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Perché i paparazzi si chiamano così?

Fotografi dei divi e simbolo del fotogiornalismo: chi sono i paparazzi e perché si chiamano così.

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I paparazzi sono dei fotografi specializzati che seguono e fotografano i personaggi famosi sia in occasioni pubbliche che private, con lo scopo di immortalarli in situazioni rare, particolari o compromettenti. Si tratta di una parola d’autore che venne creata e si diffuse grazie a La dolce vita, celebre film di Federico Fellini. Nella pellicola un personaggio, che veniva interpretato da Walter Santesso, esercitava questa professione e aveva il cognome Paparazzo. Il regista ideò questa figura grazie alle suggestioni dei racconti di Carlo Riccardi, Tazio Secchiaroli, Matteo Ridolfi e Marcello Geppetti, famosissimi fotografi a caccia di divi nella Roma degli anni Sessanta. In seguito il termine venne valorizzato al meglio da Rino Barillari, paparazzo e volto del fotogiornalismo italiano.

Perché i paparazzi si chiamano così

Il nome paparazzo fu scelto da Fellini e Flaiano, lo sceneggiatore de La dolce vita, per identificare uno dei personaggi della pellicola. Per trovarlo i due si ispirarono ad alcune pagine di un libro di George Gissing che Fellini stava leggendo in quel periodo. Nel romanzo si parlava di un certo Coriolano Paparazzo, proprietario dell’albergo che nel 1897 ospitò lo scrittore inglese a Catanzaro durante il suo viaggio in Italia.

"Ora dovremmo mettere a questo fotografo un nome esemplare perché il nome giusto aiuta molto e indica che il personaggio "vivrà" – racconta Ennio Flaiano in La solitudine de satiro -. Queste affinità semantiche tra i personaggi e i loro nomi facevano la disperazione di Flaubert, che ci mise due anni a trovare il nome di Madame Bovary, Emma. Per questo fotografo non sappiamo che inventare: finché, aprendo a caso quell’aureo libretto di George Gessing che si intitola "Sulle rive dello Jonio" troviamo un nome prestigioso: "Paparazzo". Il fotografo si chiamerà Paparazzo. Non saprà mai di portare l’onorato nome di un albergatore delle Calabrie, del quale Gessing parla con riconoscenza e con ammirazione. Ma i nomi hanno un loro destino".

Nel corso degli anni però sono circolate diverse leggende sull’origine del nome. Così tanto che sarebbe stato lo stesso Fellini a divertirsi nell’inventare ogni volta una versione diversa della storia. Poco dopo l’uscita de La Dolce Vita, Giulietta Masina spiegò di aver suggerito al regista di usare il termine, unendo "pappataci", ossia zanzare, e "ragazzi". Secondo un’altra teoria la parola venne coniata da Ennio Flaiano che, vedendo i fotografi al lavoro, avrebbe paragonato l’obiettivo della macchina fotografica alla chiusura e apertura delle vongole, denominate "paparazze" nel dialetto abruzzese. Nel 1953 il nome sarebbe comparso anche nella storia a fumetti Pippo agli antipodi che raccontava di due minatori italiani che vivevano in Australia, chiamati Giuseppone e Giorgione Paparazzo.

I paparazzi più famosi

Fra i paparazzi più famosi di sempre c’è senza dubbio Adolfo Porry Pastorel, considerato il creatore del fotogiornalismo italiano. Testimone della cosiddetta belle époque, è l’autore di alcuni fra gli scatti più famosi del Duce e del Ventennio. Sono sue anche diverse foto "non ufficiali" che vennero sequestrate dalla censura in quel periodo. Negli Stati Uniti invece il paparazzo più conosciuto è Ron Galella, divenuto celebre per aver immortalato nella sfera privata tantissimi divi, finendo anche in tribunale per via delle denunce di Jaqueline Kennedy e Marlon Brando.