le vetture monoposto a ruote scoperte, in termini di performance e prestazioni assolute. La denominazione "Formula" nell’automobilismo è nata per definire uno specifico regolamento, pensato per automobili che rispondessero a determinati requisiti e corressero su un tracciato stradale definito e chiuso. Le regole erano talmente poche, all’inizio, che lasciavano ai progettisti un ampio margine progettuale al punto da essere definite da un’espressione matematica come un limite di peso o cilindrata.

In origine era proprio la cilindrata a dare il nome alla Formula, come Formula 5000 o Formula 3000. Negli anni le "formule" si sono susseguite all’infinito, unite da un singolo comune denominatore: tutte le macchine erano monoposto a ruote scoperte. O quasi.

La Formula 1 è nata pochi anni dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1950 l’obiettivo dei costruttori era quello di favorire la realizzazione di nuovi modelli. Ecco perché la FIA ha organizzato il Primo Campionato Mondiale per Conduttori, nome che all’epoca veniva usato per i piloti. Anche qui le regole erano davvero poche ed essenziali, anzi, 1 sola. La Formula 1: il solo limite di cilindrata di 4500 cm cubi per motori non sovralimentati, o 1500 cm cubi sovralimentati. Ed ecco, signore e signori, la nascita della prima Formula 1.

Inizialmente definita dalla Commissione Sportiva Internazionale dell’Associazione Internazionale degli Automobil Club Riconosciuti, oggi la Formula UNO è regolata dal Consiglio Mondiale degli Sport Motoristici della FIA.

Purtroppo la macchina per cui era pensata quella categoria era così all’avanguardia che, per i primi anni di Formula 1, dovettero correre le meno avanzate Formula 2 – assai più economiche. Nel 1954 sono stati ridimensionati i requisiti, e finalmente la gara ha preso piede. Non solo: la Formula 1 è divenuta anche la massima espressione dell’automobilismo sportivo, seguita in tutto il mondo, e fa riferimento a regole alle quali i piloti e i costruttori devono sottostare per evitare eccessive disparità tecniche tra le auto, oltre che naturalmente evitare gli incidenti.

Le regole della Formula 1 si sono poi evolute con il tempo e con i nuovi ritrovati tecnici, dando vita al campionato che seguiamo e amiamo oggi.

Non solo Formula 1

Forse non lo sapevi perché la copertura mediatica è assai ridotta, ma la Formula 1 non è l’unica a correre sui tracciati di tutto il globo. Abbiamo già citato la Formula 2, per cui esiste un campionato europeo, ma anche la Formula 3 – ovvero la formula nazionale britannica. Questa formula è diventata internazionale ed è andata a sostituire la Formula Junior.

Curiosità: dal 2017, Schumacher non detiene più molti dei record che aveva battuto nel corso della sua carriera. È Lewis Hamilton a detenere il primo posto nelle pole position nel Gran Premio d’Italia, nelle vittorie del Gran Premio di Portogallo e il numero di vittorie in generale, che supera le 91.